L’Europa torna ad accendere un faro sui conti italiani. Nelle ultime ore gli investitori internazionali hanno mostrato tutte le loro incertezze circa il governo che sta nascendo, il famoso esecutivo giallo-verde che vede l’unione dei due schieramenti Movimento 5 Stelle e Lega. Per capire le preoccupazione dell’UE nei nostri confronti, basta vedere il valore dello spread alla chiusura di oggi, pari a 151, il più alto da quattro mesi a questa parte. Di Maio e Salvini, invece che gettare acqua sul fuoco, hanno gettato benzina, con dichiarazioni non proprio pro-UE, tutt’altro. Sicuramente al di fuori dei confini avranno letto la bozza del contratto di governo (chiuso oggi), pubblicato nelle scorse ore da parte dell’Huffington Post, in cui si elencavano manovre non proprio consone ai piani dell’Europa come ad esempio una via d’uscita dall’euro, la richiesta di cancellazione di un debito da 250 miliardi, la revisione del fiscal compact e altro ancora. Per ora è ancora presto per trarne delle conclusioni, ma è logico che se il buongiorno si vede dal mattino… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MATTARELLA IN ATTESA

Si è chiuso il contratto di governo fra la Lega e il Movimento 5 Stelle. La fumata bianca è arrivata in serata, con i due schieramenti che hanno trovato l’accordo su 22 diverse tematiche, per un documento di circa 40 pagine. Ora la palla passerà nelle mani del presidente della Repubblica, Mattarella, che non si attende la bozza (già visionata) ma la versione finale del suddetto contratto. Se il Capo dello Stato darà l’ok, a quel punto l’esecutivo dovrebbe nascere nel giro di pochi giorni, se non ore, se Di Maio e Salvini, i due leader, dovessero trovare l’accordo sul nome del prossimo Premier. E proprio in questo campo che si giocherà l’ultima partita, forse la più complicata di tutte, visto che per ora non sembra esservi ancora un’idea comune. Di Maio ha ribadito che vorrebbe far parte in prima persona del nuovo governo, ma se sarà necessario lui e Salvini si metteranno da parte. I due leader pare che siano attualmente in riunione, lontano da occhi indiscreti, proprio per scegliere il prossimo Presidente del Consiglio, e non è da escludere che l’idea possa arrivare nelle prossime ore, come dire, la notte porta consiglio… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ACCORDO SUL CONTRATTO

Il contratto di Governo sembra essere definitivamente chiuso e siglato, in attesa che la firma definitiva venga apposta da Di Maio e Salvini: stasera il nuovo vertice e probabilmente anche domani mattina per porre gli ultimi punti decisivi e sopratutto per arrivare a formulare quel nome di premier condiviso da portare al Colle nei prossimi giorni. In pole restano Giorgetti e, forse, Carelli, ma tutto potrebbe ancora cambiare nel giro di poche ore: intanto il tavolo tecnico ha chiuso i battenti con un contratto di Governo da 40 pagine in cui, secondo le prime fonti di stampa, vi sarebbero inseriti capitoli interi su vaccini, rapporti con partner europei, Fornero da rivoluzionare e immigrazione. Non ci sarà nessun referendum Italexit e neanche l’uscita dall’euro come preventivato da Grillo: sul capitolo dei vaccini, come del resto su tutti gli altri, ancora non vi sono contenuti espressi nel dettaglio, ma verranno resi tali sulla piattaforma Rousseau e nelle piazze con i gazebo della Lega. A questo punto, la palla passa definitivamente ai due giovani leader attesi da Mattarella nei prossimi giorni: secondo un parlamentare M5s, «i leader di Lega e Cinque Stelle andranno avanti nella trattativa “a oltranza” fino a quando non ci sarà un accordo sulla figura che dovrà gestire Palazzo Chigi». (agg. di Niccolò Magnani)



ACCORDO SULL’UE, STASERA VERTICE DI MAIO-SALVINI

Questa si terrà un nuovo vertice tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini per porre la revisione finale al contratto di governo e probabilmente convenire sul nome “secco” da proporre come premier condiviso a Mattarella. Si limano gli ultimi dettagli interni al contratto, come ad esempio il tema centrale del rapporto con l’Unione Europea: secondo Di Maio si sarebbe raggiunto questo pomeriggio il punto di contatto decisivo, «Con Salvini ci vediamo per dirimere questioni politiche. Si tratta di trovare gli strumenti perché sugli obiettivi siamo d’accordo. Pare che vi sia l’accordo anche sull’Ue», commenta il capo politico del Movimento uscendo da Montecitorio sotto la calca di cronisti. Le pagine del contratto dovrebbero essere circa 40, mentre i punti nodosi saranno affrontati direttamente nel vertice Di Maio-Salvini. Intanto, nel giorno in cui ha lasciato una lunga intervista a Newsweek (qui il nostro approfondimento), torna a parlare Beppe Grillo con un nuovo tweet con video corredato in cui presenta la “ricetta del tonno a 5Stelle”. Una ricetta «veloce da realizzare», giocando sulla figura dal M5s spesso rilanciata del Parlamento da aprire come una scatoletta di tonno: «insomma, è una cosa che potete fare quando volete: tonno con schiacciatina, c’avete rotto il caz**». (agg. di Niccolò Magnani)

QUIRINALE VUOLE TESTO FINALE DEL CONTRATTO

Due le novità sostanziali dell’ultima ora: il contratto di Governo sarà terminato entro sera, confermano Di Maio e Salvini; il Quirinale mette i puntini sulle “i” e chiede ai partiti di ricevere il testo definitivo, rispondendo a quanti chiedevano se il Colle avesse ricevuto il programma di bozza partorito da Lega e M5s. Partendo da questo ultimo punti, una nota del Quirinale spiega come «E’ chiaro che il Presidente non guarda bozze ma testi definiti, frutto della responsabilità dei partiti che concludono accordi di governo». In realtà, lunedì scorso al Quirinale Di Maio e Salvini hanno lasciato la bozza dell’accordo di programma nello stato in cui si trovava fino a quel momento e che però intanto è mutuato per via degli ultimi tre tavoli di trattativa andati in scena fino ad oggi. Su Facebook intanto il leader del M5s ha annunciato che per la firma del contratto «è questione di ore» e a quel punto il programma verrà sottoposto ad una consultazione online sulla piattaforma Rousseau. «Questo week end invito tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle a colorare l’Italia di giallo e riempire le piazze di gazebo e banchetti che informano i cittadini sui punti del contratto di governo che stiamo per stipulare. E’ il momento del coraggio. Non un passo indietro!». Si ragiona pur sempre sui nomi però, con le fonti leghiste e grilline che fanno trapelare ancora pochissimo, se non che è pronta una rosa di nomi che però al Colle verrà ridotto ad uno solo, «e non si esclude che possa essere un nome terzo», spiegano fonti M5s a Tg Com24. (agg. di Niccolò Magnani)

LEGA-M5S: “NOMI MINISTRI SOLO POLITICI”

Siamo davvero al rush finale? La possibilità che Salvini e Di Maio possano arrivare ad un programma in comune e realizzabile sembra essere ora più probabile, anche se come abbiamo visto in questi due mesi e mezzo “schizofrenici” non bisogna mai dare nulla per scontato. Secondo quanto riportato direttamente dal leader M5s, «sta andando bene, molto bene. Mi pare che oggi siano ad una rilettura tecnica conclusiva, poi io e Salvini dovremmo dirimere alcune questioni, quindi non è un contratto già esaustivo però abbiamo messo su gran parte del lavoro». Per quanto riguarda il contenuto stesso dei temi ancora però non ci si sbottona – dando l’impressione che proprio tutto questo accordo ancora non è giunto – con Di Maio che spiega come «non ci sbilanciamo perché non è finita». Intanto sul fronte candidature, si freme ancora per il nuovo e ultimo incontro, presumibilmente, previsto per questa sera tra i due leader in attesa di poter comunicare al Quirinale un nome condiviso (questa volta per davvero): «Tutti i nomi saranno politici perché saranno scelti da due forze politiche e non calate dall’alto», spiega Di Maio rispetto ai possibili ministri. Per quanto riguarda il premier invece le scelte si fanno più difficile e anche, paradossalmente, più “ampie”: «Come presidente del Consiglio, M5s e Lega valutano sia eletti che nomi terzi», fanno sapere le fonti di stampa vicine ai due gruppi parlamentari. Sembra a questo punto tramontare l’idea di una staffetta tra Di Maio e Salvini per quel ruolo, dando così seguito a quanto affermato da entrambi oggi nei propri messaggi agli elettori: “pronti a passo di lato”, dunque anche a Palazzo Chigi, interpretiamo. (agg. di Niccolò Magnani)

“NO TECNICI AI MINISTERI”

Sono ore frenetiche per la definizione del cosiddetto contratto di governo messo a punto da Lega e Movimento 5 Stelle, dato che il tavolo tecnico di questo pomeriggio (iniziato da pochi minuti) potrebbe finalmente chiudersi con la tanto attesa fumata bianca e con la comunicazione anche del nome di quale sarà il premier proposto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Mentre intanto molti quotidiano rilanciano l’ipotesi di una staffetta tra i due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ipotesi comunque non confermata da entrambi (tanto che il numero uno della Lega si è indirettamente attribuito, nel corso di una diretta su Facebook, il dicastero del Viminale), il capo politico pentastellato ha parlato con alcuni giornalisti mentre si recava a Montecitorio e ha ammesso che oggi “è il giorno in cui possiamo chiudere”. Non solo: incalzato dalle domande sulla bozza di contratto pubblicata ieri, in esclusiva, dal’Huffington post, Di Maio ha risposto solo che lui e Salvini sono disponibili a un passo di lato per far partire l’esecutivo, non commentando invece l’ipotesi che possa toccare a un leghista il Ministero degli Esteri. A proposito invece di un altro dicastero strategico, ovvero quello dello Sviluppo Economico, il leader del Movimento ha confermato che non saranno prese in considerazione delle figure tecniche, ma solamente provenienti dalla politica, aggiungendo anche che “tutti i nomi della squadra saranno politici”. (agg. di R. G. Flore)

TAVOLO LEGA-M5S: OGGI SI CHIUDE?

Dopo Matteo Salvini, è Luigi Di Maio ad esprimere la sua volontà di fare anche un passo di lato qualora la necessità e le contingenze lo richiedano per fare partire questo benedetto Governo: se il leader della Lega lo aveva detto anche qualche giorno dopo le Elezioni, per Di Maio – che fino all’ultimo ha tentato di far prevalere il voto del 32% degli italiani che scelsero lui come candidato – è una novità espressa negli ultimi giorni. «Io mi auguro che ci siamo, sarebbe un modo anche per metterci alla prova, ma se per arrivare a far partire un governo è utile che il segretario della Lega e il capo politico del Movimento 5 stelle stiano fuori staremo fuori», ha spiegato uscendo dalla Camera il leader grillino. Tornando poi sul tema centrale del contratto di governo, ovvero il dialogo e i temi dell’Europa, Di Maio ha aggiunto di poter capire che l’accordo con la Lega per il “Governo del cambiamento” possa spaventa un certo establishment europeo. «Con l’Europa ci sarà massimo dialogo ma non saremo subalterni a qualche eurocrate. Con la Lega abbiamo messo a punto nuove procedure per il dialogo con la Ue sia per la delegazione tecnica da portare a Bruxelles a supporto della delegazione politica». Oggi pomeriggio riparte il tavolo tecnico sul contratto, forse l’ultimo dato che sia grillini che Carroccio hanno confermato come stasera si chiude il tutto. (agg. di Niccolò Magnani)

SALVINI SU FACEBOOK: “DIALOGO POSITIVO CON M5S, OGGI SI CHIUDE”

Governo M5s-Lega, il punto della situazione di Matteo Salvini. Intervenuto sulla sua pagina ufficiale di Facebook, il segretario della Lega ha commentato: “Se vi doveste informare leggendo i giornali o guardando i telegiornali non capireste niente e mezza verità non la trovereste: contratti finti, nomi inventati, staffette e triplette. Stamattina altro incontro: sono felice perché si ragiona solo sul futuro dell’Italia. Si ragiona in maniera corretta e costruttiva, si è trovato un punto di incontro su come smontare la Legge Fornero: si è scritto su questo famoso contratto via spesometro, studi di settore, redditometri, tagli delle scartoffie che fanno perdere sonno a chi vuole lavorare. Via alla grande riforma fiscale, partendo da imprese arrivando alle famiglie: pagare meno per pagare tutti. Allora sì che andrà in galera chi non paga. Altro tema caldo è quello dell’immigrazione: c’è il rischio che ricomincino gli sbarchi e avete sentito le minacce che arrivano da Bruxelles, nel programma di governo c’è scritto che in Italia entra chi ne ha il permesso. Per i delinquenti c’è solo una via: ritornare a casa”.

Continua il segretario del Carroccio: “Salvini premier? Sarebbe per me l’onore più grande del mondo: se avessi la certezza di andare al governo, anche non da premier, di poter fare cose utili per il Paese mi metto in gioco e faccio anche un passo a lato. Più ci minacciano e ricattano, più mi viene voglia di partire con questa sfida: se qualcuno pensa di farci paura, allora no. E’ tornato il trucchetto: andate sui siti e ci sarà scritto che sale lo spread, giochini a tavolino della grande finanza. Ve lo ricordate come andò a casa l’ultimo governo legittimamente eletto nel 2011? Sale lo spread, scendono le borse, preoccupazione in Europa: se nei salottini sono preoccupati significa che siamo nel giusto”. Infine, sottolinea le possibilità di formazione del nuovo esecutivo: “Andrò al Governo solo se ci sarà la possibilità di fare ciò che vi ho promesso in Governo: vado al Governo solo se c’è un programma firmato nero su bianco con scritto tempi, costi e modi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DI MAIO: “PRIMA I TEMI, POI IL PREMIER”

Sono ore decisive per la formazione del governo M5s-Lega. Luigi Di Maio e Matteo Salvini terranno un vertice per tentare di raggiungere la definitiva intesa sul contratto di programma, con il leader pentastellato che ha sottolineato che “serve coraggio” e ha ribadito: “Io per ora vedo tutte e due le parti al tavolo che vogliono chiudere questo contratto il prima possibile, poi individueremo la persona per far partire questo governo, ovviamente non è semplice”, riporta ilfattoquotidiano.it. Poi una battuta sulla bozza del contratto di governo pubblicata dall’Huffington Post: “Quella bozza cambia così velocemente che io ho rinunciato a leggerne gli aggiornamenti, quello che è stato pubblicato oggi è già anacronistico ed è stato cambiato in larga parte. Ora è stato cambiato molto nel contratto per la parte che riguarda il debito pubblico, sull’Euro e su molte parti legate a immigrazione e sui beni comuni”. Infine, una battuta sul possibile nuovo primo ministro: “Vediamo, è chiaro che si deve chiudere nei prossimi giorni, ma oggi il problema è chiudere sui temi del contratto: io ho detto da una settimana che sono disponibile a trovare un nome terzo con la Lega”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GOVERNO M5S-LEGA

Governo M5s-Lega, è il giorno della verità. Oggi, mercoledì 16 ottobre 2018, dovrebbe arrivare la fumata bianca o la fumata nera dopo giorni di trattative e di lavoro sul contratto di governo tra i pentastellati e il Carroccio. Ieri i due leader politici lo hanno chiarito: prima Matteo Salvini, “siamo al tratto finale”, e poi Luigi Di Maio, “forse domani si chiude”, hanno confermato che nel corso delle prossime ore si arriverà alla decisione finale. Non si è ancora parlato di nomi e cognomi per quanto riguarda premier e squadra di ministri, con le due forze politiche che sono al lavoro per limare le distanze sui punti del programma. E, a proposito di contratto, ieri l’Huffington Post ha pubblicato in esclusiva una copia del documento sul quale stanno discutendo M5s e Lega: da questo si può ben capire come restino dei nodi da sciogliere,in particolare per quanto riguarda giustizia, vincoli dell’Unione Europea e immigrazione.

PROGRAMMA DI GOVERNO M5S-LEGA: IL COMITATO DI CONCILIAZIONE

La copia del contratto per il “Governo del cambiamento” sta facendo molto discutere e, oltre ai punti di distanza tra i due partiti, è stato dibattuto il cosiddetto “comitato di conciliazione”: parliamo di organo consultivo e decisionale che serve per regolare i dissensi nella cooperazione tra le due forze politiche o prendere nuove decisioni. Discusso, in particolare, il possibile conflitto istituzionale creato dall’introduzione di questo nuovo organo: il comitato di conciliazione infatti rischierebbe di assumere, sminuire e addirittura sostituire il ruolo del Consiglio dei Ministri. E, per di più, qualora tra i due partiti non giungesse un accordo su temi controversi, le azioni saranno sospese per almeno dieci giorni, così da dare al Comitato il tempo necessario per raggiungere un accordo e suggerire le scelte conseguenti. Insomma, una bozza che ha creato il caos e che non è stata smentita da nessuno dei due partiti: una opzione dunque che resta possibile.

SALVINI: “O SI PARTE O SI VOTA”

I due leader politici ieri hanno fatto il punto della situazione sulla trattativa e Matteo Salvini, leader della Lega, ha ribadito ancora una volta: “Stiamo facendo l’esatto contrario di ciò che faceva la vecchia politica anni fa. Noi abbiamo completamente ribaltato l’ottica: prima si cerca di individuare una tempistica delle cose da fare. Se fino all’ultimo ci sarà la possibilità di trasformare in fatti ciò che abbiamo scritto nel programma e se si riesce a dare all’Italia un’idea di futuro, si parte”. E, dopo aver affermato che si è “al tratto finale”, ha sottolineato: “Ormai siamo al dunque: o si parte o si vota. O si parte in battaglia, perché c’è l’esercito e un disegno coerente, o niente”. Oltre alle distanze da limare sui punti programmatici, resta un rebus la questione primo ministro: le candidature di Conte e Sapelli sono tramontate e difficilmente uno tra Di Maio e Salvini si accomoderà sulla poltrona di Presidente del Consiglio. Esclusa l’opzione tecnica, resta da valutare quale dei due partiti avrà l’ultima parola sul nome…