Dopo la sentenza di riabilitazione del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha reso Silvio Berlusconi nuovamente candidabile (e dunque eleggibile) sono in tanti a domandarsi se delle ripercussioni potranno verificarsi anche sul fronte della trattativa di governo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Quest’ultimo, come riportato da Il Fatto Quotidiano, si è affrettato a smentire che dopo questa svolta possa mutare l’atteggiamento di chiusura da parte del MoVimento 5 Stelle nei confronti di Forza Italia e del suo leader:”Assolutamente no”, spiega il capo politico del M5s. “La trattativa sul contratto di governo va avanti – ha ribadito-, perché l’obiettivo è di portare i migliori risultati per i cittadini. Prendiamo atto di questa notizia ma la mia considerazione non cambia”. Bisognerà capire, adesso, se Salvini deciderà di proseguire nella trattativa o se l’ipotesi di una Forza Italia più forte nelle urne (ma comunque inferiore alla Lega) possa spingerlo a far saltare il tavolo e ad accelerare il ritorno alle urne. (agg. di Dario D’Angelo)



BERLUSCONI, RISARCIMENTO DA DIECI MILIONI

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stato riabilitato e di conseguenza sarà eleggibile in vista di nuove eventuali elezioni. Ad annullare la legge Severino, che sentenziava l’ineleggibilità del Cavaliere fino al 2019, è stato il Tribunale di Milano, con sentenza effettiva fin da subito. Una riabilitazione che è però costata parecchio all’ex Premier, al di là del periodo di “astinenza” dalla politica in cui è stato obbligato a non candidarsi ad esempio per le elezioni dello scorso 4 marzo. Come sottolineato infatti dai colleghi de Il Sole 24 Ore, Berlusconi ha dovuto pagare una pena non indifferente: «Per la riabilitazione – si legge – i difensori hanno allegato i documenti necessari a dimostrare il percorso seguito dall’ex presidente del Consiglio, comprese le carte che attestano il risarcimento da 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate e il pagamento delle spese processuali». 10 milioni di euro, una cifra disumana per un comune mortale, a cui vanno aggiunte le spese processuali che si assestano nell’ordine di svariate migliaia di euro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA PROCURA VALUTERA’ IL RICORSO

E’ stato riabilitato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. L’ex Premier, grazie alla sentenza emessa nelle scorse ore, precisamente nella giornata di ieri, dal Tribunale di Milano, potrà così tornare ad essere eletto alla Camera o al Senato, in vista di eventuali nuove tornate previste nel caso in cui non si riuscisse a formare il governo giallo-verde Salvini-Di Maio. Ora bisognerà capire se la procura generale di Milano deciderà di impugnare la sentenza, appellando la decisione del tribunale, con la Corte Suprema che potrebbe essere chiamata ad esprimersi. Roberto Alfonso, il procuratore generale, ha spiegato ai cronisti che lo hanno intervistato sulla questione, che «Leggeremo motivazioni – scrive l’edizione online de Il Fatto Quotidiano – e valuteremo ricorso». Si attende quindi che il provvedimento venga trasmesso alla segreteria della Procura generale, dove dovrebbe arrivare nella giornata di lunedì prossimo, 14 maggio. A quel punto la Procura avrà 15 giorni per presentare l’eventuale ricorso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ESULTA FORZA ITALIA

Esulta Forza Italia alla notizia che Silvio Berlusconi è tornato candidabile, e dunque eleggibile, per effetto della sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Tra i primi a commentare questa svolta politica non di poco conto il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti:”La riabilitazione del presidente Berlusconi rende giustizia (tardiva) ad un leader politico e a milioni di elettori che hanno creduto in lui”. Euforico anche Renato Brunetta:”Berlusconi torna in campo politico a tutto tondo, torna a rappresentare i tanti milioni di italiani che hanno votato Forza Italia e i tanti altri che la voteranno”. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Gianfranco Rotondi, parla di “restituzione” di Berlusconi “al suo popolo che non ha mai smesso di credere nella utilità del suo contributo al bene del Paese”, mentre Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato, dichiara:”Aspettiamo il presidente in Parlamento, nel luogo dove è idealmente rimasto in questi anni grazie al sostegno di milioni di italiani che si riconoscono in lui”. (agg. di Dario D’Angelo)

BERLUSCONI ELEGGIBILE, SALVINI “FELICE PER LUI”

Silvio Berlusconi è tornato eleggibile: la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano fa esultare il popolo del centrodestra e in particolare gli elettori di Forza Italia che, in caso di ritorno al voto, potranno tornare a schierare in Parlamento il proprio leader. Ma anche dagli alleati arrivano parole di approvazione per la sentenza con cui sono stati di fatto annullati gli effetti della Legge Severino che aveva reso Berlusconi incandidabile. Le parole più significative in questo senso sono probabilmente quelle di Matteo Salvini, il leader della Lega che ha commentato in una nota:”Berlusconi che torna candidabile è una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia”. Si attende adesso un commento ufficiale da parte di Silvio Berlusconi: per il momento non è stata diramata alcuna nota e i suoi profili social tacciono. C’è da attendersi un videomessaggio nelle prossime ore? (agg. di Dario D’Angelo)

LE PRIME REAZIONI DI FI

Sta facendo il giro del web la notizia che vede il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, aver riottenuto la riabilitazione dal tribunale di Milano, con la conseguenza di potersi presentare alle prossime elezioni da candidato alla Camera o al Senato. Sono arrivate anche le prime reazioni, come ad esempio quella dell’ex presidente del Senato, Renato Schifani, da sempre molto vicino al Cavaliere, che attraverso il proprio profilo Twitter ha scritto: «Parziale giustizia a solenne ingiustizia, aspettando Strasburgo», riferendosi alla sentenza che dovrà emettere la Corte europea dei diritti dell’uomo, durante il prossimo autunno. Si è espressa sulla vicenda anche Mariastella Gelmini, ex ministro dell’istruzione, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati: «Giustizia è fatta – dice, come si legge su Il Fatto Quotidiano finalmente il nostro leader Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la ‘riabilitazione’. Calvario durato 5 anni – aggiunge e conclude la Gelmini – che non ha permesso al presidente Berlusconi di essere candidato come milioni di italiani gli chiedevano. Ora l’Italia potrà contare ancora di più su di noi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

BERLUSCONI DI NUOVO CANDIDABILE

Silvio Berlusconi torna prepotentemente in scena. Il leader di Forza Italia potrà infatti candidarsi alle prossime elezioni, come stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Stando alle indiscrezioni riportare in queste ore dal Corriere della Sera, il giudice ha detto “sì” alla riabilitazione del Cavaliere, cancellando la condanna del 2013, avvenuta durante il processo sui diritti Mediaset. La sentenza è già effettiva, e di conseguenza, se si dovesse tornare alle urne nelle prossime settimane, Silvio Berlusconi potrebbe essere eleggibile per la Camera o per il Senato. Una decisione in anticipo con i tempi quella del Tribunale di Milano, visto che la sentenza era attesa soltanto per il prossimo mese, ma la camera di consiglio si è riunita, ed ha deciso nella giornata di ieri, venerdì 11 maggio.

ANNULLATI GLI EFFETTI DELLA LEGGE SEVERINO

La riabilitazione può avvenire, secondo il codice penale, «solo dopo aver adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato e dopo aver dato prove effettive e costanti di buona condotta», ed inoltre «estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna». Gli avvocati di Berlusconi avevano depositato l’istanza presso il Tribunale lo scorso 12 marzo, e contro gli effetti negativi della legge Severino (la non eleggibilità per sei anni dalla data del processo, quindi, fino al 2019), avevano anche fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sentenza quest’ultima attesa in autunno. La Procura di Milano potrà decidere di appellare tale sentenza, e ricorrere in Cassazione.