Maurizio Martina su Radio Capital nella trasmissione di Massimo Giannini punta dritto i temi caldi delle prossime scadenze politiche per il Pd e per il Governo del Paese: e a poche ore dalle consultazioni al Colle si dice del tutto contrario ad un accordo con la Destra, mentre la porta sul M5s resta semi-chiusa, ma non del tutto. «Non c’è possibilità per noi di dialogare con destra e Salvini – ha spiegato Martina a Circo Massimo -. Ci sono punti sostanziali di differenza tra noi e loro. Posso fare qualche esempio: la questione dei dazi di queste settimane, che sono sempre stati sostenuti da Salvini: noi non possiamo fare da stampella a governi che danno seguito a questa prospettiva. Altro esempio: a giugno si discuterà il Trattato di Dublino. La destra ha tenuto posizioni molto differenti su questo tema, la Lega votò contro. Non vedo punti in comune nel confronto sui temi». Ma per il segretario reggente, in attesa del prossimo Congresso Pd, anche con Di Maio le distanze sono molto lontane: «Ad esempio non ho capito dove vuole portare l’Italia il M5s dentro la partita europea. Ci sono scelte di merito che ci differenziano. Vedo difficile un percorso di questo tipo». Un Governo M5s-Lega viene visto col fumo negli occhi da Martina e da gran parte del Pd, ma non per questo vale la pena di stringere accordi con l’uno o con l’altro per evitare tutto ciò: «stiamo all’opposizione, ma io non credo che il Pd sia destinato all’estinzione. Credo in un lavoro che possa rilanciarci, perché il Pd ha ancora una funzione fondamentale per il Paese».
SPOSETTI ATTACCA RENZI
Ugo Sposetti è stato tesoriere storico dei Ds ed è un ex senatore del Partito Democratico: dopo le parole di Martina e dopo che si profila un futuro prossimo del Pd “sull’Aventino” lontano dal governo, arriva la nuova stoccata della minoranza contro la Segreteria renziana e post-renziana. «Ad oggi nel Pd siamo fermi; non c’è né strategia né tattica», attacca duramente su Radio 1 lo stesso Sposetti, che vede nel nuovo corso di Martina, Delrio & Co una linea non proprio diversa da quella di Matteo Renzi. « Il Partito Comunista era democratico, c’era una discussione. Renzi sa ripetere continuamente come un mantra ‘stare all’opposizionè ma non è un ragionamento politico. Io farei iniziative politiche perché è un suicidio che il secondo partito politico non abbia rappresentanza adeguata nei ruoli istituzionali. Ho fiducia nella saggezza e nella volontà di dare un governo al Paese da parte di forze sociali, economiche… Nessuno ha parlato di Europa ed è molto grave», spara ancora uno Sposetti che interpreta posizioni assai vicine a quelle di Cuperlo, Emiliano e un tempo di Bersani e Speranza. Come poi è andata a finire, tutti lo sanno…