Nonostante le polemiche su Matteo Renzi, Alessandro Sallusti ha sempre concesso “l’onore delle armi” all’ex Presidente del Consiglio, riconoscendogli una dote da sempre ricondotta anche a Silvio Berlusconi. Ovvero, quella di essere un poltiico di razza, non solo per l’esperienza maturata sul campo ma anche per le attitudini. Qualità che ad esempio Sallusti non ha mai riconosciuto alle nuove leve del Movimento 5 Stelle, in particolar modo a Gigi Di Maio, capo politico pentastellato. Anche se con Renzi il rapporto è stato burrascoso e con Berlusconi invece ben più diretto, visto il lavoro da giornalista per le sue testate di Sallusti. Ma nonostante il background da imprenditore non lo abbia mai abbandonato, per Sallusti Berlusconi resta un talento politico, seppur sbocciato in tarda età, che l’Italia ora fatica a ritrovare nelle nuove figure di potere. (agg. di Fabio Belli)



SI TRATTAVA DI UN ARTICOLO SULLA BOSCHI

La rivelazione di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, a Peter Gomez che è stata anticipata nella preview de La Confessione che andrà in onda su Nove alle ore 23 non è esattamente un inedito dato che il compagno di Daniela Santanché aveva già parlato in una occasione della telefonata minacciosa ricevuta dall’allora premier Matteo Renzi. L’ex segretario del PD, infatti, aveva intimato a Sallusti di spezzargli le gambe per via di un articolo che era apparso sul so quotidiano: ma quale era il motivo del contendere tale da scatenare l’ira funesta del Presidente del Consiglio? Sallusti, parlando del fattaccio, l’ha svelato tempo fa sulle frequenze di Rai Radio 2, durante una ospitata nel programma “Un giorno da pecora”, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. “Renzi mi disse ‘Sei uno stronzo, non sai cosa hai scritto” ricorda Sallusti, spiegando che sulle prime non ricordava affatto di cosa parlasse. “Non ricordo nemmeno ora” aveva rivelato il direttore del Giornale a Lauro, precisando solo che si trattava di un pezzo sulla ministra Maria Elena Boschi: “Ma non so dire nemmeno cosa ci fosse scritto” ha concluso Sallusti, aggiungendo di non aver mai registrato quella telefonata dato che, a suo dire, “solo spie e ricattatori registrano le telefonate”. (agg. R. G. Flore)



LA RIVELAZIONE FATTA A PETER GOMEZ

Alessandro Sallusti si confessa a Peter Gomez in “La Confessione”, che va in onda oggi alle 23.00 sul Nove di Discovery Italia. Il direttore de Il Giornale ha rivelato il contenuto di una telefonata con l’ex premier Matteo Renzi, il quale gli disse: «Vengo sotto casa tua e ti spacco le gambe, bastardo». Il giornalista ha spiegato come è nato l’alterco con colui che all’epoca era presidente del Consiglio, partendo dal principio. Era la vigilia di Natale quando ricevette quella chiamata da Palazzo Chigi: «Le passo il presidente», gli dicono. Quindi Sallusti esordisce chiedendo a Renzi come stesse, ma la risposta non fu altrettanto educata. «Come sto un ca..o – replica Renzi – tu sei un bastardo». Sallusti racconta di non aver compreso subito a cosa si riferisse l’ex premier: «Hai pubblicato sul sito una notizia…». Ma continua a non capire e prova a placare l’ira di Renzi. «Stiamo su Scherzi a parte?», prova a chiedergli. «Scherzi a parte un ca..o, io vengo sotto casa e ti spacco le gambe», ribatte allora Renzi.



SALLUSTI A LA CONFESSIONE: DA RENZI A BERLUSCONI

«Non ci siamo parlati per due anni», così Alessandro Sallusti rivela a “La Confessione” un retroscena sui suoi rapporti con Matteo Renzi. Tutta colpa di una notizia non gradita all’allora presidente del Consiglio. «Sai cosa c’è? Ho un rispetto sacrale del presidente del Consiglio, chiunque sia, ma se la metti su questo piano per me puoi andare a fa..ulo», la replica del giornalista all’ex segretario del Partito democratico. Peter Gomez nel corso dell’intervista gli chiede perché non abbia mai pubblicato la notizia delle minacce, ma andrà in onda anche la parte in cui parla di Silvio Berlusconi. «Andava fermato perché stava diventando pericoloso», spiega il direttore de Il Giornale in merito ad una frase di Fedele Confalonieri, secondo cui se l’ex Cav «non fosse sceso in politica, oggi saremmo sotto un ponte o in galera». Sallusti a Peter Gomez descrive anche la scena che ha cambiato il destino dell’Italia: «Siamo nei primi Anni ’90, riunione ad Arcore: difficoltà del gruppo, che pure cresceva, ma era molto indebitato; squilla il telefono». Indispettito perché aveva chiesto di non essere disturbato, Berlusconi va a rispondere: «Chiude la cornetta, si mette letteralmente in ginocchio e torna al tavolo in ginocchio». Quindi il colpo di scena: «Signori, questa è l’ultima volta che mi vedrete in ginocchio di fronte alla politica. Adesso faremo noi la politica».