PIEPOLI, CHI COME PROSSIMO PREMIER?

I sondaggi di Piepoli intendono invece affrontare un passo oltre al “semplice” consenso dei leader politici: è stato infatti chiesto agli elettori intervistati chi potrebbe essere il prossimo presidente del Consiglio, visto lo stallo che prima o poi dovrà risolversi per un governo di qualsivoglia “natura” (Mattarella ha infatti escluso al 100% il ritorno alle urne). I risultati vedono Di Maio in netto vantaggio su Salvini, sebbene quest’ultimo abbia convinto di più in questo periodo di trattative rispetto al collega-rivale del M5s: il 33% sceglierebbe ad oggi Di Maio come prossimo premier, mentre “solo” il 23% opterebbe per il leader della Lega. Allo stesso livello troviamo l’alternativa al momento unica accettata dagli elettori che esce dal binomio Cinque Stelle-Carroccio: è Paolo Gentiloni, premier uscente e carta sempre buona da giocare per il Quirinale, specie nell’ipotesi di un governo “istituzionale di transizione”. Male tutti gli altri messi in classifica dal sondaggio di Piepoi, su cui spicca un Renzi fuori quota e non più preso in considerazione e la bocciatura sonora di un premier di Forza Italia, che sia Berlusconi o Tajani è uguale (3% a testa). 



SWG, I LEADER E IL CONSENSO

Guardando i sondaggi politici espressi da Swg sui principali leader ad un mese e mezzo dalle elezioni del 4 marzo, si può vedere come in tutto questo lungo periodo di trattative per il Governo e le varie cariche in Parlamento è Matteo Salvini il politico che ha convinto di più l’elettorato. In mezzo alle due “bocche da fuoco” Di Maio e Berlusconi, l’operato del segretario della Lega convince di più e paga nei consensi, con il 40% personale. Segue Luigi Di Maio, al 35% e capace di reggere con il M5s pur non avendo vinto realmente le Elezioni, addirittura riuscendo a bloccare la nascita di un governo di Centrodestra, spauracchio degli elettori grillini. Tutti gli altri leader sono distanti anni luce, con Giorgia Meloni che al 22% paga bene il ruolo di “mediatrice” nel difficile rapporto e dialogo nella coalizione. Berlusconi e Martina valgono invece la stessa quota, un basso 17%, evidenziando come il possibile accordo Forza Italia-Partito Democratico non sia particolarmente appetibile agli occhi dell’elettorato. Malissimo Pietro Grasso di Liberi e Uguali, al 6% nei consensi personali e in fondo alla classifica. 



INDEX, QUALE GOVERNO PER IL PAESE?

Gli elettori italiani – o almeno quelli intervistati nei sondaggi di Index Research – stanno con Luigi Di Maio: se infatti gli viene chiesto quale tipo di governo preferirebbero in questo momento di estrema difficoltà per lo stallo istituzionale, il 28% risponde «un governo Lega-M5s», dunque senza la presenza ingombrante di Silvio Berlusconi e di Forza Italia. Il 23% risponde di non avere idee (o di non volerle dire), mentre il 16% si esprime per nuove Elezioni il prima possibili onde evitare tutte le ipotesi in campo al momento. Solo il 13,5% invece sceglierebbe un esecutivo a Palazzo Chigi con il Centrodestra unito e il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio; ancora meno, l’11%, vuole un governo “di sinistra” con il Pd e Leu in appoggio ai grillini. Da ultimo, il “sogno” di Berlusconi e Renzi di un neo-Nazareno con centrodestra e Partito Democratico si infrange sulla risposta degli elettori che dopo averli bocciati alle elezioni non li vorrebbe vedere insieme (8,3% di preferenze).

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