Entrambi al Vinitaly, Matteo Salvini e Luigi Di Maio non si sono incontrati. Per tutto il giorno si sono strategicamente evitati con la complicità dei loro staff, che sapevano gli uno i movimenti degli altri. Il retroscena è stato rivelato dall’Huffington Post, secondo cui questo episodio conferma lo stallo nella trattativa. L’impasse che ruota attorno a Silvio Berlusconi nella possibile coalizione del governo resta. Il leader di Forza Italia non c’è al Vinitaly ma viene citato più volte. Ma traspare comunque ottimismo, al punto tale che fonti leghiste avrebbero affermato che tra martedì e mercoledì ci sarà un incontro tra Salvini e Di Maio. I pentastellati dal canto loro non confermano. Dicono invece che l’incontro ci sarà per scrivere il contratto solo se la Lega mollerà Berlusconi. Pubblicamente né Salvini né Di Maio si sbilanciano. «Sono contento che tutti dicano che al governo ci deve essere la Lega. Poi con chi lo vedremo», ha dichiarato il leader della Lega. (agg. di Silvana Palazzo)
MARTINA (PD), “M5S E CENTRODESTRA IN DISFACIMENTO”
Salvo “miracoli” nelle prossime 48 ore, l’accordo di Governo tra il Centrodestra unito e il Movimento 5Stelle: quello che sarebbe potuto essere il “patto del Vinitaly”, vista la presenza oggi all’inaugurazione di tutti e due i giovani leader di Lega e M5s (qui sotto un breve resoconto, ndr), non è mai decollato ed è già saltato. A certificarlo, va detto, più Di Maio che Salvini con il segretario della Lega che fino all’ultimo lascia aperto il campo delle possibilità, «io ci provo, ma loro non mi ascoltano..». Il Partito Democratico intanto “attende”, con il segretario reggente Maurizio Martina che anche lui dal Vinitaly, spiega: «Stiamo assistendo al disfacimento del centrodestra. Con le diverse posizioni espresse sulla crisi internazionale dimostrano che non c’è consapevolezza su cosa voglia dire governare il Paese. Noi abbiamo sempre detto che tocca alle forze vincenti il 4 marzo dare indicazioni chiare sul governo, e questo non sta avvenendo». Non solo, secondo il ministro dell’Agricoltura, vi è molta ambiguità delle forze politiche dopo le Consultazioni: «questi balletti devono finire». Gli è stato poi chiesto cosa farebbe il Pd davanti ad un possibile incarico alla Presidente Casellati: «non posso avventurarmi in scenari che al momento non vedo. Ma non posso anticipare scelte che spettano al presidente della Repubblica, seguiremo con grande attenzione quel che dirà Mattarella. Noi abbiamo detto una cosa chiara: incontreremo l`eventuale incaricato quando ci sarà per confrontarci a partire dalle priorità che abbiamo indicato alle consultazion». Chiudendo con una battuta, davanti al “patto del Vinitaly” saltato tra Di Maio e Salvini, Martina commenta con un sorriso «Che la politica scopra il Vinitaly è un bel segno ma vi dico una cosa: sia Di Maio che Salvini sono astemi».
DI MAIO, “CENTRODESTRA DANNOSO PER IL PAESE”
In mattinata era arrivato il primo round al Vinitaly, ora tocca al secondo dominato da Luigi Di Maio arrivato dopo giorni difficili per la formazione di un Governo che ancora non arriva: «Il M5S è al lavoro per un governo che dia risposte ai problemi del paese, chi si ostina a proporre un centrodestra unito propone una strada che non è percorribile e che può anche fare un danno al Paese», attacca il giovane leader grillino. Non solo, per Di Maio il M5s non è affatto fermo in uno stallo politico (accusa che in tanti gli hanno fatto in queste settimane), «lavoriamo per un contratto di governo sui temi per capire gli obiettivi comuni tra il nostro programma e quelli della Lega e del Pd. L’ipotesi del governo di cambiamento la proponiamo anche al Pd, voglio fare un appello al senso pratico di tutti, non ci si può fermare e bloccarsi sulle logiche politiche». In un’intervista al Piccolo rilasciata questa mattina, Di Maio ha anche ricordato come il voto delle Regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia non rappresenta un motivo valido per “attendere” nello sviluppo delle trame nazionali: «Il voto regionale può avere un valore nazionale quando vanno al voto più regioni, di grandi dimensioni e quando il voto è temporalmente distante da un voto nazionale. Qui non c’è nessuno di questi tre casi». Chiudendo l’intervista, il leader e candidato premier M5s, ha aggiunto «E quindi i risultati elettorali del Friuli Venezia Giulia, come anche quelli del Molise, non possono avere una concreta influenza sulle vicende nazionali».
SALVINI AL VINITALY “DI MAIO FACCIA DI PIÙ”
Sono tutti al Vinitaly ma non ci sarà un incontro: Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno smentito la possibilità di poter tenere un breve incontro politico per il futuro immediato del Governo: Mattarella ha dato tempo fino a lunedì, massimo martedì ma per ora non sembrano esserci margini per un vertice a due sulla possibilità di un accordo (almeno a livello “pubblico”). «Oggi sono qui a onorare il Made in Italy e non incontro nessuno. Io sono pronto a fare il governo, non dico no a nessuno, sono altri che non hanno ancora deciso che tipo di vino bere», ha spiegato il segretario della Lega, accolto come una star al suo arrivo alla grande inaugurazione di Vinitaly a Verona, la 52esima edizione di uno degli appuntamenti clou nel mondo del food and wine. Salvini si è detto stufo dei continui veti incrociati che in questo mese hanno tenuto banco tra Centrodestra e Movimento 5 Stelle, e ancora ieri aveva rilanciato «Basta, io sono ai limiti della pazienza, o si va avanti e si lavora o tanto vale tornare dagli italiani con un voto chiaro a dire ‘facciam da soli”». Questo non toglie che prima di una risposta da dare a Mattarella è molto probabile che ci sarà un ultimo “contatto” tra i due giovani leader per provarle tutte prima di un probabile “Governissimo” lanciato dal Quirinale, che non piacerebbe né a Salvini e né a al capo politico del Movimento 5 Stelle.
LE TENSIONI NEL CENTRODESTRA
Vinitaly oggi sembra il Parlamento, anzi il Quirinale degli ultimi giorni con le “consultazioni” più ghiotte che davanti ad un bicchiere di buon vino vedranno in momenti diversi Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Maurizio Martina ed Elisabetta Casellati. Insomma, tutti i personaggi protagonisti nei prossimi giorni di un Governo che Mattarella intende lanciare ad ogni costo, accordo sì o accordo no. Dopo l’intervista al Corriere della Sera di oggi con Silvio Berlusconi, il Centrodestra vive ancora ore di tensione con Salvini che non pare abbia granché gradito le ultime uscite del Cav oltre a quella frase «abbiamo bisogno di un Governo autorevole sostenuto da una maggioranza non qualsiasi per far fronte alle emergenze internazionali». Ecco la replica del leader leghista, «Certo noi siamo contrari a governissimi e governoni, gli altri devono però decidersi», spiega Salvini attaccando a distanza l’anziano leader di Forza Italia. Gli fa eco Giorgia Meloni, anche lei in Fiera Verona: «ci sono incomprensioni con Berlusconi ma ribadisco come sia giusto mantenere l’unità del centrodestra a cui spetta la guida del Governo e speriamo che il M5s ci voglia dare una mano». Unità difficilissima al momento, specie perché l’ultimatum di Mattarella sta per scadere e tra M5s e Cdx di accordi ancora non se ne vedono..