Sembra quasi una farsa eppure il vaso di Pandora sembra davvero essersi aperto su Giuseppe Conte e il suo curriculum vitae e ora è assai difficile richiuderlo senza “danni contingenti”. Mentre il Quirinale riflette e “indaga” sul profilo di Conte, emergono altre due università che smentiscono, a quanto pare, il CV dell’avvocato professore candidato di Lega e M5s. Secondo la Duquesne University di Pittsburgh, contattata dal Messaggero, «Giuseppe Conte non è presente nell’archivio come studente dell’università, non ha quindi mai frequentato alcun corso ufficiale. Potrebbe avere condotto le sue ricerche in modo indipendente». Si tratta di una fonte dell’ufficio matricole e perciò bisognerà attendere i dati ufficiali della direzione, ma intanto altre ombre avanzano sugli studi e i titoli dell’avvocato: Conte aveva infatti inserito, proprio come la NY University, l’istituto di Pittsburgh tra gli atenei internazionali in cui avrebbe compiuto il tanto criticato «perfezionamento degli studi giuridici». Nuovo capitolo anche a Malta, dove all’University of Malta non risulta la presenza di Conte come insegnante; stando al CV il candidato premier avrebbe insegnato a La Valletta nell’estate 1997 nell’ambito di un corso internazionale. Ebbene, stando ad un’altra dichiarazione rilasciata al Messaggero: «L’University of Malta può confermare che non c’è traccia che Giuseppe Conte abbia mai fatto parte del corpo docenti permanente dell’università. Questo non esclude che egli abbia potuto essere coinvolto in alcune letture organizzate nell’estate del 1997 dalla defunta Foundation for International Studies (FIS)». (agg. di Niccolò Magnani)
ANCHE A PARIGI-SORBONA NON RISULTA IL CV DI CONTE
Si allarga, ancora, lo scandalo del curriculum “presunto” tarocco del candidato premier: come già spiegavamo questa mattina, non solo l’università americana sollevava dubbi sulla presenza di Giuseppe Conte in alcuni studi immessi nel suo CV pubblico, ma anche l’Internationales Kulturinstitut di Vienna ha smentito che il candidato presidente del Consiglio abbia approfondito i suoi studi giuridici in quell’istituto. «Nella nostra struttura si insegna tedesco e solo tedesco: è una scuola di lingua», commenta una nota ufficiale dell’Institut raggiunta da Repubblica. Attenzione però, ora il cerchio si allarga con una terza fase presunta scandalosa: secondo altre verifiche compiute in giornata dopo lo scoop del NYT, anche alla Sorbona non risulterebbe il nome di Conte nella banca dati di dottorandi, ricercatori o studenti di nazionalità straniera che hanno frequentato l’ateneo prestigioso di Parigi. Nell’anno 2000 sul curriculum di Conte è inserito un non ben precisato “corso all’Università Sorbona”, senza precisare quale delle tre sedi avrebbe frequentato. Come riporta ancora Repubblica, «I servizi dell’università stanno continuando le verifiche per accertare se il nome di Conte sia eventualmente rimasto negli archivi cartacei, e non trasferito nella banca dati digitale»: si tratterebbe alla meglio di un possibile soggiorno di studi breve che dunque sarebbe stato “spacciato” come corso classico all’interno di una delle università più prestigiose al mondo. Se così fosse confermato, i guai d’immagine del prossimo possibile premier italiano si allargherebbero notevolmente.. (agg. di Niccolò Magnani)
EX MOGLIE, “SONO TUTTE STUPIDAGGINI”
Giuseppe Conte è il profilo scelto da Movimento 5 Stelle e Lega come primo ministro del Governo che sta per nascere. Il giurista, candidato ministro dalla forza politica pentastella pre-elezioni del 4 marzo 2018, è finito nella bufera nelle ultime ore: alcune cose del suo curriculum hanno destato dei sospetti, su tutte gli studi ‘perfezionati’ negli Stati Uniti d’America. Sulla vicenda ha indagato il New York Times, che ha espresso dei dubbi a tal proposito. Intercettata dai microfoni dell’Ansa, l’ex moglie di Giuseppe Conte ha commentato: “Sarà un buon premier, quelle sul curriculum e su Stamina sono tutte stupidaggini”. E ancora: “Se credo che sia tutto in ordine nel curriculum? Assolutamente sì”. La donna difende a spada tratta l’ex compagno, coinvolto in un vortice di polemiche che ha chiamato in causa anche le forze politiche dell’opposizione, che hanno attaccato le presunte storture del cv dell’ex professore… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALTRO GUAIO PER GIUSEPPE CONTE
Non è “calmo” il caos scatenato nelle ultime ore da quanto riportato dal New York Times, secondo il quale Giuseppe Conte non ha mai perfezionato i suoi studi giuridici alla New York University, con un portavoce che ha sottolineato di non aver trovato traccia della presenza di Conte né come insegnante né ricercatore, né tanto meno come studente. Ma c’è di più come riporta il Post: “Nel suo curriculum disponibile sul sito della Camera, inoltre, Conte scrive di essere stato «designato» a far parte del Social Justice Group istituito presso l’Unione Europea. L’Unione Europea però non ha nessun organo che si chiama in questo modo”. Il quotidiano sottolinea che era attivo un collettivo di professori chiamato “Social Justice in European Private Law” e che aveva pubblicato nel 2004 un Manifesto. Manifesto che però Conte non ha firmato, come sottolineato da Martijn Hesselink: “Conte non è stato membro del Social Justice Group che ha scritto, firmato e pubblicato il manifesto”. “Il collettivo si è auto-costituito, nessuno è stato designato a farne parte”, sembra, da un libro universitario pubblicato nel 2009, che Conte si sia limitato a firmare il manifesto un anno dopo la pubblicazione. Altri guai in vista… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PRIME OMBRE SUL CANDIDATO PREMIER CONTE
Auto accreditarsi titoli di studio e specializzazioni post universitarie sembra un po’ un vizietto tutto italiano. Già lo aveva fatto Oscar Giannino, il noto economista, adesso sembra che la cosa si ripeta nel caso del candidato capo del governo Giuseppe Conte. Nel suo curriculum infatti appare, fra le tante cose, anche un “Professore in diritto civile, che tra l’altro ha perfezionato gli studi anche alla New York University”. E’ quanto si legge nel curriculum lungo ben dodici pagine che appare sul sito della camera dei deputati. Qualcuno ha voluto però ficcarci il naso per verificare se tutto corrispondeva a verità. Lo ha fatto il corrispondente dall’Italia del New York Times, il noto quotidiano americano specializzato in caccia alle bufale, Jason Horowitz che ha chiesto lumi all’università. Ecco quello che gli è stato risposto: “Una persona con questo nome non compare nei nostri archivi come studente o membro di facoltà”.
IL CURRICULUM È TAROCCATO?
Eppure nel suo curriculum Conte ha scritto di aver passato un mese ogni estate dal 2008 al 2012 a studiare nell’università americana. I responsabili dell’ateneo hanno spiegato che il futuro capo del governo italiano potrebbe aver seguito dei corsi della durata massima di due giorni a cui chiunque può accedere senza doversi iscrivere. Ma non finisce qui. Un altro giornalista, Jeanne Perego fa notare che “Il prof. #GiuseppeConte ha perfezionato gli studi giuridici a Vienna, all’International Kulturinstitute. Che non esiste. Esiste, invece l’Internationales Kulturinstitute che è una scuola di lingue”. Immediate le polemiche. Il deputato Pd Michele Anzaldi dice che “Iniziare con una bugia non è certamente il miglior viatico per chi è stato presentato al capo dello Stato come possibile premier”. Infine Giuseppe Conte risulta avvocato di una famiglia che si batteva affinché la figlia fosse curata con il metodo Stamina, risultato poi una truffa.