Giuseppe Conte e il Movimento Stelle, nel passato, erano accomunati dalla “simpatia” e convinzione che il metodo Stamina potesse essere finalmente un punto a favore dei cittadini e contrato “l’oppressione del sistema scientifico-sanitario italiano”. Ecco, così non è stato e Vannini è stato condannato: resta però il finanziamento che Giuseppe Conte – in attesa di sue smentite ufficiali – avrebbe fatto alla Stamina Foundation. Non solo, Giuseppe Conte era l’avvocato della piccola Sofia e per anni fu affianco alla famiglia nella battaglia contro il Ministero della Sanità per il metodo “di cure” contro la malattie degenerative. Fu un’autentica truffa, venne poi deciso dai giudici ma oggi che Conte rispunta come possibile premier del Governo, immediata è stata la segnalazione partita dal Manifesto e ripresa ora da tutti i media nazionali. Attenzione però, che non solo Conte si schierò all’inizio a favore delle “cure con infusione di staminali” messa a punto da Davide Vannini: il Movimento 5 Stelle stesso andava sostenendo, come riporta il Post, «il trattamento è efficace» anche se poi fu dimostrato che non vi erano affatto prove scientifiche o corretta revisione del sistema. Insomma, i guai si fanno insistenti per il candidato premier designato da Lega e M5s e le prossime ore potrebbero essere decisive. (agg. di Niccolò Magnani)



FU TRA I FINANZIATORI DELLA STAMINA FOUNDATION

Chi è Giuseppe Conte? Nelle ultime ore, complice la possibilità di vederlo come nuovo presidente del Consiglio del Governo Lega-M5s, si sono moltiplicate le notizie sul passato del giurista e stanno venendo fuori alcune chicche destinate a creare grosse polemiche. Come sottolinea Il Giornale, Giuseppe Conte difendeva il metodo Stamina, identificato dai tribunali e dalle comunità scientifiche come una vera e propria truffa, con condanna dell’ideatore Davide Vannoni. “Non invochiamo genericamente il diritto alla salute o a cure compassionevoli – diceva Conte nel 2013 – ma chiediamo che Sofia completi un protocollo di cure che è stato già concordato, approvato ed eseguito con una prima infusione di cellule staminali”, parlando del caso noto presso l’opinione pubblica della bambina affetta da leucodistrofia metacromatica. E ancora: Giuseppe Conte faceva campagna per la libertà di cura, promuovendo addirittura una fondazione secondo Repubblica; fu infatti tra i finanziatori della Stamina Foundation Onlus come sottolineato da Il Giornale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DUBBI NYT SU STUDI IN USA

Neanche un giorno da “ufficiale candidato premier” e già scatta il primo (mini, va detto) scandalo: l’avvocato e professore esperto di diritto ha inserito nel suo curriculum – preso d’assalto come ovvio che sia dopo l’annuncio di Di Maio ieri pomeriggio – un perfezionamento degli studi giuridici presso la prestigiosa New York University dal 2008 al 2012. Ecco, peccato che all’ateneo il tutto non risulta: Michelle Tsai -portavoce dell’università Usa – ha riferito al New York Times di non avere trovato traccia della presenza di Conte negli archivi né come insegnante né in veste di ricercatore né di studente. L’università avanza anche la possibile “spiegazione” del mistero spiegando che Conte potrebbe aver frequentato dei corsi da uno o due giorni per i quali ovviamente non vengono tenuti traccia nei documenti. Il curriculum, secondo quanto riporta anche il Corriere della Sera, indica anche un periodo di forte perfezionamento degli studi di Diritto Internazionale all’International Kultur Institut di Vienna: ma anche qui, risulta all’ateneo solo un corso di tedesco frequentato, e nulla più. Il Governo non è neanche partita e già abbiamo un primo “scandalo” che potrebbe imbarazzare l’autorevole prossimo Presidente del Consiglio. (agg. di Niccolò Magnani) QUI IL NOSTRO APPROFONDIMENTO SU “GIALLO” DEL CURRICULUM



DI MAIO: “È CONTE IL CANDIDATO PREMIER

Nè Salvini né Di Maio hanno detto il nome del candidato premier presentato al Quirinale poco fa nelle consultazioni (concluse da pochi minuti): o almeno, nessuno lo ha citato nel discorso istituzionale post-colloquio al Colle, mentre il leader dei Cinque Stelle poco dopo ha invece detto eccome il nome del “suo” candidato. «Il nome che abbiamo fatto al presidente della Repubblica è quello di Giuseppe Conte che oltre ad essere un professionista di altissimo profilo è una persona che viene dalla periferia di questo Paese. E’ cresciuto a San Giovanni Rotondo, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore dal punto di vista legale ma anche dal punto di vista morale. E’ uno tosto, lo conoscerete se il presidente riterrà di sciogliere la riserva su di lui». Altro che “ipotesi”, questa è una investitura ufficiale e dichiarata per il professore esperto di diritto. Matteo Salvini non ha confermato il nome e si è fatto più “attento” al rigoroso rispetto istituzionale probabilmente richiesto da Mattarella. Se però Di Maio avesse nominato una candidatura diversa da quella concordata con la Lega di certo il capo del Carroccio sarebbe insorto e avrebbe rivelato la spaccatura: così non è avvenuto e dunque possiamo pensare che realmente, questa volta, Lega e M5s hanno presentato in maniera condivisa il nome di Giuseppe Conte come possibile prossimo premier italiano. Ora spetta a Mattarella che si è preso una notte per poter decidere e ponderare prima della prevedibile conferenza stampa di domani dove finalmente verrà data l’ultima decisiva parola per la formazione di un governo dopo 3 mesi ormai dalle elezioni politiche. (agg. di Niccolò Magnani)

MARIA TERESA MELI: “RAPPRESENTA LA CASTA DELLE CASTE”

Nei termini dei bookmakers, la quota di Giuseppe Conte come nuovo primo ministro del Governo Movimento 5 Stelle-Lega sta precipitando. Il giurista dovrebbe essere l’uomo che mette d’accordo Luigi Di Maio e Matteo Salvini, una scelta che però non trova riscontro unanima. Maria Teresa Meli, nota giornalista esperta di politica, ha analizzato così la possibilità di vederlo come nuovo primo ministro: “Giuseppe Conte è un nome della casta dei prof universitari, che è molto più casta della casta politica. Non è un nome sconosciuto e stupisce che Luigi Di Maio e i grillini abbiano scelto un rappresentante della casta più inossidabile del nostro Paese. Non so cosa farà Sergio Mattarella ma credo che si possa opporre solo ai nomi dei ministri. Difficile che possa opporsi al nome del presidente del Consiglio”, riporta Libero. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

HA CHIESTO L’ASPETTATIVA ALL’UNIVERSITA’

Mentre si attende (a meno di clamorose sorprese) che venga confermato da Di Maio e Salvini che è quello di Giuseppe Conte il nome del premier che sarà proposto nell’incontro di questo pomeriggio al Colle con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, emerge un curioso episodio, documentato peraltro da un video apparso sui profili online del quotidiano La Repubblica. Infatti, proprio durante una intervista a Giuseppina Giunti, direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, che parlava della figura del collega, ecco che il telefono del suo ufficio squilla e la professoressa risponde con “Giuseppe!”, lasciando intendere ai giornalisti che dall’altro capo del ricevitore c’è proprio quello che è accreditato come futuro Presidente del Consiglio. “Ho i giornalisti in stanza gli dice” e poi nega però agli inviati la possibilità di parlargli, chiedendo gentilmente loro di uscire. Al termine della telefonata, la Giunti ha poi rivelato che presto Conte potrebbe chiedere l’aspettativa, ma che era soprattutto preoccupato della lezione che doveva tenere e dei suoi corso. “Il nostro colloquio era collegato alle esigenze della didattica” ha detto la diretta interessata, ricordando che la risposta positiva alla chiamata delle istituzioni potrebbe arrivare a breve dopo che Conte ha dato la sua disponibilità. “Ma per adesso Conte rimane professore” ha però tagliato corto col sorriso la docente universitaria. (agg. di R. G. Flore)

“NEL M5S LA CULTURA DELLA LEGALITÀ”

“Il mio primo contatto con il Movimento risale a quattro anni fa: fui contattato e mi venne chiesta la disponibilità a farmi nominare dal Parlamento come componente dell’organo di auto-governo della Giustizia amministrativa. Per onestà intellettuale precisai: ‘Non vi ho votato’. Precisai anche: ‘Non posso considerarmi un simpatizzante’. In questi quattro anni vi posso assicurare che non ho ricevuto una telefonata che potesse darmi indicazioni per interferire nel delicato incarico”, con queste parole Giuseppe Conte si è presentato al Movimento 5 Stelle il giorno della presentazione della lista dei ministri. E ha poi continuato: “La promessa è stata mantenuta: nel corso della telefonata iniziale mi venne detto che volevano un indipendente e che volevano che mettessi il rigore professionale a servizio della Giustizia amministrativa. Ho potuto verificare con mano la cultura della legalità e il rispetto delle istituzioni. Recentemente si è avviato un dialogo, visto con la composizione delle liste con l’apertura ad esponenti della società civile: un laboratorio politico meraviglioso, incredibile, che arricchirà questa forza politica e il Parlamento”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GIUSEPPE CONTE E L’AMICIZIA CON MARIA ELENA BOSCHI

Giuseppe Conte è in pole position per la poltrona di primo ministro del governo Movimento 5 Stelle-Lega. Vi abbiamo raccontato il percorso politico e professionale del noto giurista, ma spuntano ulteriori dettagli e anche accostamenti a dir poco interessanti. Conte è definito da Il Giornale “amico di Maria Elena Boschi”. Perché? Oltre ad aver guidato la commissione speciale del Consiglio di Stato, che ha destituito il consigliere Francesco Bellomo, Giuseppe Conte sarebbe uno stretto amico di Maria Elena Boschi. Una curiosità che si scontra con l’indirizzo politico di M5s e Lega, da sempre contro il Partito Democratico ed in particolare le vicende che hanno riguardato l’ex ministro delle Riforme del governo di Matteo Renzi, su tutte il salvataggio delle Banche e in particolare di Banca Etruria. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CONTE PREMIER DEL GOVERNO M5S-LEGA?

Chi è Giuseppe Conte, il primo ministro individuato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio per il governo Lega-Movimento 5 Stelle? Nato a Volturara Appula, provincia di Foggia, nel 1954, Giuseppe Conte è un insegnante di diritto privato all’Università di Firenze e alla Luiss, ma vanta un passato importante anche all’estero (Yale University, New York University, Institute of Advanced Legal Studies, Université Sorbonne). Prima di avviare la carriera politica come candidato ministro del Movimento 5 Stelle, Conte dal 2010 al 2011 ha fatto parte del Cda dell’Agenzia Spaziale Italiana; nel triennio 2012-2015 è stato componente dell’Arbitro Bancario e Finanziario (sede di Napoli), sottolinea Il Fatto Quotidiano. Ma non solo: Giuseppe Conte è anche direttore di numerose riviste e collane scientifiche, oltre che componente del Comitato scientifico della Fondazione Italiana del Notariato.

CHI E’ GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte nel 2013 è stato designato dal Parlamento come componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, di cui è diventato vicepresidente, svolgendo inoltre il ruolo di presidente della Commissione disciplinare. Noto il suo ruolo nella destituzione di Francesco Bellomo, per i suoi comportamenti inappropriati con le allieve dei corsi di preparazione alla magistratura sottolinea Il Fatto Quotidiano. E prima di credere nel progetto Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha raccontato di essere stato un elettore di sinistra: “In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del ‘900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l’operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacita’ di elaborare programmi utili ai cittadini”, riporta l’Ansa. Ma c’è anche chi lo definisce un “renziano di rito verdiniano”

“HO OBIETTIVI MOLTO AMBIZIOSI”

Il giorno della presentazione della squadra di ministri, Luigi Di Maio ha presentato così Giuseppe Conte: “Ministro per la pubblica amministrazione, per la deburocratizzazione e la meritocrazia. Questi tre concetti sono uniti ma diversi allo stesso tempo. La Pubblica Amministrazione può garantire più meritrocrazia o meno meritocrazia, la deburocratizzazione, che significa eliminare leggi inutili, può rendere il sistema meno complicato, e la meritocrazia è la risultante di queste due. Abbiamo scelto Giuseppe Conte per la sua grande capacità professionale e la sua esperienza professionale”. Queste, invece, le parole di Giuseppe Conte: “Vorrei specificare, da giurista, che ho accettato la proposta di ricoprire il ruolo di candidato ministro nella logica di spirito di servizio. Riporrò il massimo impegno per cercare di ottenere obiettivi molto ambiziosi: rendere più efficiente la pubblica amministrazione, semplificare i rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini, diffondere tra i cittadini la legalità, anche valorizzare la democrazia ha un valore molto importante”