Ieri in serata sono iniziate ad emergere le prime – classiche – voci di corridoio che riportavano di screzi, anzi, di fortissime distanze venute fuori nel vertice del Centrodestra tenutosi ad Arcore. La nota emessa ha provato a mascherare il tutto, ma il fatto che non siano stati nominati né M5s, né Pd né specifiche mosse da muovere alle Consultazioni (se non l’andare insieme da Mattarella) era già un segnale; «ppena terminata la riunione fonti di Forza Italia fanno sapere che il centrodestra è unito nel chiedere un incarico a Salvini per un governo che vada a cercarsi i voti in Parlamento. Un modo per stanare il leader del Carroccio e mettere oggettivamente in difficoltà il suo rapporto con Luigi Di Maio, si racconta in alcuni ambienti del centrodestra», spiega l’Ansa riportando così del tentativo di Berlusconi di lasciare in difficoltà l’alleato-rivale. Di contro, Salvini risponde subito con una sua nota personale in cui spiega che parlerà e incontrerà tutti, ma per un Governo è disponibile a farlo solo con Di Maio, di fatto ricacciando indietro l’idea emersa al vertice di Arcore di andare “al buio” in Parlamento e cercare i voti sui punti del programma specifici. La Lega poi smentisce con chiarezza l’ipotesi di un “tentativo al buio”, con invece la Meloni che a Domenica Live da Barbara D’Urso conferma la volontà di vedere chi ci sta in Parlamento ad un governo Salvini. Insomma, il caos è servito e gli schieramenti sembrano già vedersi all’orizzonte: Forza Italia guarda a Pd, Lega a M5s e il banco rischia di saltare per l’ennesima volta. Come sempre sincero e schietto, Guido Crosetto (FdI) a Rai News24 spiega «percentuali Elezioni? Al 50%..».
DI MAIO, “CON BERLUSCONI LA LEGA SI CONDANNA..”
Secondo Luigi Di Maio, dopo aver visto l’esito del vertice del Centrodestra ad Arcore, «con Berlusconi, Matteo Salvini e la Lega si condannano»: la stilettata M5s arriva nel giorno in cui la coalizione riprova a trovare un’unità e chiederà a Mattarella la possibilità di andare in Parlamento e cercare voti su punti specifici del Programma, un po’ la stessa ricetta che va dicendo dal giorno dopo le Elezioni lo stesso leader M5s. Dopo il vertice, il segretario del Carroccio ha diffuso una propria nota personale nella quella vuole tentare di allontanare possibili “voci” di un accordo col Pd per il Governo: «io in un esecutivo con a fianco Renzi e Boschi non ci sto. In settimana continuerò a dialogare con altri (a cominciare da Di Maio) l’unica cosa che escludo è di fare un governo insieme al Pd, che ha fatto disastri negli ultimi sei anni. Se ci saranno i numeri per governare sarò orgoglioso di farlo, altrimenti meglio tornare ad ascoltare gli italiani. Spero che nessuno voglia perdere tempo o tirare a campare senza fare nulla. Io non vedo l’ora di passare dalle parole ai fatti, di mantenere gli impegni presi con voi!». Va detto però che se il Centrodestra si presenterà effettivamente unito e dunque senza la possibilità di un accordo con i Cinque Stelle (che continuano a tenere il veto su Berlusconi), allora gli unici “altri voti” consistenti in parlamento per trovare una quadra sui programmi non sono altro che le pattuglie del Partito Democratico; insomma, i nodi rimangono e i misteri sul prossimo Governo restano del tutto intatti. Dunque, o il Pd ritorna decisivo – con M5s o con Centrodestra – oppure le care e vecchie “nuove” Elezioni torneranno a farci visita.
LA NOTA DEL CENTRODESTRA: “UNITI AL GOVERNO”
Il primo vertice, quello del Centrodestra, si è concluso e le “novità” sono che per ora la frattura non c’è – si presenteranno insieme alle Consultazioni – e Salvini pare non abbia vinto nel confronto interno con Berlusconi, non essendoci al momento un’apertura netta al Movimento 5 Stelle. Dunque si cercherà tra le file del Pd? Ancora nulla è detto, ma leggendo la nota diffusa da Arcore qualche sospetto viene: «Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni da Arcore hanno concordato la linea comune da sottoporre all’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella», si legge nella parte iniziale, «rivendicano la necessità che dopo anni di governi nati da giochi di palazzo, il prossimo esecutivo sia rispettoso della volontà espressa dai cittadini nelle elezioni». Lega, FI, FdI, concordano nel ritenere che «quasi il 40 percento degli italiani ha scelto di dare la propria fiducia ai partiti del centrodestra ai quali oggi spetta, indubbiamente, il compito di formare il governo». In particolare, non viene espressamente citato Salvini come unica alternativa al ruolo di premiership, bensì viene stabilito che «gli elementi dai quali non intendono prescindere: un presidente del consiglio espressione dei partiti di centrodestra, l’unità della coazione e il rispetto dei principali punti del programma sottoscritto prima del voto, quali il taglio delle tasse, incentivi al lavoro, il blocco dell’immigrazione clandestina, garanzie per la sicurezza dei cittadini e sostegno alle famiglie». Interessante come nello stesso momento del vertice Arcore, l’uomo-ombra della Lega Giancarlo Giorgetti ammette per la prima volta con forza la possibilità di un premier “terzo” «Su un eventuale nome per la premiership credo sia giusto che tutti i protagonisti comincino a ragionarci. Io auspico ancora che sia Matteo Salvini ma ha già spiegato di essere pronto a un segnale di responsabilità».
VERTICE M5S A IVREA
Oggi ad Ivrea, all’evento Sum#02 in memoria di Gianroberto Casaleggio, ci sarà l’atteso vertice del Movimento 5 Stelle tra Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Un doppio vertice in questa domenica, dopo Arcore e il Centrodestra, in cui i maggiori partiti politici in lizza per il Governo si preparano e studiano le mosse verso la seconda settimana di Consultazioni: i tre “leader” grillini si ritrovano per la prima volta ufficialmente dopo i giorni delle Elezioni, con il fondatore M5s che raggiunge i due giovani fedelissimi dopo il tour nei teatri in Svizzera. «Se la Lega è interessata al cambiamento vengano al tavolo e mettiamoci al lavoro per l’Italia», ha aggiunto Di Maio al suo arrivo in Piemonte per il summit con Grillo e Casaleggio, ribadendo le possibili aperture al Pd fatte ieri nell’intervista di Repubblica, «Abbiamo registrato le parole del segretario reggente Martina e penso siano un passo avanti e aspettiamo evoluzioni interne». Intanto, per il governo “ammucchiata” ancora non sono uscite ufficiali dichiarazioni dalla reunion di Arcore, con l’atteso accordo tra Salvini e Berlusconi sul fronte M5s che dunque ancora una volta slitta (si attende forse in serata un “check” da Arcore per l’eventuale ricomposizione della frattura interna al Centrodestra dopo il primo giro di Consultazioni).
DI MAIO, “NO AL GOVERNO AMMUCCHIATA”
Durante un’iniziativa di Luigi Di Maio per le prossime regionali in Valle d’Aosta, il leader M5s continua l’offensiva contro l’intero centrodestra con il chiaro intento di voler minare alla base l’unità della coalizione, mettendo Salvini contro Berlusconi (tra l’altro che ci pensano già da loro a fornici esempi ogni giorno). «Capisco che Salvini abbia difficoltà a sganciarsi da Berlusconi, ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento», ribadisce dopo quanto ammesso già all’inizio del comizio in piazza ad Aosta. Secondo lo stesso Di Maio, «Con Berlusconi non può nascere un governo di cambiamento ma solo un governo-ammucchiata. Per noi questo film non esiste», e lo stesso contratto di governo proposto a Lega o Pd non sembra avanzare particolarmente, «Al momento non abbiamo in programma incontri con Salvini e Martina». Insomma, lo stallo è vicino a il vertice di oggi del Centrodestra dovrà cercare di porre un grimaldello a questa situazione stagnante che rischia sempre di più di avvicinare il ritorno alle urne come unica possibile “scappatoia”.
SALVINI: “GOVERNO M5S-PD? MAMMA MIA..”
Oggi si tiene ad Arcore il vertice del Centrodestra con il trio al gran completo, Berlusconi, Salvini e Meloni dopo la richiesta ai quattro venti fatta dalla leader di Fratelli d’Italia dopo il primo giro di Consultazioni. Le distanze, le frizioni e le possibili fratture di questi ultimi giorni portano la coalizione che ha preso il 37% alle ultime Elezioni a doversi accordare per una linea comune in vista del secondo giro di Consultazioni da Mattarella, dove dovrebbero presentarsi insieme per provare in extrema ratio un incarico di Governo. Il problema sono sempre i numeri che mancano per una maggioranza e su chi potrebbe “colmare” questo gap: per Salvini deve essere il M5s, per Berlusconi il Pd (anche se non lo dice espressamente). Oggi in una intervista al Corriere della Sera, il leader del Carroccio prova a tracciare la “mappa” dei punti in programma oggi nel vertice e il messaggio al padre di casa di Arcore è chiarissimo: «A Berlusconi e Forza Italia dirò chiaramente di scordarsi di fare un governo con il Pd. Se c’è un tentativo da fare è col M5s, perché se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola, se voglio espellere i clandestini, non posso farlo con chi ci ha portato a questo punto». Le aperture fatte ieri da Luigi Di Maio su Repubblica al Partito Democratico fanno temere a Salvini che si allontani la possibilità di un accordo con i Cinque Stelle, per di più nel vedere gli odiati rivali dem in un’ipotetico governo (anche se Renzi e Martina continuano a smentire tutto e riferire l’esatto contrario, ndr). «Governo DI Maio-Renzi, 5Stelle-Pd? Mamma mia… Sto facendo e farò tutto il possibile per cambiare questo Paese, con coerenza, serietà e onestà, ascoltando tutti. Una cosa è certa: o nasce un governo serio, per ridare lavoro, sicurezza e speranza all’Italia, oppure si tornerà a votare, e noi stravinciamo», scrive su Facebook il segretario della Lega.
OGGI VERTICE CENTRODESTRA
Intanto il vertice atteso per oggi ad Arcore dovrebbe tenersi all’incirca dopo il pranzo che Salvini, Meloni e Berlusconi faranno all’interno della villa residenziale dell’ex Cavaliere: «Se l’Unione Europea chiederà ancora sacrifici, precarietà e tagli, la risposta del governo Salvini sarà no grazie – twitta intanto il leader della Lega -. Prima il benessere degli italiani, poi le regole europee». Nodo fondamentale, oltre al capire chi “proporre” a Mattarella in un ticket eventuale di governo a guida centrodestra, sarà il rapporto con l’Europa e le prossime scadenze che spettano all’Italia nei prossimi mesi. «È vero, quello è un nodo fondamentale. E non solo con Berlusconi. Io non posso andare al governo con chi fino ad oggi ha detto soltanto signorsì a Bruxelles. Di Maio ora dice che loro rimarranno fedeli all’Ue…», spiega Salvini sempre sul Corriere della Sera, prima di aggiungere ancora «l’ho detto anche a Mattarella: a breve ci saranno scadenze importanti, noi intendiamo rispettare gli accordi fino a quando garantiscono il benessere degli italiani. Se invece il rispetto dei parametri significasse chiusura di altre aziende, precariato e povertà, per noi non esiste». Una possibile ulteriore nota di allentamento però di Di Maio dal collega leghista lo riafferma lo stesso leader M5s stamani ad Aosta, «Da Arcore non può partire nessun cambiamento».