I cittadini che hanno votato il referendum della Lega sul contratto di governo con il MoVimento 5 Stelle sono circa 215mila. I sì hanno raggiunto il 91% dei voti. Come riportato da Tgcom24, la quasi totalità del no è legata alla proposta del reddito di cittadinanza e all’atteggiamento dei grillini sull’immigrazione, giudicato troppo morbido. «Nei due giorni di gazebo della Lega nelle piazze di tutta Italia avete partecipato in 215 MILA, con il 91% di SÌ al programma di governo! Per questo risultato emozionante, una sola parola: GRAZIE! Le idee di ciascuno di voi faranno parte del nostro Futuro. INSIEME si può, #andiamoagovernare», l’annuncio di Matteo Salvini su Facebook. La squadra di governo invece è quasi fatta. In queste ore comunque la tensione nei due partiti è palpabile. Domani Salvini e Di Maio saranno ricevuti al Quirinale, ed è un passaggio tutt’altro che formale. Secondo Il Secolo XIX, temono che la squadra non superi il vaglio del Colle. (agg. di Silvana Palazzo)



TOTO MINISTRI: DI MAIO LAVORO E SALVINI INTERNI

Cresce l’attesa per la convocazione del Quirinale dei gruppi, questa volta uniti, di Lega e Movimento 5 Stelle per la formazione del nuovo Governo: da fonti politiche di Agi, domani mattina ci sarà la convocazione ufficiale dal Colle e nel pomeriggio la salita da Mattarella per Salvini e Di Maio con i nomi della squadra di Governo M5s-Lega. Incrociando le informazioni da Corriere della Sera, Repubblica e Agi, si scopre che oltre a Giuseppe Conte “confermato” nome per il premier (ma la notte sarà l’ultima possibilità di dialogo per eventuali cambi clamorosi dell’ultima ora) si potrebbe avere Luigi Di Maio al Lavoro o, novità, al Ministero dello Sviluppo Economico. Agli Esteri invece andrebbe l’ambasciatore “berlusconiano” Giampiero Massolo (anche ex capo dei servizi segreti italiani), mentre per l’Economia si fa avanti la candidatura di Giancarlo Giorgetti, n.2 della Lega e importante uomo di raccordo fra grillini e Carroccio. (agg. di Niccolò Magnani)



GIUSEPPE CONTE SARÀ IL NUOVO PREMIER?

Dopo una settimana di discussioni e “smentite” sul “caso Sapelli”, ora spunta da fonti del Corriere della Sera che Giuseppe Conte – l’altro professore in lizza giorni fa prima della salita al Colle di Di Maio e Salvini – sarebbe il prossimo Presidente del Consiglio. Voci molto insistenti, spiegano i colleghi del CorSera, danno il professore esperto di Diritto Amministrativo (e lanciato da Di Maio come ministro della PA in pectore prima delle elezioni) come il prossimo premier condiviso dal governo Lega-M5s. Le ufficialità non ci sono ovviamente anche perché bisognerà attendere la seconda salita al Colle tra qualche ore per Salvini e Di Maio, ma di certo questo sarebbe il nome più “atteso” in casa M5s dopo aver escluso la candidatura dello stesso capo politico del Movimento 5 Stelle. Tornando invece al toto-ministri del prossimo Governo del cambiamento, la “Lega a 5 Stelle” avrebbe scelto di inserire, alla fine, i nomi dei due leader nel CdM: Matteo Salvini dovrebbe prendere il Ministero degli Interni, Luigi Di Maio invece otterrebbe il dicastero del Lavoro. (agg. di Niccolò Magnani)



SALVINI: “CHIUSA SQUADRA DI GOVERNO E NOME PREMIER”

Nella mattina del 20 maggio 2018, a 2 mesi e 16 giorni esatti dopo le Elezioni Politiche, l’Italia potrebbe aver pronto finalmente il proprio prossimo Governo. Intervenendo da Fiumicino dopo il vertice avuto con Luigi Di Maio questa mattina a Roma, Matteo Salvini dà l’annuncio ufficiale: «Stamattina abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra dei ministri. Siamo pronti a partire. Contiamo di essere chiamati il prima possibile dal Quirinale e spero che nessuno metta veti. Si tratta di un nome equilibrato che soddisfa noi e loro», ha spiegato il leader del Carroccio. Stando a quanto ricostruito dall’Agi, stamane il vertice tra i due capi di Lega e M5s si sarebbe tenuto fino alle ore 13 e al centro ci sarebbe stato non solo il contratto di Governo da mettere a punto ma per l’appunto il nome del premier e la squadra di ministri che dalle prossime settimane dovranno insediarsi a Palazzo Chigi. Non saranno né Di Maio né Salvini ad essere premier, anche se potrebbero rientrare in un ruolo ministeriale all’ultimo: «Siamo disponibili a metterci la faccia. E’ possibile che nel governo ci siano persone che mai nella loro vita hanno votato Lega o M5s». Il richiamo a quel “nessun veto” è diretto al Colle, facendo presagire che invece nel recente passato (Sapelli?) un no secco arrivò in un modo o nell’altro dal Colle, nonostante la smentita ufficiale della sala stampa di Mattarella. (agg. di Niccolò Magnani)

SALVINI REPLICA A MACRON: “INACCETTABILE INVASIONE DI CAMPO”

Come ammesso da un alto esponente della Lega in televisione, è praticamente scontato che il nuovo capo del governo sarà una personalità vicina al M5S. Non potrebbe essere diverso, ha detto il politico, visto che i 5 stelle hanno preso oltre il 30% dei voti e noi il 17%. “Una personalità che ha collaborato alla stesura del contratto, vicina ai 5 stelle, di esperienza professionale incontestabile” è quanto ha detto invece Di Maio. Non dovrebbe essere difficile capire di chi si tratta. Il countdown è dunque cominciato, come promesso, in vista della salita al colle domani dei due leader? In realtà il faccia a faccia che si è tenuto stamane a Roma fra Salvini e Di Maio è durato poco più di un’ora e secondo indiscrezioni si è discusso di nuovo sul nome del futuro capo di governo, segno che si è ancora in alto mare. Perché, oltre al premier, c’è da scegliere anche la lista dei ministri e la cosa non pè facile. Alla fine c’è il sentore che nonostante i due e la maggioranza degli italiani si siano detti contrari a un governo tecnico, alla fine quello che emergerà potrebbe essere proprio un governo di tecnici, a cominciare dal capo del governo. Intanto rimandate al mandante le critiche del governo francese: “Inacettabile invasione di campo” hanno detto. E Salvini ha tritato: “Un ministro francese ‘avverte’ il futuro governo: non cambiate niente, o saranno problemi. Altra inaccettabile invasione di campo. Non ho chiesto voti e fiducia per continuare sulla via della povertà, della precarietà e dell’immigrazione: prima gli italiani!” (Agg. Paolo Vites)

LA FRANCIA ATTACCA L’ITALIA

In attesa che il nuovo Governo venga finalmente ufficializzato (forse domani è la giornata della fumata bianca), arriva la prima “strigliata” all’Italia da parte dell’Europa. Ad alzare la voce, sempre se così si possa dire, è la Francia, che ha mandato un monito alla nuova coalizione formata dal Movimento 5 Stella e dalla Lega. Il ministro dell’economia, Bruno Le Maire, in un intervista rilasciata al programma televisivo Europe 1-Les Echos-Cnews, ha spiegato: «Se il nuovo governo si assumesse il rischio di non rispettare i propri impegni sul debito, sul deficit, ma anche sul riordino delle banche, è tutta la stabilità finanziaria della zona euro che verrebbe minacciata. Non rispettare questi impegni significa minacciare le economie di tutti i risparmiatori europei». I cugini d’oltralpe non sembrano quindi vedere di buon occhio le politiche economiche che il governo giallo-verde starebbe per intraprendere. Le Maire ha poi aggiunto: «Ribadisco quanto sia importante mantenere questi impegni a lungo termine per garantire la nostra stabilità comune». Infine, per quanto riguarda il concetto di anti-europeismo, spesso e volentieri caldeggiato da M5S e Lega, ha spiegato: «Tutti in Italia devono capire che il futuro del Paese è in Europa e da nessun’altra parte, e perché questo futuro sia in Europa ci sono regole da rispettare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ATTESA PER IL PREMIER

Luigi Di Maio ad Ivrea ha lanciato la personale “fatwa” contro la linea ad Alta Velocità Lione-Torino, provocando non pochi tumulti nelle forze politiche all’opposizione e ovviamente anche in Francia: «La Tav Torino-Lione non serve più, poteva servire trent’anni fa, ora è inutile. Andremo a parlare con la Francia», spiega nella città di Casaleggio per la campagna elettorale delle Amministrative. Rimanendo sul fronte No-Tav, il leader grillino avanza ancora «Stiamo facendo la riforma dei diritti sociali. E li dentro ci sono le nostre battaglie, come quella contro la Tav in valle di Susa. Noi abbiamo riportato sotto i riflettori i temi che dovevamo essere discussi in campagna elettorale e il 94 per cento degli elettori cinque stelle hanno votato a favore». Resta da vedere cosa dirà Salvini che sulla Tav ha sempre esposto pareri pro-costruzione e anti-centri sociali in rivolta contro i lavori: al momento ha preferito il silenzio, almeno sulla vicenda Tav, mentre anche oggi gli impegni lo vedono in piazza nei gazebo a spiegare il contratto di governo Lega-m5s. «Le idee le abbiamo, ma il nome lo faremo prima al presidente della Repubblica. Ora però il M5s mantenga i patti. Conto di dare risposte non solo agli elettori della Lega ma anche di centrodestra. Berlusconi premier? In democrazia decidono gli italiani»,rilancia il segretario del Carroccio. (agg. di Niccolò Magnani)

DI MAIO E SALVINI PRONTI PER IL COLLE

Inizia il conto alla rovescia per la definitiva formazione del “governo del cambiamento”, quello costituito dal Movimento 5 Stelle e della Lega. Il contratto è stato già ufficializzato e sottoscritto dai due schieramenti, e domani verrà approvato (salvo dietrofront clamorosi), anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il nodo cruciale resta il nome del Premier, il Presidente del Consiglio che avrà il compito di guidare le due coalizioni in maniera equa. Sono tanti i nomi circolanti in queste ultime ore, ma la sensazione è che il “vero” nome non sia ancora uscito. «Entro domani vedo Di Maio. L’obiettivo è quello di andare lunedì al Quirinale con il nome del premier», così parlava ieri Salvini, mentre diceva “sì” al contratto di governo in uno dei tanti gazebo allestiti a Milano.

“IL PREMIER SARA’ UNA PERSONA CHE HA CONTRIBUITO ALLA STESURA DEL PROGRAMMA”

«Le idee le abbiamo – ha proseguito il leader del Carroccio parlando del Premier – ma per rispetto diremo il nome del candidato prima al presidente Mattarella”, ha poi detto il leader del centrodestra». La cosa certa, come ha voluto ribadire lo stesso Salvini, è che il nuovo Primo Ministro non sarà lo stesso numero uno della Lega, ne’ tanto meno Di Maio. «Una figura che vada bene a entrambi – ha proseguito Salvini, regalando qualche indizio – con un’esperienza professionale incontestabile e che abbia contribuito alla stesura del programma». Importante quest’ultimo particolare, una persona che evidentemente conosciamo, ma che ancora non è stata menzionata nel toto-Premier delle ultime settimane. A questo punto non ci resta che attendere eventuali sviluppi sulla questione, e la giornata di oggi sarà molto calda su questo fronte.