Se in tanti – in relazione ai sondaggi – danno per scontata una vittoria di Massimiliano Fedriga alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia, questo non vuol dire che ad avere qualcosa da perdere sia solamente il centrodestra. Anche il MoVimento 5 Stelle, infatti, ha degli ottimi motivi per cercare di conseguire un ottimo risultato in regione: primo tra tutti la capacità di presentarsi agli occhi del Quirinale e degli alleati come una forza capace di attrarre non solo il Sud ma anche il Nord del Paese. E quale sarà la soglia che il M5s dovrà giocoforza cercare di oltrepassare? Ovviamente a fare testo è l’ultimo test elettorale del 4 marzo scorso, quando Di Maio riuscì ad ottenere il 24,5% in regione. Riuscirà il candidato governatore Alessandro Fraleoni Morgera a superare o quanto meno a raggiungere questa stessa percentuale? Dal suo risultato potrebbe dipendere molto del futuro prossimo dei grillini…(agg. di Dario D’Angelo)
BOLZONELLO (PD):”ULTMO GIRO POLITICO”
Le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia sono quasi una “mission impossible” per Sergio Bolzonello, numero due in questi anni della governatrice uscente Serracchiani. Tutti i sondaggi danno in vantaggio il concorrente del centrodestra, il leghista Fedriga, quindi presto Bolzonello potrebbe tornare a fare il commercialista. Lo ha ammesso lo stesso candidato del centrosinistra in un’intervista a Repubblica: «È il mio ultimo giro politico». I sondaggi parlano di un distacco di ben 21 punti percentuali da Fedriga. «Però alla fine avremo più di qualche sorpresa», ribatte Bolzonello. Per il candidato del centrosinistra sul Friuli è calata una campagna elettorale del centrodestra che «serve a uso interno, a misurare la supremazia tra Salvini e Berlusconi che è venuto per quattro giorni proprio perché c’è in ballo la sopravvivenza di Forza Italia. I 5Stelle poi sembrano dei marziani». Tornando, invece, all’esperienza della Serracchiani, di cui è stato vice, Bolzonello spiega che «il futuro consentirà un altro giudizio per le riforme fatte, per avere messo in sicurezza il bilancio di questa regione, per la sanità, il welfare». (agg. di Silvana Palazzo)
FEDRIGA FAVORITO, LA POSTA IN GIOCO PER LA LEGA
Dopo le Politiche e le Regionali del Molise, si vota in Friuli Venezia Giulia. In molti si attendono conseguenze politiche e indicazioni utili da queste elezioni per superare lo stallo a livello nazionale nella ricerca della maggioranza. In pole position per la presidenza è Massimiliano Fedriga, fedelissimo di Matteo Salvini. Segretario nazionale della Lega Nord in Friuli Venezia Giulia, è sostenuto dalla coalizione di centrodestra oltre che da Autonomia responsabile e Progetto FVG per una Regione Speciale. La sua missione è confermare la supremazia della Lega nelle preferenze del voto moderato. Il candidato Governatore del centrosinistra è invece Sergio Bolzonello, in Consiglio regionale dal 2013. Da pro Renzi è passato all’aperta critica per la linea politica dell’ex segretario dem, ricevendo così l’appoggio della sinistra che non si riconosce nel Pd, a partire da Open – Sinistra FVG. Per il MoVimento 5 Stelle il candidato è Alessandro Fraleoni Morgera, ricercatore a tempo determinato al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Trieste. Esperto di nanotecnologie, ha vinto le elezioni online sulla piattaforma Rousseau. Tra i candidati c’è anche Sergio Cecotti, presentato dalla lista Patto per l’autonomia. Fisico e scrittore di libri gialli in lingua friulana, è stato già presidente della Regione dal 1995 al 1996 con l’appoggio della Lega e delle liste di centrosinistra. Inoltre, è ex sindaco di Udine dal 1998 al 2008. Le Regionali potrebbero sancire lo stabile sorpasso della Lega su Forza Italia. Per Matteo Salvini una vittoria in Friuli allungherebbe la lista dei Governatori leghisti nelle regioni del Nord, le più importanti dal punto di vista economico. A Lombardia e Veneto bisogna aggiungere la Liguria guidata dal forzista filo-leghista Giovanni Toti. Il M5S, dopo la sconfitta in Molise, dovrà invece limitare i danni per non subire un’ulteriore frenata alla sua corsa verso Palazzo Chigi. Le regionali non determineranno l’esito della partita per il prossimo governo, ma il M5s ha bisogno di un risultato soddisfacente, così come il PD, per limitare gli assalti mediatici di Salvini. (agg. di Silvana Palazzo)
IL SISTEMA ELETTORALE
Il sistema elettorale per le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia è diverso da quello nazionale. Prevede l’elezione diretta del presidente della Regione e un meccanismo proporzionale con premio di maggioranza per l’elezione dei 49 consiglieri. Di questi, due seggi da consigliere regionale sono riservati al presidente eletto e al candidato presidente che si piazza al secondo posto per numero di voti validi. Gli altri 47 seggi sono ripartiti tra le cinque circoscrizioni in cui è suddiviso il territorio regionale. Quella di Trieste eleggerà 9 consiglieri, Gorizia 5, Udine 18, Tolmezzo 3 e Pordenone 12 consiglieri. Le elezioni regionali rappresentano un banco di prova importante anche in ottica nazionale: dopo aver sottratto il Molise al Movimento 5 Stelle una settimana fa, il centrodestra punta a fare il bis in Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo in questo caso è stravincere sul Pd, la maggioranza uscente, e vincere sul M5s. (agg. di Silvana Palazzo)
SFIDA LEGA – FORZA ITALIA
In questi giorni si è detto più volte di come le elezioni per il Friuli-Venezia Giulia possano sortire degli effetti politici anche a livello nazionale. Molto interesse desta la partita tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, con il primo che sfruttando l’effetto traino determinato dal candidato governatore leghista Massimiliano Fedriga spera di conseguire un risultato schiacciante nei confronti di Forza Italia. Eppure, a ben vedere, i numeri dicono che non sarà facile per Salvini fare molto meglio del 4 marzo. Alle ultime consultazioni Politiche, infatti, Salvini ha ottenuto poco più del 25%, a fronte del 10% dei berlusconiani. Se è vero che molti sondaggi danno la Lega sopra il 30% in regione, lo è altrettanto che difficilmente i risultati potranno essere molto più sbilanciati di quelli del 4 marzo. A meno che Forza Italia non crolli letteralmente, ipotesi comunque complicata se davvero – come sostengono tutti i sondaggi – la coalizione di Fedriga risulterà quella vincente. (agg. di Dario D’Angelo)
ELEZIONI FRIULI VENEZIA GIULIA: GLI SCENARI
Domenica 29 aprile 2018 si terranno le seconde Elezioni Regionali in una settimana: dopo il Molise è il Friuli Venezia Giulia ad essere chiamata per rinnovare il Consiglio Regionale e ovviamente il Governatore, dopo i cinque anni di governo Pd con Debora Serracchiani (che non si ricandida a questa tornata). Mentre a livello nazionale continua la decisiva partita a scacchi per il Governo, il dato che giungerà dal Friuli potrebbe avere un duplice effetto molto importante anche per le dinamiche fuori dalla Regione a statuto speciale. Se infatti, come indicato dagli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale, il candidato del Centrodestra dovesse spuntarla nella lotta a tre con il candidato del M5s e del Centrosinistra potrebbe dare un’indicazione maggiore al Quirinale sulla difficoltà nel lasciare fuori la coalizione di Salvini, Berlusconi e Meloni da un Governo del Paese che al momento va delineandosi verso l’accordo Pd-M5s. Seconda riflessione, Fedriga è un fedelissimo del leader leghista e se dovesse spuntarla nei risultati elettorali (in arrivo non prima della giornata di lunedì, forse nel primo pomeriggio, ndr) significherebbe dare uno scossone anche interno alla coalizione dopo che invece in Molise era stato il candidato di Forza Italia a guidare il Centrodestra verso la vittoria. Al netto di tutti i calcoli ora la palla passa ai dati reali in arrivo nelle prossime ore: le operazioni di voto in Friuli Venezia Giulia avverranno in un’unica tornata e solo nella giornata di domenica, con seggi aperti dalle ore 7 fino alle 23. Lo spoglio è previsto dalle ore 8 della mattinata del 30 aprile, con i primi risultati ufficiali che potrebbe arrivare nel primo pomeriggio.
COME SI VOTA ALLE ELEZIONI REGIONALI IN FRIULI: LA SCHEDA ELETTORALE
Passando alla scheda elettorale (qui un fan simile di quella che si troverà alle urne), le Regionali in Friuli prevedono una scheda unica per Consiglio e Presidente: la scheda come sempre riporta il nome, il cognome e il contrassegno dei candidati alla carica di Presidente, ma anche i contrassegni delle liste (o la lista singola) che lo appoggiano affiancati dalla riga per esprimere il voto di preferenza. Importante per tutti gli elettori friulani, vi sono delle diversità dal sistema elettorale nazionale e dallo stesso Molise andato al voto solo una settimana fa: si può infatti votare solo il candidato presidente e quella scelta non sarà estesa alle liste ad esso collegate. Si può poi votare anche il presidente e contemporaneamente ad una lista ad esso collegato, piazzando la croce sul nome del Governatore e sul simbolo del partito ad esso collegato; nel terzo caso, l’elettore può esprimere anche un voto solo ad una lista, ma in quel caso quel segno andrà anche a favore del candidato alla carica di Presidente. È possibile, da ultimo, il voto disgiunto (come in Lombardia e Lazio, ndr) ovvero poter votare per un candidato Presidente e una lista collegata ad un diverso candidato Governatore. È possibile poi esprimere una sola preferenza per un candidato consigliere regionale compreso nella lista votata, dunque non è prevista la doppia preferenza di genere.
I CANDIDATI PRESIDENTE E LE LISTE
Le Regionali in Friuli Venezia Giulia vede, secondo la legge elettorale da poco rinnovata, il numero di consiglieri da eleggere pari a 49: 47 secondo gli eletti nelle cinque circoscrizioni elettorali (Udine, Gorizia, Trieste, Pordenone, Tolmezzo) e due sono il Governatore eletto e il secondo classificato. Come riporta il sistema friulano, «Per far sì che vengano assegnati i seggi, la soglia di sbarramento da superare è del 4% del totale regionale, mentre è necessario l’1,5% se la lista in questione fa parte di una coalizione che ha preso almeno il 15%, oppure il 20% in una singola circoscrizione». Non esiste ballottaggio in queste Elezioni Regionali, se il candidato presidente ottiene più del 45% avrà un premio di maggioranza (60% dei seggi) che invece scende al 55% qualora il candidato abbia preso meno del 45% alle urne. I candidati che corrono per la poltrona che fu di Serracchiani sono Sergio Cecotti (Patto per l’Autonomia); Sergio Bolzonello del Centrosinistra, sostenuto da Pd, Cittadini per Bolzonello, Slovenska Skupnost, Open FVG; Alessandro Fraleoni Morgera del Movimento 5 Stelle; Massimiliano Fedriga del Centrodestra, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Autonomia Responsabile, Fratelli d’Italia, Progetto FGV per Fedriga Presidente.