Il direttore e attuale vicepresidente dell’Ispi, Paolo Magri, ha commentato in una intervista ad Huffington Post le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini sui rapporti tra Russia, Ue e Italia in termini di sanzioni e accordi diplomatici. «La Lega su questo non è da sola, può contare sul parere favorevole di altre forze politiche, dal Movimento Cinque Stelle a Forza Italia», spiega il professore di Relazioni Internazionali alla Bocconi di Milano, con un avvertimento sul possibile rischio di un governo italiano con questa guida. «Una eventuale rottura con l’Europa sulle sanzioni russe potrebbe tradursi in un isolamento dell’Italia in Ue, posizione da cui sarebbe più difficile influire su altri dossier che ci stanno a cuore». Secondo Magri, sebbene l’Europa non possa permettersi sanzioni durissime come quelle americane (del resto il nostro interscambio commerciale è dieci volte quello che c’è tra Russia e Usa, dati Ispi), la scelta dell’Italia non dovrebbe essere quella di schierarsi completamente a favore di Putin (come del resto anche il contrario a favore di Bruxelles): «Nessuno auspica l’interruzione del dialogo con la Russia e il ritorno di una situazione di contrapposizione simile alla Guerra Fredda. Ciò detto, è innegabile che le sanzioni, così come le espulsioni di diplomatici, rappresentino un forte segnale politico di disappunto nei confronti di azioni politiche russe (in Crimea come in altri casi di intrusione nella sovranità di paesi terzi) considerate estranee ai valori e alle regole della comunità internazionale», conclude il professore dell’Ispi ai colleghi dell’HuffPost. 



LEGA-M5S CONCORSI SU TERRORISMO E REGOLE UE

Sulla Russia e le sanzioni Ue contro Putin, non solo Salvini ma anche Di Maio in passato si è schierato – seppur in maniera meno “evidente” – verso un ridimensionamento delle misure anti-Mosca dell’Occidente. E se guardiamo al giudizio espresso oggi dal ministro “indicato” dal M5s per il prossimo Viminale sul fronte terrorismo, capiamo che l’accordo tra Lega e Cinque Stelle potrebbe non essere poi così lontano su altri fronti che non sono solo le pensioni e un reddito di cittadinanza più temperato. «Il terrorismo home-grown rappresenta una crescente minaccia per la nostra sicurezza. E’ ragionevole ritenere che il fenomeno sia ancora sommerso e quindi prevedere una crescita e non una scomparsa del fenomeno. Pertanto i dispositivi adottati, che oggi appaiono adeguati agli interventi di prevenzione e contrasto, in prospettiva della reale evoluzione del fenomeno terroristico, a breve non riusciranno a rispondere con la stessa efficienza», scrive su Facebook Paola Giannetakis, probabile ministro degli Interni in un governo grillino. O meglio, Lega-M5s: «Le misure giuridiche tradizionali sono oggi da rivedere, in particolare il fenomeno della radicalizzazione deve essere affrontato anche nella misura restrittiva modulata da una rivalutazione dello strumento di valutazione della pericolosità sociale». Una posizione, quella del M5s, non così dissimile da tante altre critiche all’Ue fatte da Salvini in questi anni. 



SALVINI: “NOI AL GOVERNO? VIA SANZIONI ALLA RUSSIA”

Domani si dovrebbe tenere il vertice tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, alla vigilia delle Consultazioni al Colle che definiranno il primo punto ufficiale sulle possibili alleanze di governo: intanto, nel giorno di riposo per tutti i leader prima del rush “finale” delle prossime settimane verso il Governo, il Segretario della Lega ha scritto sui social due dei prossimi punti all’ordine del giorno per il suo presunto incarico a Palazzo Chigi. «Spero di potere presto, dal governo, raccogliere l’appello del presidente di Confindustria Russia: via queste assurde sanzioni che stanno causando un danno incalcolabile all’economia italiana»; Salvini segue Putin e reputa la politica internazionale un passaggio fondamentale per l’Italia per poter svolgere il ruolo di bilanciere tra una Ue troppo contro la Russia e lo stesso Cremlino in aperto contrasto con molti stati europei. Se sul fronte Russia però, le teorie di Salvini sono ben note, è tornando su possibili misure di politica interna che il leader del Centrodestra punta dritto verso la promessa elettorale sul Ministero per le disabilità. «Un ministro che si occupi dei diritti e dei bisogni dei disabili, non vedo l’ora di passare dalle parole ai fatti. Gli ultimi saranno i primi», scrive ancora Salvini linkando un articolo per la Giornata Mondiale dell’Autistmo. In mattinata aveva scritto anche ai tanti volontari che si adoperano in questa giornata dedicata a tutti i malati autistici d’Italia e non: «Buona giornata a chi oggi lavora, a chi un lavoro lo sta cercando, ai tantissimi volontari che dedicano il loro tempo agli altri: grazie».



IL RIPOSO DI DI MAIO

Se Salvini sta preparando gli ultimi dettagli da Ischia prima di partire per Roma, il leader del Movimento 5 Stelle si è concesso due giorni di stacco totale in famiglia dove ha festeggiato la Pasqua e il giorno di Pasquetta: con un lungo messaggio apparso ieri sera su Facebook, DI Maio promette di non voler fare un passo indietro sul fronte governo a pochi chilometri dall’arrivo, nonostante i sub-movimenti con la Lega verso il vertice di domani con Salvini. «Questi giorni, dopo mesi di duro lavoro, sto tirando un po’ il fiato. Oggi è Pasqua e starò in famiglia. Un toccasana! E’ proprio quello che ci vuole prima di ripartire con la sfida più importante che ci aspetta: formare un governo rispettando la volontà popolare», scrive il candidato premier M5s ai suoi followers. «Insieme siamo arrivati fino a qui e ora non si fanno passi indietro, neppure per prendere la rincorsa. Continuiamo ad andare avanti, insieme e niente ci potrà fermare», continua Di Maio prima di ricordare, per l’ennesima volta, la scelta fatta dagli italiani alle ultime Elezioni. «Oggi siamo la prima forza politica del Paese con oltre il 32% alle politiche di marzo e i sondaggi ci danno già oltre il 35%, se ci fermiamo un attimo a pensare a quello che significa e al fatto che siamo nati solo 9 anni fa vengono i brividi. Di gioia certo, ma anche per la responsabilità che deriva dall’aver conquistato la fiducia di milioni di italiani». Accenno finale al compagno di partito e neo-presidente della Camera Roberto Fico: «Ho pensato a tutte le migliaia di persone che sono state e sono nostri compagni di viaggio e che hanno lottato e lottano fianco a fianco con noi. A quelli che hanno iniziato facendo i banchetti e oggi siedono in Parlamento. Ho pensato che uno di questi, Roberto Fico, è il Presidente della Camera, la terza carica dello Stato e ha annunciato un cambiamento epocale: la fine dell’era dei vitalizi e dei privilegi dei politici».