BIDIMEDIA, SE SI VOTASSE OGGI: M5S AL 33%, LEGA SUPERA IL PD
Negli ultimi sondaggi pubblicati il 3 aprile da Bidimedia si scopre che se le urne dovessero tornare quanto prima – ovvero se non si riuscisse a trovare un accordo di Governo tra Lega, M5s, Pd o Forza Italia – a guadagnarci e non poco sarebbero ancora i “soliti” noti Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il Carroccio riuscirebbe a superare il Pd, 19,6% contro 18% dei dem in caduta continua: Forza Italia invece con Berlusconi perderebbe ancora voti e rimarrebbe al 12,9%, mentre in testa si confermano saldamente i Cinque Stelle col 33,5% dei voti in leggero aumento rispetto alle Elezioni del 4 marzo 2018. Guardando i dati degli altri partiti minori, il sondaggio Bidimedia riporta un 1,2% di Noi con l’Italia, l’1,9% di PiùEuropa con Emma Bonino, Liberi e Uguali al 3% e Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni al 4,4%. Chiudono all’1,1% sia Potere al Popolo e che CasaPound, mentre il Popolo della Famiglia rimane sotto l’1% assieme a Partito Comunista e Italia agli Italiani.
INDEX, COSA SCELGONO GLI ITALIANI COME GOVERNO?
È stato chiesto agli elettori nei sondaggi di Index che cosa sceglierebbero come possibile ipotesi di governo nel prossimo futuro: ebbene, nei giorni delle trattative, delle consultazioni e delle decisive schermaglie per arrivare ad una decisione post-Elezioni, il giudizio degli intervistati vede ancora il Governo M5s-Lega come il preferito dalla maggioranza degli elettori. Il 28% opterebbe per un accordo tra Salvini e Di Maio, senza altri attori protagonisti: le nuove elezioni infatti (scelte dal 15,6%) superano in gradimento eventuali accordo M5s-Lega-Forza Italia (10,8%), confermando l’ipotesi secondo cui piuttosto che vedere Berlusconi in una formazione di governo, gli italiani preferiscono tornare alle urne al più presto possibile. Il 9,8% sceglierebbe invece una coalizione M5s-Partito Democratico, mentre il 7,6% soltanto desidera un accordo dell’intero centrodestra (Salvini, Berlusconi e Meloni) con i grillini.
SWG, GOVERNO LEGA-M5S: COSA “TAGLIARE” PER ELETTORI DI MAIO
Interessanti e in linea con la situazione attuale politica i due sondaggi prodotti da Swg: hanno provato ad indagare nell’elettorato dei due movimenti vincitori alle scorse Elezioni su quali punti del programma si potrebbero “tagliare” per far posto ad un accordo di massima tra Lega e Movimento 5 Stelle, al momento ipotesi n.1 per non dover essere costretti a tornare alle urne dopo pochi mesi. Ebbene, secondo gli elettori del M5s, tra i punti del programma elettorale da poter “spuntare” potrebbe addirittura essere il reddito di cittadinanza (per il 23%) se questo potesse permettere l’accordo tra Di Maio e Salvini. Il 15% taglierebbe l’abolizione dei vitalizi, mentre il 13% sarebbe disposto a togliere dal programma M5s gli investimenti nell’innovazione sbandierati da Grillo e Casaleggio. Il 12% dell’elettorato grillino è pronto a togliere il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari, piuttosto che non tornare alle urne mentre l’11% ridurrebbe il taglio di 30 miliardi di sprechi. Il 10% per favorire un governo Centrodestra-M5s è pronto a togliere i provvedimenti dell’anticorruzione, mentre la stessa fetta dell’elettorato sarebbe pronta a non immettere nuove misure di welfare per la famiglia. Il 43% degli elettori però non è disposto a tagliare nessuno di questi punti del programma e non vorrebbe dunque fare un Governo con Salvini se questo volesse dire rinunciare alle promesse elettorali fatte da Di Maio.
SWG, COSA “TAGLIARE” PER GLI ELETTORI LEGA
Gli elettori della Lega sono disposti a togliere qualche punto del loro programma pur di arrivare al Governo, con un accordo “storico” con il Movimento 5 Stelle? Il 37% non ritiene giusto né utile eliminare qualche punto dalle promesse elettorali, mentre la restante parte si divide sulle “ricette” da mettere in pratica per vedere un accordo di governo Salvini-Di Maio che scongiuri il ritorno alle urne. Ebbene, il 21% sarebbe pronto a non investire nella lotte contro l’Europa, mentre il 13% potrebbe anche evitare la cancellazione e abolizione semi-totale della Legge Fornero sulle pensioni. Il 12% è invece convinto che si potrebbe rinunciare alle maniere forti per ridurre l’immigrazione clandestina, mentre il 10% è pronto a rinunciare alla flat tax a firma Berlusconi-Salvini. Da ultimo, l’8% dell’elettorato leghista è pronto a non investire sulla legge per l’autodifesa, pur di arrivare ad un accordo di governo.