Si va sempre di più, a solo un mese dal voto, verso una polarizzazione di Lega e Movimento 5 Stelle: così ci ha detto il sondaggista Antonio Noto. E tra le due forze il 47% degli italiani contro il 34% vuole Luigi Di Maio presidente del Consiglio. “Lega e M5s continuano a crescere, mentre calano tutti i partiti, da Forza Italia che scende all’11% al Pd che finisce al 15%”. Il governo? “Sarà a breve termine e con unico vero obiettivo la nuova legge elettorale, maggioritaria e con premio di maggioranza”.



Noto, diversi sondaggi dicono che gli italiani preferiscono Di Maio a capo del governo rispetto a Salvini, risulta anche a lei?

Sì. Il nostro ultimo sondaggio di questi giorni dice che il 47% degli italiani darebbe il mandato a Di Maio e il 34% a Salvini. Quello che è interessante è che la percentuale del segretario della Lega è similare ai voti presi dal centrodestra, per cui significa che sono loro a volerlo premier, mentre Di Maio ottiene 15 punti percentuali in più rispetto ai voti dei 5 stelle.



Questo cosa significa?

Significa che questo 15% in più arriva dritto dal centrosinistra visto che non può venire dal centrodestra.

L’ipotesi di un governo istituzionale formato da varie forze per traghettare al voto come è vista?

Male. Gli italiani sono molto divisi, non prevale nessuna formula particolare, quella che prevale come maggioranza relativa è l’ipotesi M5s-Lega con il 40-42%, ma il governo istituzionale è l’ultima fra le ipotesi. Gli italiani vogliono un governo con chi ha vinto a Palazzo Chigi e chi ha perso all’opposizione.

L’ipotesi 5 Stelle-Pd invece?



La maggioranza degli elettori del Pd la vorrebbe, invece i 5 Stelle si dividono uno su due. Questo si spiega perché tra chi ha votato 5 Stelle, il 40-45% arriva dal centrosinistra e dunque un governo del genere lo vorrebbero.

Secondo i sondaggi quanto valgono i singoli partiti se si votasse oggi?

Lega e 5 Stelle sono aumentati di circa il 2% ciascuno, 5 Stelle al 35% e Lega al 20%. Calano tutti gli altri partiti, il consenso si sta polarizzando su quei due movimenti.

Forza Italia e Pd?

Forza Italia scende all’11-12%, il Pd al 15%.

I temi forti sono ancora quelli dell’ultima campagna elettorale: lavoro, migranti, Europa?

Sì, sono sempre quelli. Gli elettori 5 Stelle e Lega hanno dato un voto a credito pensando che i leader realizzeranno le promesse fatte e vogliono che quelle promesse vengano realizzate. Questo sarà un grande problema per loro: da tempo il voto è molto fluido, si può cambiare partito da un momento all’altro, e quindi su reddito di cittadinanza e flat tax si giocano la faccia.

Sarà una legislatura corta?

Penso proprio di sì, M5s e Lega più passa il tempo più vedranno ridursi il consenso. Sarà un governo breve con obiettivo fare una legge elettorale maggioritaria con premio maggioranza. E’ più facile cambiare la legge elettorale che fare il reddito di cittadinanza o la flat tax.