Dopo l’ok di Berlusconi arriva anche quello di Giorgia Meloni che in un certo qual modo rivendica la paternità iniziale della proposta di salire finalmente uniti al Quirinale per discutere dell’incarico di Governo. «Ringrazio Salvini per aver accolto la mia idea e accetto assolutamente di un centrodestra che vada unito al Colle», ha affermato la leader di Fratelli d’Italia questo pomeriggio da Montecitorio. In effetti, la Meloni aveva già proposto un colloquio unitario da Mattarella ma tanto Salvini quanto Berlusconi avevano snobbato l’idea visto che di fatto restano su un piano diverso rispetto all’accordo o meno con il Movimento 5 Stelle. Sulla stessa scia, è intervenuto il Governatore del Veneto Luca Zaia per il quale è necessario l’intervento di una coalizione unica di Centrodestra e di decisioni da prendere tutti insieme: «Chi pensa di rompere la coalizione  si sbaglia di grosso. Noi confermiamo la nostra determinazione nel voler andare a governare, e speriamo che l’incarico venga dato a Matteo Salvini». Secondo Zaia, proprio come Giovanni Toti in mattinata, in Parlamento per una maggioranza c’è bisogno di tutti anche se nessuno deve chiedere «passi indietro perché i veti non portano a nessuna parte», lanciando così un altro “richiamo” al giovane leader M5s Luigi Di Maio.



APPELLO SALVINI AL CENTRODESTRA

In una intervista a Rai News24, il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto ufficialmente ai due alleati del Centrodestra di salire insieme e uniti al Colle per il prossimo giro di Consultazioni settimana prossima. «Chiederò a Berlusconi e Meloni di andare insieme alle consultazioni», ha spiegato Salvini con la risposta a stretto giro di Berlusconi che prova a ricucire dopo lo strappo di ieri. Prima ha affermato di volerci ragionare per bene e valutare un colloquio unitario tra i 3 al Colle e poi decide nel giro di poche ore «perfetto, andremo insieme al Quirinale come coalizione unita del Centrodestra». Frattura ricucita? Non è detto, anche se i prodromi nel provarci sono avanzati e le diplomazie di FI e Lega hanno intessuto bene i rapporti nelle ultime 24 ore. Resta il nodo principale e su questo Salvini e l’ex Cav sono tutt’altro che concordi: «L’unico governo possibile è quello insieme con il M5s. Bisogna dialogare con i Cinque Stelle e chi dice di no sbaglia. Un governo centrodestra-Cinque Stelle è possibile, non vedo l’ora di cominciare a lavorare», ha aggiunto Salvini ai colleghi della Rai, prima di stroncare definitivamente ogni possibile ipotesi di accordi col Partito Democratico, «Il Pd è stato bocciato e punito dagli italiani, Renzi e la Boschi hanno fatto negli ultimi anni l’esatto contrario di quello che voglio fare io nei prossimi anni. Quindi lo escludo». 



TONINELLI, “ACCORDO CON LEGA O PD, NIENTE FORZA ITALIA”

Dopo le parole di Giovanni Toti, è Danilo Toninelli a risponde a tono sul possibile accordo Centrodesta-M5s e per l’ennesima volta viene ribadita la “linea-Di Maio”. «Gli interlocutori sono la Lega e il Partito Democratico e ci interessano i contenuti. Forza Italia è Berlusconi e non lo vogliamo; penso che loro potrebbero fare un grande sforzo di responsabilità e permettere a Salvini di fare un governo di cambiamento insieme al Movimento 5 Stelle». Il capogruppo M5s al Senato, dopo le Consultazioni di ieri, non intende fare un passo indietro e ripropone lo schema che sta portando allo stallo l’intera politica. Salvini-M5s ma senza Berlusconi, chiede Di Maio; Centrodestra unito-Di Maio, chiedono sia Salvini che Berlusconi prima dello scontro che potrebbe portare a clamorose fratture dopo le ultime ore di tensione. Toti con le sue dichiarazioni ha creato un certo imbarazzo in Forza Italia, ma il Governatore ligure non è da oggi che tenta in tutti i modi di costituire un partito unico per poter tenere insieme Lega e FI in modo da contrastare Pd e Cinque 5Stelle. «Profeta nel deserto, di federazione o partito unico del centrodestra ne parlo da molto tempo, perché penso che di fronte a un movimento grillino al 33%, il centrodestra si debba strutturare in qualcosa di più consistente per ambire nel lungo periodo a dare le carte nel Paese», ha ulteriormente commentato il Governatore della Liguria questa mattina all’Ansa. 



SALVINI “MOLLA” BERLUSCONI?

Il Centrodestra se non è spaccato, poco ci manca: dopo le Consultazioni di ieri concluse con un nulla di fatto e senza un accordo di governo, Forza Italia e Lega sono ai ferri corti e la Meloni si ritrova in mezzo senza ben sapere che pesci pigliare per rimettere i cocci al proprio posto dopo la frattura delle Consultazioni. Berlusconi dice pubblicamente che i grillini non li vuole nell’accordo, Salvini dice l’esatto opposto e apre ad un possibile accordo con i Cinque Stelle come unico realizzabile. A quel punto Di Maio fa gioco facile rinunciare all’accordo dando la colpa a Berlusconi e mettendo così in crisi i potenziali rivali di Governo. «Berlusconi ha messo un punto fermo rispetto al fatto che il M5s non deve andare al governo. Ma hanno preso il 32%, è difficile tenerli fuori in una fase come questa. Secondo me tatticamente Berlusconi ha sbagliato, ha alzato la palla a Di Maio che l’ha semplicemente schiacciata. Di Maio ha avuto gioco facile oggi pomeriggio ed è finito il cinema», le parole di ieri di Giorgetti la dicono lunga sull’attuale (non)rapporto tra Salvini e l’ex Cavaliere: ci pensa poi oggi Giovanni Toti, Governatore ligure e massimo esponente di Forza Italia “vicino” alla Lega da tempo, a mettere ancora più sale nella ferita della frattura. In una intervista a Circo Massimo su Radio Capital, il presidente della Liguria avanza «Votare adesso sarebbe scellerato, credo che in qualche modo si dovrà fare un governo che magari duri un anno, due per sterilizzare anche le clausole di salvaguardia. Un governo politico che duri 5 anni non mi sembra facile». Non sono pochi oggi a pensare che Salvini stia pensando ad un modo drastico per porre fine all’alleanza e andare a chiudere l’accordo con Di Maio (che non attende altro, per poter iniziare l’esecutivo): gli scenari sono oscuri e le prossime mosse al momento ancora indecifrabili..

I PROSSIMI SCENARI “OSCURI”

Ma conviene a qualcuno allearsi in vista delle prossime Consultazioni? Al momento, vedendo i partiti e le prime reazioni dopo il buco nell’acqua del primo turno di colloqui al Colle, pare più No che Sì; ma i famosi “giorni di riflessione” imposti da Mattarella potrebbero servire a porre qualche ponte oppure un definitivo muro ai principali gruppi politici che pretendono la poltrona di Palazzo Chigi. Movimento 5 Stelle e Centrodestra, un’epopea che non sembra ancora destinata a concludersi ma che non riesce neanche a trovare un grimaldello utile a sfondare il muro delle ostilità. Secondo La Stampa Casaleggio starebbe studiando, magari con l’appoggio dei fedelissimi di Salvini a distanza (Giorgetti su tutti) un possibile nome “terzo” che possa far andare d’accordo tanto Di Maio quanto il segretario della Lega. Impresa non facile ma che terrebbe in forte considerazione lo stesso Mattarella che vorrebbe dare un Governo al Paese – ieri è apparso visibilmente preoccupato nelle breve dichiarazioni post-Consultazioni – in maniera stabile e con un impianto duraturo ben al di là di “pochi mesi” come ipotizzato da molti retroscenisti al Quirinale. In tutto questo ci sarebbe il Pd che ancora non è dato sapere quale posizione potrebbe avere in una ipotetica pressione del Colle per l’asse Di Maio-Martina: Berlusconi vorrebbe convincere (ma non ce la farà) Salvini a guardare verso Renzi, mentre Di Maio preferirebbe trattare per motivi “elettorali” con il Pd piuttosto che con la Lega, ma dopo averli insultati e sbeffeggiati per 5 anni è dura oggi trovare un accordo. Insomma, exit strategy assai complicata, a meno di colpi di “genio” improvvisi di Mattarella…