Lunga intervista quella rilasciata da Matteo Salvini nel corso della nuova puntata di Di Martedì, programma condotto da Giovanni Floris e in onda su La 7. Il segretario della Lega ha commentato l’annosa questione nuovo Governo, tra i dissidi tra le principali forze politiche e la prospettiva di ritorno alle urne che incombe: “Sto quasi perdendo la pazienza: o si fa questo governo o vale la pena tornare a votare. Tutti devono rinunciare a qualcosa, io non ho mai detto “o io o nessuno”, vorrei che tutti avessero un po’ di umiltà”, le parole di Matteo Salvini riportate su Facebook dalla pagina della Lega. E ancora un’altra chiusura al Partito Democratico: “Voglio fare il contrario di quello che ha fatto la sinistra in questi anni: la Lega non sarà MAI al tavolo con loro, su questo di Maio mi sorprende. In Friuli-Venezia Giulia e in Molise ho incontrato tanti ex-forzisti che hanno votato Lega per la prima volta e che credono nel progetto, ma io non tradirò il patto con il centrodestra”. (Agg. Massimo Balsamo)
“DI MAIO, TORNA SULLA TERRA”
Tra i protagonisti principali in queste settimane di formazione del Governo, il leader della Lega e del Centrodestra Matteo Salvini continua ad inviare messaggi a competitors e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo l’endorsement per Alberti Casellati, Presidente del Senato e possibile figura per il mandato esplorativo, il segretario del Carroccio è intervenuto ai microfoni di Di Martedì per fare il punto sulla trattativa con il Movimento 5 Stelle per un possibile accordo di Governo. Luigi Di Maio, candidato premier grillino, non è disposto ad accettare la presenza di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, così come non è disposto a cedere a una figura terza la poltrona di primo ministro. Ecco il commento di Salvini: “Non conosco bene di Maio ma rispetto il voto degli italiani. Temo però che la sua smania di andare al potere ad ogni costo, anche col PD, non sia coerente con le scelte dei suoi elettori. Faccio un appello a di Maio: lascia perdere “io, io, io”, torna sulla Terra, discutiamo di problemi reali e si parte!”. (Agg. Massimo Balsamo)
LE ALTERNATIVE DI MATTARELLA
Matteo Salvini si è detto pronto a farsi da parte per puntare su un primo ministro terzo, che non sia né lui né Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle. Negli ultimi giorni tante le ipotesi giornalistiche, in particolare su Flick, ma nelle ultime ore sta prendendo piede lo scenario di un mandato esplorativo al Presidente del Senato, l’esponente di Forza Italia Alberti Casellati. Il leader della Lega ha promosso l’ipotesi, sottolineando che potrebbe “fare un buon lavoro”, ma non mancano le alternative. Repubblica riporta altri tre possibili scenari: un mandato esplorativo allo stesso Matteo Salvini, leader della coalizione che ha ottenuto più voti, mandato esplorativo a Luigi Di Maio, leader del partito che ha preso più voti, o ancora mandato esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei prossimi giorni valuterà eventuali scenari, con la speranza che i principali partiti trovino un accordo solido senza ricorrere al ritorno alle urne. (Agg. Massimo Balsamo)
CASELLATI “PUO’ FARE UN BUON LAVORO”
Sono destinate a dettare l’agenda politica delle prossime ore le dichiarazioni di Matteo Salvini, il leader della Lega impegnato nella campagna elettorale per le regionali del Molise che, sostiene, in caso di sua affermazione gli consentirebbero di formare un governo nel giro di 15 minuti. Fatto sta che per ora lo stallo resta e Salvini torna a rivolgersi direttamente a M5s e Forza Italia: “Se Berlusconi e Di Maio continuano a litigare è un problema loro, ma così facendo si ritorna al voto“, minaccia. Rispetto all’ipotesi che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella decida di affidare un mandato esplorativo alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Salvini si mostra favorevole:”Può fare un buon lavoro“, dice. Una conferma ulteriore del fatto che in questo momento Salvini, al pari di Di Maio, voglia tenersi alla larga da un pre-incarico che, allo stato attuale, rischierebbe con ogni probabilità di bruciarlo nella corsa a Palazzo Chigi.
SALVINI E IL “TERZO NOME”
Tra una dichiarazione e l’altra, Matteo Salvini ha fatto anche un’importante apertura politica dicendosi disposto ad accettare un terzo nome, diverso dunque dal suo e da quello di Di Maio, da spedire a Palazzo Chigi sull’altare dell’intesa. Come riportato da La Repubblica, il leghista ha voluto subito tracciare una distinzione tra sé e il candidato premier pentastellato:”Se ci fosse qualcuno in gamba che sottoscrive un programma che condivido, perché non accettarlo? Io a differenza di Di Maio non sono qua a dire o governo io o non si fa niente“. Ma le stoccate al Movimento 5 Stelle non sono ancora finite. Nel suo tour in Molise, infatti, Salvini ha ribadito il suo “no” al reddito di cittadinanza, come riporta La Repubblica:”Andando in giro per il Molise, non ho trovato uno che mi ha detto: ‘Voglio il reddito per stare a casa. ‘Salvini, dammi 800 euro per stare a casa sul divano’. No. Tutti mi dicono che vogliono lavorare, stare in Molise per lavorare e mettere su famiglia e fare impresa. Non c’è questo popolo molisano che aspetta i soldi stando a casa, c’è un popolo orgoglioso che non vuole scappare“.
SALVINI PUNGE BERLUSCONI
Ma è inutile negarlo, le tensioni montano anche all’interno dello stesso schieramento di centrodestra. Matteo Salvini in questo senso è tornato anche sul fuoriprogramma targato Silvio Berlusconi al termine del secondo giro di consultazioni al Quirinale:”Da tempo adotto il consiglio di mia madre: ‘Matteo non arrabbiarti, sorridi e tira dritto’. In quella circostanza mentre leggevo la dichiarazione concordata con gli alleati, vedevo che sulla sinistra c’era un po’ di agitazione con Berlusconi che mimava e gesticolava, se a lui piace così, va bene così“. Salvini, però, non si è trattenuto dal riservare una stoccata al partner di coalizione, che negli ultimi giorni durante un intervento elettorale in Molise ha cercato di tirare acqua al proprio mulino evidenziando la scarsa credibilità internazionale della Lega e gli effetti negativi sui mercati che una sua affermazione potrebbe procurare:”Io sono leale, non cambio idea e non cambio squadra, intanto Berlusconi fa qualche battuta contro la Lega e Salvini: magari qualcuno in Forza Italia ha nostalgie dell’accordo con il Pd, ma io non ne ho“.