Torna a parlare Beppe Grillo e come di consueto non lo fa con i giornalisti nostrani – che solo qualche mese fa li apostrofava, «Vi mangio e poi vi vomito» – ma con lunghe interviste a quotidiani stranieri. Questa volta ad ospitare il padre fondatore del Movimento 5 Stelle è Newsweek che ripassa di fatto tutti gli argomenti stringenti della politica attuale di casa nostra, con un accenno per nulla minimo alla Ue e ai rapporti con la Russia. Ma andiamo con ordine, partiamo con il Governo (che ancora non c’è): Governo e contratto tra M5s e Lega? «Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma accadrà. Se puntiamo a ridurre le imposte per le piccole e medie imprese, se puntiamo a un reddito di cittadinanza, se vogliamo migliorare la vita delle persone, allora possiamo trovare un accordo». Spiega poi perché ha voluto lasciare andare Di Maio e non ha assunto lui l’incarico di “capo politico” in questo possibile primo governo grillino della storia, «Avete mai sentito parlare de “La mossa dell’immortale” durante una partita a scacchi? Quando un giocatore sacrifica i pezzi più importanti per vincere con una sola pedina? Questo è il mio caso. Sono una sorta di padre nobile, un mecenate. Lo osservo dall’esterno e interverrei solo se si perdessero di vista i principi». Un Grillo meno “futurista” del solito che preferisce ripetere la “vecchia” antifona del “non ci sono più le divisioni di una volta, destra, sinistra populismo” per poter affermare che «I vecchi Stati nazionali sono stati svuotati dall’interno e stiamo tornando all’era delle Città-Stato».



“LA UE VA RIFORMATA”, E CONFERMA IL REFERENDUM..

È però sul fronte europeo che Grillo affonda maggiormente, facendo capire che quella “bozza” di tema inserita nel contratto di governo in scrittura fra M5s e Lega (che oggi, secondo il portavoce Casalino, dovrebbe chiudersi) sull’uscita dall’Europa non è solo una boutade. «L’Unione europea in passato aveva molti meriti, ma ora è disfunzionale, ha bisogno di riforme. Il Parlamento europeo non ha alcun potere, le decisioni sono prese dai commissari. E se si guarda a chi siede nelle commissioni, si trova un politico circondato da sette lobbisti. Indovina chi prende le decisioni?». Per questo motivo secondo Beppe Grillo non è da scartare ma da avanzare continuamente la proposta del referendum sull’Euro, il cosiddetto “Italexit”: secondo il fondatore M5s l’idea sarebbe quella di arrivare ad una moneta unica ma a due velocità. «La nostra visione per l’Europa si ispira al modello svizzero di democrazia diretta. Siamo favorevoli a un referendum consultivo sull’euro. Potrebbe essere una buona idea avere due euro, per due regioni economiche più omogenee. Uno per l’Europa settentrionale e uno per l’Europa meridionale». QUI L’INTERVISTA INTEGRALE A NEWSWEEK (IN LINGUA ORIGINALE)



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