Il monito dell’Unione Europea e le parole dure di Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione Ue, trovano risposte nella bozza del “Contratto del cambiamento” stipulato ieri da Movimento 5 Stelle e Lega. Il documento, pubblicato in esclusiva dall’Huffington Post, ha un capitolo dedicato proprio al debito pubblico. Come sottolineato dal portale, a pagina 38 della copia del contratto di Governo è citato il pesante stock di debito pubblico che secondo i dati dello scorso marzo 2018 si attesta alla cifra record di 2.302 miliardi. Secondo quanto scritto, Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno intenzione di chiedere alla Bce di Draghi di “cancellare ben 250 miliardi di titoli di stato che l’istituto di Francoforte avrà in pancia alla fine del quantitative easing”. Testualmente, “la loro cancellazione vale circa 10 punti percentuali”. Sottolineiamo che si tratta di una copia di un contratto sul quale stanno ancora lavorando i due partiti in queste ore e che potrebbe subire importanti variazioni, ma il dato parla da solo… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FT: “LEGA-M5S BARBARI”
L’Unione Europea pressa l’Italia sarà il titolo di molti giornali domani in questa giornata “scarica” di novità sul contratto di Governo ma ricca di “richiami” che l’Ue ha fatto sull’eventuale governo Lega-M5s. Dopo gli avvisi dei due vicepresidenti della Commissione Europea, ci si mette anche un lungo editoriale del Financial Times dove la city londinese se la prende per nulla teneramente con i prossimi, possibili, governanti italiani. «Nella trattativa tra Lega e M5s a Roma sono entrai i moderni barbari che a differenza di quanto avvenuto nel quinto secolo non sono alle mura della città ma nei suoi palazzi»: l’articolo inglese ha due obiettivi principali, quello di rilevare la pericolosità per certe teorie portate avanti da leghisti e grillini ma anche un deciso attacco ai partiti tradizionali per aver generato, con il loro fallimento, una situazione del genere. Queste due nuove realtà (in realtà la Lega esiste dagli Anni Novanta, per essere precisi..) «potrebbero installare il governo più non convenzionale e senza esperienza per governare una democrazia occidentale europea dal Trattato fondatore dell’Ue di Roma del 1957». (agg. di Niccolò Magnani)
M5S, “DIRITTO A FAR SENTIRE PROPRIA VOCE”
Non si placa di certo la polemica tra la Lega, il M5s e la Commissione Europea dopo il monito scattato questa mattina dal vicepresidente Dombrovskis: debito e migranti, l’Europa prova a far sentire la propria voce “avvisando i naviganti” Salvini e Di Maio di fronte ai vincoli che non possono essere accantonati. Prevedibile la reazione dei leader, con il leghista che in particolare attacca a testa bassa Bruxelles e Strasburgo, «è inaccettabile che vengano posti questi limiti, inaccettabile questa ennesima interferenza dell’Europa». In maniera più pacata, ma altrettanto polemica l’ex membro del Direttorio M5s Carla Ruocco: «Noi vogliamo l’equilibrio e il bene del paese all’interno della cornice europea. Tutti diciamo che l’Europa va rispettata e l’Italia va rispettata. I vincoli europei ci sono ma l’Italia ha diritto a far sentire la sua voce», commenta la grillina. Intanto la “scure” sul fronte debito arriva anche dall’altro vicepresidente di Juncker, Jyrki Katainen in un intervento da Bruxelles: «Non vedo segnali che gli Stati membri vogliano cambiare le regole o concedere eccezioni a Stati membri sul Patto di Stabilità e Crescita», spiega di fronte all’eventualità di una “concessione” al debito italiano. «Abbiamo tutte le ragioni per credere che l’Italia continuerà a rispettare i propri impegni. Ma non siamo solo noi. Alla fine le decisioni sul Patto sono prese dal Consiglio. Non vedo segnali che Stati membri vogliamo cambiare le regole o concedere eccezioni», conclude ancora Katainen.
TAJANI, “LA UE È PREOCCUPATA”
Le parole di Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue devono essere lette come un monito a Salvini e Di Maio in vista della formazione di un nuovo governo? Probabilmente sì. Basta leggere l’intervista rilasciata da Antonio Tajani a Il Corriere della Sera, in cui il presidente del Parlamento Europea conferma come a Bruxelles ci sia non poca preoccupazione rispetto all’esecutivo che potrebbe nascere da un’intesa tra MoVimento 5 Stelle e Lega:”In Europa c’è preoccupazione ma ci si aspetta di sapere di più su premier e programma. Ormai – ha detto Tajani – si pensa di sottoporre al web le scelte, come se la fiducia la dessero i social. Qui ormai stiamo parlando dell’ipotesi di sottoporre un programma di governo a poche centinaia di persone che dovrebbero approvarlo o bocciarlo via web, come se la fiducia la concedessero i social, e non il Parlamento”. Secondo l’esponente di Forza Italia, però, le possibilità che l’accordo tra grillini e Carroccio vada in porto sono in picchiata:”Credo che Salvini si stia rendendo conto che aveva ragione Berlusconi quando diceva che sarebbe stato difficile fare un governo con il M5S, perché abbiamo diverse visioni della democrazia. Forza Italia è all’opposizione rispetto a questa ipotesi di governo, ma non abbiamo voluto ostacolare il tentativo e non lo faremo. Continuiamo a credere che con il M5S non sia possibile trovare un’intesa che serva all’Italia, e non vogliamo violare il patto fatto con gli elettori. Pensiamo serva un governo che faccia contare il nostro Paese in Europa, forte e autorevole”. (agg. di Dario D’Angelo)
TORNA L’EUROPA DEI VINCOLI
Nemmeno il tempo di formare il nuovo governo che Luigi Di Maio e Matteo Salvini si trovano a dover fare letteralmente “i conti” con l’Europa. Un’Unione Europea che spesso e volentieri non fa nulla – bisogna riconoscerlo – per presentarsi sotto una luce diversa da quella che la descrive come un’istituzione sovra-nazionale buona a mettere vincoli antipatici (benché alle volte necessari) da rispettare. Così assume i contorni di un’entrata con il piede a martello l’intervista rilasciata a Politico dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, il quale interpellato sull’Italia, come riportato da La Repubblica, ha dichiarato:”E’ chiaro che l’approccio alla formazione del nuovo Governo e l’approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico”. Non sembra iniziare con il piede giusto dunque il rapporto tra Bruxelles e l’esecutivo nascente, per quanto Dombrovskis tenga a precisare che questo è l’approccio che la Commissione mantiene “indipendentemente dal Governo che ci sarà”, e che “è lo stesso di Mattarella, che durante durante il processo di formazione del Governo ha enfatizzato la necessità di mantenere gli impegni europei”.
DOMBROVSKIS, “ITALIA RIDUCA DEBITO PUBBLICO”
Per quanto Dombrovskis abbia cercato di ridurre al minimo l’impatto delle sue dichiarazioni, sottolineando a Politico che la Commissione UE non intende “coinvolgersi” nel dibattito sulla formazione dell’esecutivo, ma è “pronta a lavorare con le autorità democraticamente elette degli Stati membri”, è chiaro che le sue parole sono destinata a far sollevare le proteste soprattutto dai soggetti che stanno tentando di chiudere l’intesa di governo: Di Maio e Salvini in rappresentanza di MoVimento 5 Stelle e Lega. Dombrovskis non ha anticipato il giudizio sui conti pubblici dell’Italia atteso per la prossima settimana, ma ha spiegato che le raccomandazioni della Commissione all’Italia si concentreranno sulle “questioni di bilancio”. L’Italia, ha spiegato Dombrovskis, “ha il secondo debito pubblico” della zona euro, per questo “è molto chiaro che in questa fase di crescita economica deve metterlo in discesa”.