Laura Castelli, una delle partecipanti al tavolo di governo tra Lega e M5s, ha scritto poco fa su Facebook che i lavori in realtà continuano verso il “Contratto di Governo per il Cambiamento”, come chiamato dal gruppo M5s. «Sono molto contenta di come procede. Oggi abbiamo affrontato temi importanti per i cittadini come le politiche del lavoro e tagli agli sprechi. Superamento #LeggeFornero, #OpzioneDonna, #CategorieUsuranti e molto altro. L’obiettivo è dare subito segnali concreti risolvendo i problemi che gli italiani non si meritano più di sopportare. Ci aggiorniamo presto», spiega una delle neo-pasionarie del Movimento 5 Stelle. Intanto Di Maio ha lasciato detto ai cronisti, fuori dal Pirellone, che per il nome del premier ancora bisogna attendere. «Di nomi non abbiamo parlato, ma c’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi: per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sul governo mettendo al centro i temi», ha spiegato il giovane capo politico del M5s ai giornalisti. In tanti hanno chiesto se si chiude entro sera, ma le impressioni sono che si vada ancora ad oltranza (e infatti è saltata l’intervista da Fazio, ndr): «speriamo di chiudere il prima possibile. Si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo: stiamo procedendo benissimo, è iniziata una fase di discesa». (agg. di Niccolò Magnani)
“SCELTA PREMIER DI ALTO PROFILO POLITICO”
Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno lasciato un’oretta fa il Pirellone: «Abbiamo finito, non torniamo», ha fatto sapere il leader del MoVimento 5 Stelle. Ma i tavoli tecnici proseguono per la stesura del contratto di governo. La giornata odierna è decisiva: oggi si può chiudere sul programma. Lo riferisce Tgcom24, citando fonti del M5s. «C’è una buonissima possibilità di convergere anche sul nome del premier», che sarà un uomo “terzo”. Le probabilità che il contratto di governo tra M5s e Lega venga completato oggi sono molto alte, del resto sarebbe emerso che la riunione al Pirellone dovrebbe finire nel tardo pomeriggio. «Stiamo procedendo benissimo, è iniziata una fase di discesa», spiegano le fonti al Tgcom24. Il premier è stato comunque individuato dalle delegazioni M5s e Lega: sarebbe di “alto profilo politico”. Nelle prossime ore potrebbero esserci aggiornamenti importanti. (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO NON ANDRÀ DA FAZIO
Secondo il portavoce M5s Rocco Casalino, «il programma è all’incirca sui venti punti, 15 li abbiamo affrontati, adesso vanno un po’ rivisti»: l’aggiornamento della trattativa di Governo vede allungarsi ancora i tempi per un motivo molto semplice, elencato da Luigi Di Maio all’uscita dal Pirellone poco fa. «La discussione sul contratto sta andando molto bene, speriamo di chiudere. Manca il nome del premier. C’è un ottimo clima. Ovviamente si sta scrivendo la storia, ci vuole un po’ di tempo. Per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sui temi»: a questo punto gli incontri stretti con Salvini sono finiti e la trattativa potrebbe spostarsi a Roma ma solo per trovare la “terna” di nomi da presentare a Mattarella. I punti saranno inviati al Quirinale ma il premier comunque non sarà né Di Maio né Salvini, come conferma l’indiscrezione del Corriere della Sera. Indicazione del fatto che i tempi non sono ancora “prontissimi”, Luigi Di Maio ha appena annullato la partecipazione a “Che tempo che fa” di questa sera dove era prevista una intervista esclusiva con Fabio Fazio. Rush finale verso Premier e lista dei ministri?
“TERNA” DI NOMI TECNICI PER IL PREMIER
Da pochi minuti è cominciato l’ultimo incontro a Milano, sempre nel Palazzo della Regione Lombardia, tra la squadra di Matteo Salvini e quella di Luigi Di Maio: secondo quanto detto da Toninelli e Siri, si vuole chiudere entro sera per presentare il “plico” a Mattarella. Si lavora serrati dopo il sì di ieri a ben 15 dei 22 punti di “bozza” del contratto di Governo Lega-M5s: al 23esimo piano del Pirellone si lima sui punti principali (alla fine dovrebbero essere circa 20 in tutto) e soprattutto si cerca la quadra sui nomi del premier. Sembra ormai tramontare l’idea di vedere uno dei due azionisti di maggioranza a Palazzo Chigi e – secondo Repubblica – e dunque si sta cercando di preparare una rosa di tre-quattro nomi di “tecnici” che sarà indicata al Colle prima della decisione definitiva di Mattarella nelle prossime ore, tra domani e martedì. L’accordo sui punti chiave c’è ma quello sulle “poltrone” molto meno, al netto dell’avvertimento lanciato dal Quirinale giusto ieri sera: il tempo però stringe e il Capo dello Stato potrebbe non aver più la pazienza-voglia di concedere altro tempo oltre stasera. Ci vuole una soluzione e potrebbe essere quella mediata dagli spin doctor di Salvini e Di Maio che porterebbero alla “terna” di nomi tecnici da consegnare per il prossimo ruolo di Presidente del Consiglio.
SALVINI PREMIER? BOCCIATO, E DI MAIO..
Sta per formarsi il nuovo governo del cambiamento, così è stato infatti ribattezzato l’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle, che si sta costituendo in questi giorni. Molti i punti in comune fra i programmi dei due schieramenti, resta però da sciogliere il grande nodo relativo al prossimo presidente del Consiglio. Nelle ultime ore Il Secolo XIX ha riportato un virgolettato di Di Maio, che si è rivolto così a Salvini: «Tanto sai che il presidente Mattarella non ti vuole come premier…». Il presidente della Repubblica Mattarella (che vuole essere parte attiva in questa scelta), non avrebbe quindi dato il suo consenso al leader del Carroccio, e di conseguenza, continua a permanere l’ipotesi che alla fine possa essere il numero uno dei pentastellati il prossimo Premier italiano. Ci sono ancora un paio di giorni di tempo per scegliere il candidato, ma passano le ore e più la rosa dei papabili si ristringe, anche perché pare che la Lega abbia presentato un tecnico, un professore, bocciato però dai pentastellati, con la speranza che alla fine sia proprio Luigi a divenire il capo del governo. Non ci resta quindi che attendere i prossimi faccia a faccia per scoprirlo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SIAMO SULLA BUONA STRADA”
Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno smussato le distanze a Milano: la chiusura dell’accordo è vicina, anche se l’intesa sul programma non è totale. Oggi tutti i 20 e più punti del contratto dovranno essere “vidimati” dai due partiti, perché il tempo stringe e non si può rischiare di chiedere altro tempo al Colle. Il MoVimento 5 Stelle e la Lega hanno parlato anche di conflitto di interessi: «Di tutto – precisa Salvini, come riportato dall’Ansa -. E senza voler punire nessuno, ma nessuno nemmeno tra i 5 Stelle ha mai pensato a leggi punitive o restrittive che mettano a rischio l’economia, lo sviluppo o i posti di lavoro». A chi gli chiede se chiederà più tempo al Colle per la formazione del governo replica: «Se stiamo qua a scrivere, evidentemente non possiamo essere al Quirinale». Lasciando il Pirellone ha poi aggiunto: «Contiamo di portare a Mattarella un’idea di Italia positiva per i prossimi anni e lo ascolteremo col massimo rispetto». Soddisfatto anche Di Maio: «Siamo sulla buona strada, sono ottimista e non solo sulla discussione al tavolo ma per quelli che la temono e ci stanno attaccando: vuol dire che siamo sulla buona strada», ha detto in un video su Facebook. Clicca qui per il video dell’incontro tra Di Maio e Salvini a Milano. (agg. di Silvana Palazzo)
ACCORDO SU 10 PUNTI, DOMANI ALTRO VERTICE
Un incontro molto proficuo quello andato in scena quest’oggi fra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il numero uno del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Come da indiscrezioni riportate dai principali organi di informazione, i due schieramenti si sono presentati con un contratto caratterizzato da 19 punti da discuter, e sarebbe stata trovata l’intesa sui primi 10. Un vis-a-vis quindi molto costruttivo, che proseguirà anche nella giornata di domani, quando si materializzerà un altro tavolo di trattative, il quarto nel giro di pochi giorni. Secondo l’agenzia Ansa pare che quest’oggi si sia discusso anche del futuro dell’Ilva, nota multinazionale dell’acciaio, e la Lega sarebbe maggiormente propensa a non fare chiudere l’azienda, cosa che anche il Movimento di Di Maio vorrebbe fare. La questione non è ancora comunque ben definita e di conseguenza bisognerà attendere i prossimi incontri per capire il futuro dell’acciaieria pugliese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RESTA IL NODO PREMIER MA…
All’uscita dall’incontro programmatico per cercare un’intesa di governo con il M5s, il leader della Lega Matteo Salvini ha ribadito che passi avanti nella trattativa con il Movimento che fa capo a Luigi Di Maio sono stati registrati anche nella giornata di oggi. Intercettato dai cronisti all’uscita dal Pirellone, come riportato da Il Fatto Quotidiano, il leader del Carroccio ha dichiarato:”Sono contento perché si sta parlando di temi, non di nomi, non di cognomi, non di ministri. Se la compatibilità arriverà all’80% si parte, altrimenti ci abbiamo provato”. Salvini ha aggiunto che un ruolo importante per la realizzazione del programma lo avranno le trattative a Bruxelles:”L’idea è di mettere nero su bianco” il progetto per il futuro dell’Italia. “Questo ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati Ue, altrimenti l’Italia soffoca. E su questo mi sembra ci sia una volontà comune”. Dalle parole di Salvini si intuisce che una chiusura positiva potrebbe arrivare a brevissimo:”Rispetto ad ipotesi di governi che arrivano da Marte e di ministri che non si conoscono se c’è un programma e ci sono le due forze politiche che lo sottoscrivono, a me interessa che tutto questo non comporti rotture nel centrodestra, visto che io sono il portavoce di una coalizione che non comprende solo la Lega. Entro poche ore vogliamo chiudere su tutto, domani si lavora ancora”. (agg. di Dario D’Angelo)
M5S-LEGA, SALVINI:”ACCORDO SU PUNTI CHIAVE”
Filtra ottimismo sulla trattativa di governo tra M5s-Lega che va avanti ormai da giorni e il cui nodo principale resta sempre lo stesso: il nome del premier, che potrebbe essere “terzo” nel caso in cui né Di Maio né Salvini dovessero uscire vincitori dal braccio di ferro. Fatto sta che è stato proprio il leader della Lega, a margine dell’incontro di oggi al Pirellone, a ribadire una certa positività sull’avanzare della trattativa, come riportato da giornalettismo.com:”C’è sostanzialmente un accordo sui punti chiave”, ha detto il leader del Carroccio. A fargli eco è stato il deputato della Lega Claudio Borghi, che uscendo dal Pirellone ai cronisti ha dato anche un’indicazione sui tempi della trattativa:”Credo si chiuderà domani”. Il responsabile economico leghista, che ha lasciato in anticipo il tavolo programmatico per impegni personali, ha aggiunto:”Sta andando bene, il lavoro è molto proficuo”. (agg. di Dario D’Angelo)
M5S-LEGA, LO STRANO RITARDO DI DI MAIO ALL’INCONTRO CON SALVINI
Le trattative che dovrebbero portare ad un’intesa per la nascita di un governo M5s-Lega sono fatte anche di retroscena giornalistici che la dicono lunga sull’attenzione registrata nel Paese rispetto al complicato momento politico. Stando a quanto riportato da giornalettismo.com, Luigi Di Maio, atteso al Pirellone per le ore 17:15, si sarebbe reso protagonista di uno strano ritardo di circa un’ora. Arrivato al Palazzo della Regione Lombardia pochi minuti prima delle 18:30, secondo indiscrezioni il capo politico del MoVimento 5 Stelle avrebbe tardato proprio per incontrare un papabile premier “terzo”, una figura capace di unire tanto i grillini quanto il Carroccio. Sempre stando ai retroscena, una volta al Pirellone Di Maio e Salvini avrebbero abbandonato il tavolo tecnico per discutere in disparte: forse proprio del nodo premier. (agg. di Dario D’Angelo)
M5S-LEGA, DI MAIO: “OGGI SI PARLA DEL CONTRATTO DI GOVERNO”
Arrivato alla stazione Centrale di Milano per l’incontro con la Lega, Luigi Di Maio ha ribadito di non aver ancora discusso di nomi con Matteo Salvini. «Oggi si parla del contratto di governo», ha ribadito il capo politico del MoVimento 5 Stelle alla folla di giornalisti che lo ha atteso nel capoluogo lombardo, dove è peraltro cominciato da qualche minuto l’attesissimo incontro. «Io credo sarà un buon contratto», ha tagliato corto Di Maio quando gli è stato chiesto cosa accadrebbe se gli iscritti del M5s bocciassero l’accordo tramite la piattaforma Rousseau. Il leader pentastellato si è quindi diretto al 23esimo piano del Pirellone per l’atteso vertice con Salvini che potrebbe dare già in serata il via libera definitivo all’intesa tra i due partiti sulla formazione del nuovo governo. Mentre l’incontro cominciava, una ventina di ragazzi, come riportato dal Corriere della Sera, ha acceso dei fumogeni e srotolato uno striscione con la scritta “Reddito per tutti, razzismo per nessuno” a pochi metri dall’ingresso carraio. Il gruppo, del centro sociale milanese “Il cantiere”, ha provato anche a irrompere nella sede del Consiglio regionale lombardo dalla parte dell’ingresso principale, girando attorno al grattacielo, ma è stato subito cordonato dagli agenti di polizia in tenuta antisommossa. (agg. di Silvana Palazzo)
INCONTRO IN CORSO: CHI PARTECIPA
E’ iniziato attorno alle ore 14:00 di oggi pomeriggio, con un paio d’ore di ritardo, il nuovo tavolo tecnico fra il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, forse il più importante degli ultimi giorni. Da questa nuova riunione si attende infatti che scaturisca il nome del nuovo Premier, o per lo meno, che si compiano passi in avanti in tal senso rispetto allo stallo degli scorsi giorni. Il tavolo servirà anche per trattare questioni importanti come ad esempio il tema del conflitto di interessi, molto caro al M5S, un po’ meno alla Lega, nonché il futuro dell’Alitalia e dell’Ilva. Nel frattempo il TgCom24.it ha fatto il nome degli esponenti dei due partiti attualmente presenti al Pirellone per la nuova riunione fra i due schieramenti. Per il Carroccio, oltre a Matteo Salvini, vi sono anche il vice-segretario Giancarlo Giorgetti, quindi Roberto Calderoli, Nicola Molteni, Armando Siri e Gian Marco Centinaio e Claudio Borghi. A rappresentare i pentastellati, oltre al leader Di Maio, Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora e Laura Castelli e infine Rocco Casalino, il responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PRIMA BOZZA DI PROGRAMMA
Proseguono le trattative per il governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini e spunta anche una prima bozza del programma che dovrebbe caratterizzare l’intesa che ha preso il nome di “Contratto per il governo del cambiamento” e riporta in copertina i simboli di Movimento 5 Stelle e Lega. Come riportato da La Repubblica, si parla di circa 19 punti: una stima che potrebbe però aumentare poiché precedente all’incontro al Pirellone partito alle ore 14. Per il momento l’unico scoglio per siglare l’intesa sembra essere quello del nome del premier, con Di Maio che in queste ore avrebbe riproposto il suo profilo per Palazzo Chigi.
Nel frattempo sul blog delle Stelle il capo politico del M5s ha fatto il punto della trattativa:”Anche l’incontro di ieri mattina è stato positivo: abbiamo fatto notevoli passi in avanti sul contratto di governo e abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell’immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi. Gli italiani hanno dei bisogni chiari e immediati. Come abbiamo sempre detto è fondamentale dare una risposta a tutti i cittadini che oggi sono ai margini. Siamo entrati nella Terza Repubblica, quella che mette al centro temi e proposte per i cittadini. Di nomi non abbiamo parlato ancora, oggi si parla del contratto di governo”. (agg. di Dario D’Angelo)
GOVERNO M5S-LEGA, I PALETTI DI MATTARELLA
Non sarà un arbitro passivo del nuovo governo il presidente Mattarella. Il Capo dello Stato intende infatti dire la sua, come da regolamento gli spetta, circa i nomi che andranno a comporre il prossimo governo M5S-Lega, a partire quindi dal Premier, per poi passare, a cascata, ai vari ministri. Insomma, nel giro di un paio di giorni si dovranno mettere d’accordo Salvini e Di Maio, e nel contempo, i nomi prescelti per la prossima squadra dovranno essere approvati anche dal presidente della Repubblica. Stando a quanto scrive Il Sole 24 Ore, vi sarebbero due vedute differenti rispetto al Primo Ministro, fra Mattarella e i due leader politici: con i secondi che considerano il Premier quasi come una sorta di portavoce, a differenza invece del Capo dello Stato, che lo considera come un Premier a tutti gli effetti. Insomma, una sfida nella sfida quella che si sta consumando proprio in queste ore a Milano: alle 12:00 circa è iniziato l’atteso nuovo vis-a-vis presso il palazzo della Regione Lombardia fra Salvini e Di Maio, non ci resta che attendere i prossimi sviluppi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SE NON SI CHIUDE SI TORNA AL VOTO”
Quello previsto nel pomeriggio di oggi fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, sarà probabilmente uno degli incontri più significativi in vista della formazione del nuovo governo. Al Pirellone, il grattacielo di Milano dove ha sede la Regione Lombardia, i due leader Salvini e Di Maio si troveranno nuovamente di fronte l’un l’altro, per proseguire la costituzione del nuovo governo giallo-verde. Resta il grande nodo da sciogliere, ovvero, il nome del Premier. A riguardo, il leader dei 5 Stelle ha spiegato: «Dobbiamo chiudere il prima possibile – le parole riportate dall’edizione online de Il Sole 24 Ore – ma se serve un giorno in più credo che non cambi molto». Se però non dovesse arrivare il nome del Primo Ministro anche entro la giornata di lunedì, a quel punto si paleserà solo uno scenario: «Se non si chiude si torna al voto». Appuntamento quindi a fra circa un’ora, quando, dalle 12:00, inizierà il nuovo tavolo di trattative che monitoreremo con frequenza, vista l’importanza dello stesso. La cosa certa è che nelle ultime ore è risalita la tensione fra i due schieramenti politici e il rischio di una nuova definitiva rottura è dietro l’angolo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DI MAIO IL PROSSIMO PREMIER?
Oggi nuovo incontro fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, in vista della formazione del nuovo governo. Molti gli argomenti trattati dai leader dei due schieramenti, da una parte Di Maio e dall’altra Salvini, ma resta ancora lontana l’intesa sul premier che avrà il compito di guidare il paese e di rappresentarlo. Si è sempre ventilata l’ipotesi di un nome “terzo”, ma stando alle ultime indiscrezioni riportate stamane dall’edizione online del quotidiano La Repubblica, non è da escludere che alla fine il prossimo Capo del Governo possa essere lo stesso Di Maio. Bisogna capire se Salvini sarà d’accordo, fatto sta che è molto probabile, anzi, praticamente obbligatorio, che oggi arrivi la fumata bianca, anche perché il presidente della Repubblica, Mattarella, ha dato ai due l’ultimatum di domenica, domani 13 maggio 2018. In caso contrario, si tornerà a votare. Si preannuncia quindi una giornata caldissima sul fronte politico, non ci resta che attendere i prossimi sviluppi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INTESA SUL PREMIER ANCORA LONTANA
Si lavora febbrilmente per la costituzione del cosiddetto Governo “gialloverde”, anche se l’intesa potrebbe essere meno scontata del previsto. Il problema resta sempre l’individuazione del cosiddetto “Premier Terzo”, ovvero di una figura gradita sia a Movimento 5 Stelle e Lega, che non sia però rappresentata dal capo politico dei pentastellati, Luigi Di Maio, né da Matteo Salvini, leader della Lega. Sembrava un particolare dopo l’accordo programmatico che stava venendo definito punto su punto nelle febbrili riunioni andate in scena in questi giorni e anche nelle ultime ore. Ma sulla scelta dell’uomo che dovrà rappresentare col suo nome il Governo non c’è intesa, e diversi rumors parlano di accordo ancora lontano. Nella giornata di sabato 12 maggio a Milano, nuova riunione che potrebbe essere decisiva: in caso di accordo saltato, il ritorno alle urne sembra inevitabile. (agg. di Fabio Belli)
NESSUN PATTO CON FRATELLI D’ITALIA
La lunga, lunghissima ed ennesima giornata di trattative per il Governo ha visto per la seconda volta Luigi Di Maio e Matteo Salvini impegnati nel trattare con i relativi tecnici i punti “chiave” del contratto programmatico sul quale impostare la squadra di Governo da presentare a Mattarella domenica sera. Come abbiamo raccontato nella diretta live del giorno, ampie convergenze sarebbero emerse sul reddito di cittadinanza, la flat tax, la legge Fornero e la questione immigrazione, mentre sul conflitto d’interessi vi sarebbe un accordo di massima che però la Lega deve ben valutare probabilmente per non “irritare” troppo Berlusconi e Forza Italia che con il loro passo di lato di fatto, finora, hanno permesso il via libera al governo “giallo-verde”. Nel pomeriggio Di Maio ha voluto incontrare Giorgia Meloni e il gruppo di Fratelli d’Italia per spiegare loro i motivi per una convergenza di governo e contratto solo con la Lega: «È stato un incontro cortese, le ho voluto spiegare il perché il contratto è solo tra Movimento 5 Stelle e Lega. Se devo dire che una cosa non si fa, devo prima di tutto spiegarlo all’interlocutore», ha spiegato il leader M5s.
BERLUSCONI, “SALVINI NON HA TRADITO”
Berlusconi, secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, avrebbe detto di nutrire speranze sul governo Lega-M5s anche perché «metterebbero subito la patrimoniale»: in realtà, visto che quelle parole non sono state confermate, le uniche dichiarazioni del capo di Forza Italia sono quelle dette ai cronisti fuori da Palazzo Grazioli. «Non voglio fare nessuna dichiarazione, non è il caso. Vediamo come vanno le cose; Salvini traditore della coalizione? No, no». Nello stesso momento, uno dei suoi colonnelli azzurri tra i più vicini alla Lega spiegava come il reddito di cittadinanza – demonizzato in campagna elettorale da Forza Italia – in realtà si potrebbe anche fare: «Forza Italia su un programma economico che tiene conto dei più deboli e dà un po’ di competitività al Paese abbassando le tasse sarebbe disponibilissima a ragionare», spiega Giovanni Toti, Governatore della Liguria, che poi aggiunge, «Se il reddito di cittadinanza significa un aiuto che sostituisca, si sovrapponga in parte o ridisegni gli ammortizzatori sociali per chi perde un lavoro e ne cerca un altro con la formazione, mi sembra doveroso come tema. Poi bisogna vedere se ce lo possiamo permettere».
DI MAIO: “NO RISCHI UE”
Luigi Di Maio l’ha detto bene, anche se è passato quasi inosservato data la smania in tutti di arrivare alla formazione di questo “benedetto” governo: «entro domenica si continua sull’accordo, ma se non c’è intesa si torna al voto», come dire la Lega e il M5s sono alle prese con diversi nodi non proprio di semplice risoluzione (e siamo solo all’inizio..). Al netto dei problemi e dei proclami pubblici sulla scia del “noi non pensiamo ai nomi ma ai programmi”, è proprio il nodo sul premier e la “distribuzione delle forze” a tenere ancora appeso ad una corda resistente ma pur sempre sottile, il prossimo governo del Paese. Il leader M5s ha poi mandato una prima risposta a Tajani (Forza Italia) che oggi da Firenze ha lanciato l’allarme sull’assoluto anacronismo se si arrivasse ad una Italia fuori dall’Unione Europea. «Oggi noi conosciamo la situazione dell’Ue, sappiamo che ci sono delle cose che vanno fatte, ci sono anche nell’ambito del bilancio europeo delle pretese che l’Italia deve portare avanti, sul fondo sociale europeo, sui finanziamenti che devono arrivare, c’è tanto da fare e chi vede questa ipotesi come una minaccia per Ue forse vede una minaccia per la sua poltrona». Non ci sono rischi per l’Europa, dice DI Maio, anche se proprio su quei temi fortemente “isolazionisti” tanto M5s quanto la Lega hanno sfondato nei voti alle ultime Elezioni. Ma come è noto, tra il dire e il fare…
IL VIDEO DELL’INCONTRO TRA DI MAIO E SALVINI