Terminato il sondaggio per un esecutivo M5S-Lega, il capo dello Stato prova la strada del Governo M5S-Pd affidandosi a Roberto Fico. Il presidente della Camera ha infatti ricevuto un mandato esplorativo per la formazione di un governo sostenuto da una maggioranza pentastellata e dem. In serata il segretario reggente del Pd Maurizio Martina ha aperto al confronto «con spirito di leale collaborazione» e «serietà e coerenza», ma a partire «da una questione fondamentale e prioritaria: la fine di ogni ambiguità e di trattative parallele con noi e con Lega e centrodestra». Per il Movimento 5 Stelle parla il capo politico Luigi Di Maio, che si dice subito disponibile a valutare la possibilità di un percorso con i dem. «Questa è la settimana decisiva per dare un Governo al Paese e sono molto ottimista. Lo sono perchè non sarà un’alleanza. Voglio dirlo chiaramente ai nostri attivisti: quello che valeva per la Lega, vale anche per il Pd. Le condizioni non cambiano: vogliamo un contratto di governo, fatto a partire dal nostro programma e sulla base redatta dal professor Giacinto Della Cananea», ha dichiarato Di Maio. Il grillino ha poi ribadito qual è l’obiettivo del contratto: «Realizzare quanto abbiamo promesso in campagna elettorale, per migliorare finalmente la qualità della vita degli italiani, non la nostra ma la loro, perchè il nostro programma non è nè di destra nè di sinistra, ma di puro buonsenso e non siamo disposti a rinunciare i nostri valori». (agg. di Silvana Palazzo) Qui le ultime notizie sulle consultazioni di Roberto Fico
ORFINI: “ALTERNATIVI A DI MAIO”. SALVINI: “UNA PRESA IN GIRO”
Le prime reazioni all’incarico affidato a Roberto Fico sono prevedibili e ancora “ferme” allo stallo già visto con il mandato a Casellati: del resto il Capo dello Stato proprio questo chiede al Presidente della Camera, di valutare tali “veti” e provare a smuoverli seguendo l’asse più di sinistra del nostro Parlamento. Ebbene, tale obiettivo come immaginabile non trova il consenso del Centrodestra, escluso dalle trattative: «Sondare quale governo? Pd-5Stelle. Hanno perso in Italia, hanno perso in Molise, se ci date una mano straperderanno domenica in Fvg. Io non voglio vedere Renzi, Serracchiani o la Boschi al governo per i prossimi cinque anni. Non è giusto, non è normale, non è rispettoso», spiega Salvini durante comizio in Friuli Venezia Giulia, prima di aggiungere «bisogna rispettare sempre le indicazioni del Presidente ecc. ecc. ma farò di tutto perché non accada questa presa in giro». Gli fa eco Berlusconi, per una volta sulla stessa linea totale del Segretario leghista: «Esce battuto e fortemente ridimensionato il dilettantismo dei 5 Stelle rispetto al voto di protesta espresso dagli elettori alle politiche. I grillini si dimostrano del tutto non credibili per una funzione di governo». Ma anche il Partito Democratico non sembra raccogliere, per ora, l’invito di Mattarella tramite Fico (in attesa delle consultazioni di domani): «Ascolteremo ovviamente con rispetto e attenzione Fico, con rispetto sia per lui che per la funzione che rappresenta. Ma il mio parere resta quello dei giorni scorsi: eravamo, siamo e resteremo alternativi ai Cinque Stelle per cultura politica, programmi e idea della democrazia. Quindi non ci sono le condizioni per un accordo politico tra Pd e M5s. L’abbiamo sempre detto e lo ribadiamo nel merito», ha spiegato il presidente del Pd, Matteo Orfini. Com’è che era quella citazione del Gattopardo? “Tutto cambia per…”
INCARICO A FICO, “LAVORO SUI TEMI E PROGRAMMI”
Con un breve comunicato letto dal “solito” Zampetti fuori dalla Sala della Vetrata in Quirinale, inizia il mandato di Roberto Fico come “incaricato esploratore” scelto dal Presidente della Repubblica. «Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e gli ha affidato il compito di verificare la possibilità di un’intesa di maggioranza parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle ed il Partito Democratico per costituire il Governo. Il Presidente della Repubblica ha chiesto al Presidente della Camera dei Deputati di riferire entro la giornata di giovedì», si legge nel comunicato del Colle. Poco dopo spunta il Presidente della Camera che in poche parole spiega il suo “mandato” molto simile a quello della Casellati ma con una compagine politica diversa dalle precedenti. «Mi metterò a lavoro da subito, per me il punto fondamentale è partire dai temi e dal programma, per l’interesse del paese», ha spiegato l’ex leader della minoranza radicale del M5s. Come primissimo incontro – già in corso – è il premier uscente Paolo Gentiloni mentre il vertice con la Casellati è stato rinviato a domani per impegni istituzionali all’estero. Probabilmente domani mattina o al più tardi nel pomeriggio, saranno fissati i colloqui con le forze politiche: le nuove Consultazioni riproporranno gli stessi schemi e veti del passato o vi saranno delle novità? Il tempo stringe e l’impressione è che questa sia l’ultima carta giocata da Mattarella prima di un “governissimo del Presidente” che ponga fine allo stallo.
SALVINI, “LA GENTE È PRONTA A STRAPPARE LA SCHEDA ELETTORALE”
Nella giornata che vede il neopresidente della Camera, Roberto Fico, salire al Quirinale per ricevere un nuovo mandato esplorativo da Sergio Mattarella al fine di provare a formare un Governo, c’è ancora incertezza su quali potranno essere gli esiti dell’incontro. Secondo molti osservatori, naufragato il tentativo della Presidente del Senato, stavolta l’inquilino del Quirinale dovrebbe dare a Fico la possibilità di sondare un perimetro che riguardi le forze di centrosinistra e il PD, mentre secondo alcuni potrebbe anche riguardare nel centrodestra pure la Lega. E dal Friuli, dove sta portando avanti la campagna elettorale in vista delle prossime Elezioni Regionali, Matteo Salvini pare non gradire la prima soluzione: “Spero che questa settimana il Paese abbia un Governo che duri cinque anni” ha detto il leader della Lega che poi, in un video postato sulla propria pagina Facebook, ha di fatto bocciato la possibilità (e anche solo il tentativo) che si formi un esecutivo a guida M5S e PD: “Se qualcuno vuole riportare i dem al Governo, allora andiamo indietro, cioè a Monti, Letta, Renzi e Gentiloni” ha ammonito Salvini, avvertendo i pentastellati che “se si vuole che la gente stia a casa e stracci la scheda elettorale, allora si mandi pure il Partito Democratico al Governo…”. (agg. R. G. Flore)
IL MANDATO A FICO POTREBBE INCLUDERE DI MAIO-LEGA
Dopo una riunione con i suoi collaboratori, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato al Quirinale il Presidente della Camera, Roberto Fico. Non è affatto scontato che il capo dello Stato affidi un mandato esplorativo limitato al perimetro M5s-Pd: secondo Rainews, potrebbe prendere anche in considerazione l’ipotesi Lega-M5s. Con l’incarico a Elisabetta Casellati si è verificato se la maggioranza indicata come possibile da Matteo Salvini, quella con centrodestra e M5s alleati, potesse far partire un governo. L’esito di questo sondaggio è stato un nulla di fatto. Ora bisognerà verificare se l’opzione indicata dal Movimento 5 Stelle possa portare a un governo. E il M5s ha aperto a due strade: un’alleanza con la sola Lega o con il Pd. Sulla convocazione del Presidente della Camera è intervenuto lo stesso capo politico pentastellato Luigi Di Maio: «Oggi il Presidente Mattarella ha convocato il presidente della Camera @Roberto_Fico per assegnargli un mandato. Faccio un grosso in bocca al lupo a Roberto e sono sicuro che interpreterà al meglio quanto sarà richiesto dal capo dello Stato.». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI STRETTO FRA DI MAIO E BERLUSCONI
Roberto Fico è stato convocato alle 17 al Quirinale per ricevere quello che al 99% sarà un incarico esplorativo sulla stessa scia di quello della Casellati ma con un obiettivo diverso, il tanto chiacchierato “secondo forno” del Movimento 5 Stelle con il Partito Democratico. Il Presidente della Camera rappresenta l’ala più “dura” e radicale del M5s, nonché quella più vicina alla Sinistra (anche se col Pd renziano ha ben poco a che fare, ndr) e potrebbe rappresentare il punto di tramite per una convergenza programmatica tra i dem e i Cinque Stelle. L’impresa sembra ardua, forse ancora più di quella affrontata dalla Casellati con Centrodestra e M5s: ma il contratto pubblicato oggi da Di Maio sul Blog delle Stelle potrebbe rappresentare un passo verso il Partito Democratico. A loro volta i dem, che finora hanno escluso qualsiasi contatto con i grillini, hanno anche aggiunto che risponderanno positivamente all’invito alle consultazioni da parte di un possibile incaricato del Quirinale. In attesa di capire cosa Mattarella chiederà espressamente a Fico – e soprattutto che tempistica si porrà il Colle, con le imminenti Regionali in Friuli di domenica prossima – Salvini si trova nella scomodissima posizione di “mezzo” tra il “tentatore” Di Maio e l’”alleato ribelle” Berlusconi, con un Governo che vede allontanarsi nonostante gli sforzi di trattative di questo mese e mezzo post-4 marzo.
SALVINI CHIEDE TEMPO
Come già anticipavamo ieri, è in giornata che si attende l’incarico di Sergio Mattarella a Roberto Fico, presidente della Camera: avrà il compito di sondare un’eventuale maggioranza riscontrabile tra le forze del Movimento 5Stelle e il Centrosinistra di Partito Democratico e forse anche di Liberi e Uguali. Non è stato ancora convocato il calendario della giornata al Quirinale ma si attende solo l’avviso ufficiale per capire i tempi di questo secondo mandato esplorativo dopo il primo fallito della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Resta l’incognita del voto in Molise dove il Centrodestra sta ottenendo una buona vittoria con quasi il 45% di preferenze contro il 38% del Movimento 5Stelle e il 16% di un Pd in caduta libera. Il Molise non è l’Italia, ma il Colle se la sentirà di dare un incarico che escluda la forza più grande del Paese, ovvero la coalizione del Centrodestra? Su questa scia, Matteo Salvini ha chiesto qualche giorno e “del tempo” per poter lavorare all’accordo con il M5s: difficile visto la netta spaccatura tra Berlusconi e Di Maio, ma non improbabile secondo il leader della Lega. Ha detto dal Friuli, «Spero di tornare i primi di maggio a Monfalcone per festeggiare Fedriga governatore, per farlo da presidente del Consiglio. Datemi ancora qualche giorno, preferisco attendere ancora un poco piuttosto che sbagliare e dover poi chiedere scusa per anni. È passato molto tempo dal 4 marzo, ma vi chiedo ancora qualche giorno».
TAJANI, “SALVINI NON FARÀ IL N.2 DI DI MAIO”
Non sono poche le voci che dal Parlamento raccontano di una sopraggiunta “frattura” tra i grillini che riapre i dissidi in campo da tempo, almeno da quando Grillo ha voluto fare un passo indietro nella gestione del Movimento 5 Stelle. Di Maio spinge fino all’ultimo per un accordo con Salvini, con l’ultimatum quant’altro potete leggere qui sotto: Roberto Fico invece, immagine dell’ala più dura del Movimento anche se ora alla guida della Camera, vorrebbe un dialogo più stretto con la Sinistra di Leu e soprattutto Pd per poter mettere alla porta la Lega e il Centrosinistra. Ebbene, anche per questo motivo lo stallo di questa domenica vede un’assoluta instabilità per quanto potrebbe succedere nelle prossime ore. «Luigi corre perché non accetterebbe mai un preincarico al buio. Da Mattarella si presenterà soltanto se avrà l’accordo in tasca con Salvini», spiega un retroscena del Messaggero. Ma se l’accordo non dovesse arrivare, Fico proporrebbe l’operazione “secondo forno” con un rischio alquanto “ingombrante” per il leader del M5s: «se invece il Pd usasse Roberto per far fuori Renzi e arrivasse l’accordo? A quel punto Luigi sarebbe nell’angolo», spiega ancora l’editoriale del Messaggero. Una manovra “alla lontana” con i Dem che vorrebbe in questo modo mettere ko il rivale che li ha battuti alle Elezioni; “fantapolitica”? Molto probabile, ma intanto il “derby” in casa M5s rimane tra chi vorrebbe un governo con Salvini e chi invece lo vorrebbe con Martina-Grasso. Per quanto riguarda invece il “versante” del centrodestra, ha parlato il Presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, importante esponente di Forza Italia: «Non credo che Salvini possa uscire dal centrodestra. Commetterebbe un errore gravissimo. Andare a fare il secondo di Di Maio non credo che sia l’obiettivo di Salvini», sottolinea da Brindisi a Rai News24.
ULTIMATUM DI MAIO A SALVINI
Secondo il retroscena pubblicato dalla Stampa, Luigi Di Maio avrebbe dato un ultimatum a Matteo Salvini che scade domani mattina: «hai 24 ore di tempo per strappare con Forza Italia e Silvio Berlusconi». Gli ambienti vicino ai grillini avrebbero dato questa indicazione “top-secret” rispetto a quanto potrebbe accadere nelle prossime ore, con Mattarella che attende una chiamata al Colle per sapere se la Lega accetta o no la rottura del Centrodestra per formare un governo con i Cinque Stelle. In alternativa, via al progetto Fico per sondare il terreno sull’accordo tra Di Maio e il Partito Democratico: una parziale conferma della “soffiata” pubblicata dalla Stampa, Di Maio ieri ha ribadito «Io credo fortemente nel fatto che con la Lega di Matteo Salvini si possa fare un buon lavoro per il Paese. Possiamo fare cose molto importanti». Se la mossa-ultimatum non funziona però Di Maio dovrà girarsi sull’altro forno, non esattamente convintissimo di intavolare trattative con chi li ha insultati e battuti negli ultimi 5 anni: intanto secondo il Corriere della Sera, sarebbe già pronto il contratto “alla tedesca” tra M5s e Lega e conterrebbe «aiuti alle famiglie con figli, misure per il lavoro dei giovani e meno giovani, più sicurezza, sburocratizzazione per rendere più facile la vita a chi fa impresa».
TOTI, “GOVERNO M5S-PD TRADISCE LE ELEZIONI”
La situazione è davvero “kafkiana”: tutto si muove ma in realtà è ancora tutto fermo ad un mese e mezzo fa. Salvini e Berlusconi insieme ma “separati” in casa; Pd senza una conduzione attende ancora di sapere che fare del proprio futuro, tra una “stampella” di governo o un’opposizione ai vincitori; un M5s che promette e spera in un Governo e per farlo è disposto a tutto, anche a trattare con Salvini e Martina. Tutto si muove ma tutto fermo e sarà Mattarella domani a provare l’ennesimo tentativo per rendere meno ingarbugliata l’intera matassa. Davanti all’ipotesi di un “sondaggio” di Fico per i gruppi M5s e Pd, il Governatore della Liguria Giovanni Toti, massimo esponente nel Centrodestra per il progetto di “Partito unico”, sentenzia «La via maestra è partire dal programma del centrodestra: ha avuto il 37% del consenso degli italiani e ha anche un candidato premier in pectore, che è il segretario del partito che ha preso più voti e da lì si deve partire. Il secondo classificato nel gradimento degli italiani è M5S e quindi è quest’ultimo che deve dare prova oggi di maturità».
La Lega però si fa tentare e il dialogo con Di Maio e Casaleggio è sempre vivo, tanto con Salvini quanto con Giorgetti, autentico uomo-ovunque del Carroccio e stimato su più fronti politici. Berlusconi però prova a “marcare stretto” Salvini dopo il rischio strappo di due giorni fa: «Non stiamo cercando un’interlocuzione politica col Pd, né ci sono segnali da parte loro. Se non si trova nessuna soluzione mi sembra inevitabile tornare a votare. Però sarebbe un peccato», sembra garantire l’ex Cav per provare a convincere il leader del Centrodestra. Di contro, la “minaccia” sottile espressa sempre al Corriere della Sera: «Il leader della Lega rappresenta una coalizione del 37%, non vedo che interesse avrebbe a rinunciare a questo per fare il partner di minoranza dei 5 Stelle. Sono certissimo, anche dai contatti avuti in queste ore, che continuerà a parlare e ad operare in nome dell’intero centrodestra», conclude Berlusconi.
BERLUSCONI, “SALVINI È IL NOSTRO LEADER”
Domani il Presidente della Repubblica dovrebbe incaricare per un secondo giro di “esplorazioni” il Presidente della Camera Roberto Fico con un obiettivo chiaro in testa: sondare l’eventualità di un Governo tra M5s e Partito Democratico, l’ultima vera possibilità prima di una decisione “strong” di Mattarella che prevede esecutivi tecnici o “Governissimi”. Intanto questa mattina il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha parlato al Corriere della Sera e ha ribadito la sua fiducia al leader della coalizione di Centrodestra: «Matteo Salvini è il leader e rappresenta una coalizione del 37%. Non vedo che interesse avrebbe a rinunciare a questo per fare il partner di minoranza dei 5 stelle. Sono certissimo, anche dai contatti avuti in queste ore, che continuerà a parlare e ad operare in nome dell’intero centrodestra». Salvini stesso vuole evitare il più possibile un Governo “tecnico” e per questo ha meditato nelle ultime ore un possibile “tradimento” del Centrodestra per andare con Di Maio e i grillini, che lo chiedono a gran voce praticamente dal giorno dopo le Elezioni del 4 marzo. Per ora resta comunque fedele alla Coalizione, in attesa dei risultati di domani delle Regionali in Molise che potrebbero ulteriormente rafforza la rilevanza della Lega anche a carattere nazionale: Berlusconi però ha tentato un passo “di avvicinamento” al leader leghista, spiegando che lui e lui solo guida la coalizione, anche se allo stesso tempo ha ribadito che un Governo con i Cinque Stelle non è assolutamente possibile. «Abbiamo ricevuto veti e insulti che sono inaccettabili. Questa è una clamorosa dimostrazione di immaturità politica, di arroganza e di sete di potere dei 5 Stelle, hanno dimostrato in modo inconfutabile che non sarebbe ipotizzabile governare con loro», conclude l’ex Cavaliere.
GLI ULTIMI “MESSAGGI” TRA DI MAIO E SALVINI
Di Maio, intanto, le tenta tutte per provare a dividere il Centrodestra: sa infatti bene che un accordo col “secondo forno” del Pd sarà impresa assai ardua, specie perché Renzi conta ancora molto all’interno dei dem e non sarà per nulla facile trovare un’alleanza, anche con il mandato esplorativo di Fico dato per assai probabile dai retroscenisti del Quirinale già da domani. «M5s si è impegnato a mettercela tutta per andare incontro alle esigenze di chi può darci una mano a cambiare le cose», ovvero per andare verso Salvini. «Insieme possiamo fare grandi cose, sono sicuro che se firma un contratto tiene fede ai patti», prova ancora il “tentatore” della Casaleggio Associati. Al Salone del Mobile ieri Di Maio ha poi cercato di “spiegare” la sua proposta a due partiti di estrazione completamente opposta come il Pd e la Lega: «la nostra proposta era a due forze politiche: si è pensato che le volessi mettere sullo stesso piano ma non è questo il punto. Io cercherò di portare a casa un contratto con gli italiani ma nessuno può pensare che si possa stipulare con tutti e due. Non avevo chiesto ai leader delle forze politiche di venire subito al tavolo, sapevo che c’erano delle evoluzioni in corso nei due schieramenti e queste vanno rispettate. lo so che gli italiani hanno fretta ed è giusto, ma deve essere un governo fatto bene», ha concluso il suo intervento davanti ai cronisti il leader del M5s. La proposta è ancora lì, ma il tempo scorre e domani per Salvini potrebbe essere “tardi” visto che M5s e Pd potrebbero diventare a breve le due compagini a stretto dialogo dopo un mese e mezzo di rapporti complessi tra Cinque Stelle e Centrodestra.