Dopo che sono state riportate, in modo puramente ufficioso, le parole e gli auspici di Sergio Mattarella in vista del primo giro di consultazioni che avranno luogo da domani al Quirinale, pare essere oramai tutto pronto al Colle per uno dei riti politici che, mai come questa volta, vengono attesi con aspettative elevate e molta curiosità dal momento che per molti dei protagonisti si tratterà della prima esperienza. Intanto, a meno di 24 ore dal via ufficiale, fervono i preparativi nella Loggia d’onore dove è stata allestita la sala stampa per i giornalisti. Nella giornata di oggi, come ogni spettacolo che si rispetti, sono infatti andate in scena anche delle vere e proprie prove generali a cui hanno partecipato i vari network coinvolti: in totale sarà di circa quattrocento il numero degli operatori della stampa presenti, di cui circa un sesto (ovvero una sessantina) in qualità di corrispondenti per la stampa estera, a testimonianza del fatto che nei prossimi giorni anche gli occhi dell’Europa saranno puntati su quello che avviene a Roma. (agg. di R. G. Flore)



L’AUSPICIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si farà «portavoce delle esigenze dei cittadini»: così ha fatto sapere il Colle alla vigilia delle Consultazioni che inizieranno a porre le basi concrete verso un possibile incarico di governo. Come abbiamo già ribadito, l’impressione è che gli incontri di domani e giovedì (qui il calendario ufficiale, ndr) siano solo un primo “round” esplorativo ma non ancora quello decisivo; di certo il Capo dello Stato intende chiedere lumi e proposte alle varie forze politiche, con relativi possibili accordi che i principali leader sarebbero pronti a chiudere verso un esecutivo di maggioranza. Ancora il Colle, come riporta l’Ansa, chiede «alle forze politiche proposte, indicazioni e programmi per dare al Paese un Governo all’altezza della situazione». Tutto pronto per l’inizio delle consultazioni con la sala stampa che scatterà domani – con circa 400 accrediti dall’Italia e 70 dall’estero – dalle ore 9 fino alle 17.30, ovvero circa un’ora dopo la fine dell’ultimo incontro da Mattarella. Come sempre accaduto finora, le consultazioni al Colle si svolgeranno nella Loggia d’Onore vicino al Bronzino e allo Studio del Presidente della Repubblica. Secondo il Fatto Quotidiano, addirittura Mattarella potrebbe non dare alcun incarico di governo neanche dopo un secondo giro di consultazione: solo quando i gruppi parlamentari faranno passi avanti significativi allora il Colle indirizzerà la propria indicazione ma fino ad allora, secondo i colleghi de Il Fatto, ci sarà un sostanziale stallo istituzionale. (agg. di Niccolò Magnani)



LA PRIMA VOLTA DI SALVINI

A quasi un mese esatto di distanza dalle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, domani cominceranno ufficialmente le consultazioni al Quirinale per la formazione di un esecutivo: dopo settimane in cui, tra incontri più o meno segreti o… a mezzo stampa, i leader dei vari schieramenti hanno giocato a rimpiattino e rivendicato la legittimità delle proprie posizioni, adesso il pallino passa a Sergio Mattarella. Ma quello che si troverà in mano il Capo dello Stato è un vero proprio rebus e la sua “prima volta” da Presidente della Repubblica sarà caratterizzata da una sorta di confronto generazionale coi rampanti Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Tuttavia, il leader della Lega non è esattamente all’esordio per quanto riguarda le consultazioni al Colle: infatti, teoricamente già in passato avrebbe potuto parteciparvi, ma non lo fece. Come molti ricordano, per ben due volte il “capitano” leghista scelte volontariamente di non presentarsi con la delegazione dei suoi al Quirinale, mentre stavolta le cose sono diverse: per la pria volta da quando è segretario della Lega, parlerà con Mattarella quale maggiorente non solo del suo partito ma anche della coalizione di centrodestra (che pure avrà incontri separati). (agg. di R. G. Flore)



IPOTESI LEGA-M5S AL SECONDO GIRO

Al via le danze, ma sarà solo un giro di riscaldamento: i quirinalisti si dicono certi che la partita delle Consultazioni non avrà solo il primo “giro” previsto per domani e dopo, ma Mattarella potrà avvalersi di almeno una seconda opportunità in cui testare effettivamente la relativa elasticità dei gruppi parlamentari di andare a formare un Governo o meno. La sfida lanciata da Salvini a Di Maio, e viceversa, per ora appare più come un “gioco a distanza” per vedere chi tiene botta meglio di fronte alle ipotesi che il Capo dello Stato ha sulla propria scrivania al Colle. La Lega e il M5s al momento sono sempre la proposta principale e più probabile per un accordo, ma serve capire le effettive possibilità di una tenuta generale e la presenza o meno di Forza Italia all’interno della presunta compagine di Governo. L’impressione è che dagli incontri di domani e giovedì poco uscirà di concreto e non vi sarà subito la consegna di un incarico di governo: salvo sorprese, ci vorrà un secondo giro di consultazioni per testare i vari partiti e vedere se l’ipotesi elezioni da qui a sei mesi verrà scongiurata o meno. Per Di Maio e Salvini quindi l’occasione di ricevere l’incarico dovrà attendere almeno un’altra settimana, sempre che vi sia la possibilità di una leadership “giovane” a Palazzo Chigi e non il possibile “ingresso” di un nome istituzionale che tiri le fila di un Governo del Presidente. L’ipotesi piace molto poco agli elettori ma resta una carta importante che Mattarella non vuole privarsi… (agg. di Niccolò Magnani)

LE INSIDIE PER DI MAIO E SALVINI

Alla vigilia delle consultazioni al Quirinale la situazione resta congelata: ci sono due parti che rivendicano la vittoria e Palazzo Chigi, uno che ha fallito e uno che ha perso ma resta in posizione di attesa. Il primo giro di consultazioni potrebbe concludersi nell’incertezza, a meno che Luigi Di Maio e Matteo Salvini non trovino una via d’uscita a questa fase di stallo. Per il Corriere della Sera, i leader del Movimento 5 Stelle e della Lega non scopriranno le carte prima della prossima settimana, cioè al secondo giro. Se l’enigma non venisse risolto neppure con un terzo nome, il capo dello Stato Mattarella potrebbe non affidare alcun incarico esplorativo e dare ai partiti qualche altro giorno per svolgere le loro assemblee e tornare al Quirinale con le idee più chiare. La nascita di un’alleanza M5S-Lega non è affatto scontata per La Stampa, secondo cui Di Maio è deciso a fare solo il suo nome per Palazzo Chigi. Inoltre, vorrebbe portare a Mattarella un Def già pronto, un documento cioè con le intenzioni economico-finanziarie per dimostrare di avere la maturità per governare e al tempo stesso convincere l’Unione europea. Le consultazioni che cominciano domani saranno un banco di prova insidioso per i vincitori: Salvini dovrà spiegare come pensa di mettere in piedi maggioranza e governo, con quali programmi e a che punto sono i contatti con il Movimento 5 Stelle; Di Maio dovrà spiegare invece come intende raccogliere i voti mancanti alla Camera e al Senato, chi sarebbe il premier in caso di eventuale accordo con Salvini e se intende raggiungerlo. (agg. di Silvana Palazzo)

CONSULTAZIONI AL QUIRINALE: IL CALENDARIO DEI PARTITI

Ormai ci siamo: la partita politica per la formazione di un nuovo governo sta per entrare nel vivo con le consultazioni al Quirinale che prenderanno il via domani, mercoledì 4 aprile, con l’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la nuova presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il primo incontro è in programma per le ore 10:30, a seguire sarà la volta del presidente della Camera Roberto Fico e del Presidente emerito Giorgio Napolitano. A chiudere la giornata le autonomie, il gruppo misto di Senato e Camera e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Saranno in un certo senso consultazioni flash quelle che prenderanno il via al Colle nella giornata di domani. Al contrario degli ultimi anni, infatti, dove le formazioni in Parlamento erano svariate, questa tornata elettorale ha contribuito a snellire anche l’agenda del capo dello Stato che vedrà il suo clou nella giornata di giovedì quando incontrerà in successione le delegazioni di Pd, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. 

LE OPZIONI DI MATTARELLA

Naturalmente il compito di Mattarella sarà quello di cercare di capire se è possibile trovare l’intesa tra i vari schieramenti per dare vita ad un governo. Il capo dello Stato, in base all’esito delle consultazioni, potrebbe così affidare un incarico, pieno o esplorativo, se si rendesse conto che l’esponente di questo o quel partito è potenzialmente in grado di dare vita ad un nuovo esecutivo capace di ottenere la fiducia delle Camere. Ci sono però altre due opzioni sul tavolo. La prima è che Mattarella, certificando lo stallo nelle trattative, dia il via ad un secondo giro di consultazioni, che avrebbe eventualmente l’intento di ragionare sulle istanze presentate dai vari partiti, con il capo dello stato a giocare la partita da mediatore. L’altra ipotesi prevede che Mattarella, preso atto che con i veti e i controveti espressi finora dai partiti, imponga una “pausa di riflessione” ai partiti nella speranza che il tempo riesca a smussare gli angoli.