L’attacco di Alessandro Di Battista e del padre Vittorio nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta trovando la condanna da parte delle forze politiche dell’opposizione. In particolare, gli esponenti del Partito Democratico stanno replicando duramente: “Si tratta di un’intimidazione gravissima e senza precedenti, ai limiti della legalità, da cui il suo partito e Di Maio farebbero bene a prendere immediatamente le distanze, invece di lanciare anche loro diktat incostituzionali al Colle”, le parole di Michele Anzaldi. Queste, invece, le parole su Facebook di Andrea Marcucci: “La famiglia Di Battista oggi si è alzata con un grande nervosismo. Prima il figlio ha attaccato il Colle nel suo solito modo sgangherato (il gruppo del Pd ha deciso di regalargli una copia della Costituzione), poi ci ha pensato il padre a minacciare brutalmente il Capo dello Stato. Leggetelo bene il post di Di Battista senior, un impasto della peggiore cultura fascista. Poteva il Pd allearsi con questa gentaglia? Riflettete bene e sinceramente tutti. Organizziamoci per difendere le nostre istituzioni, ne vedremo delle belle”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
I DI BATTISTA ATTACCANO MATTARELLA
Alessandro Di Battista e il padre Vittorio, esplodono le polemiche intorno al Governo M5s-Lega. L’esponente del movimento pentastellato ha scritto un lungo post sulla sua pagina Facebook ed ha parlato delle ultime sulla formazione del nuovo esecutivo, con le frizioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in particolare sul profilo di Giuseppe Conte come primo ministro: “Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità. Per settimane, in una fase delicatissima dal punto di vista istituzionale, ha ricordato ai partiti politici le loro responsabilità. Per giorni ha insistito sull’urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani”, le parole di Alessandro Di Battista tramite la propria pagina personale di Facebook.
ALESSANDRO DI BATTISTA: “MATTARELLA NON E’ UN NOTAIO”
Alessandro Di Battista ha commentato le settimane di trattative tra Movimento 5 Stelle e Lega per la formazione del nuovo esecutivo, intesa ora raggiunta e che non deve essere fermata da nessuno: “Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale. Un governo capace soprattutto di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza”. Prosegue l’ex parlamentare pentastellato, sottolineando il ruolo che deve assumere Sergio Mattarella: “Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno ma non dovrebbe intimorire chi ha l’onore di rappresentare l’unità nazionale. Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla”.
VITTORIO DI BATTISTA CONTRO SERGIO MATTARELLA
Ma nelle ultime ore c’è anche un altro Di Battista, il padre Vittorio, che sta scatenando polemiche. Di Battista senior su Facebook ha pubblicato un lungo post scagliandosi contro, seppur senza mai citarlo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definendolo “mister Allegria”. “E’ il papù di tutti noi. E’ quello che si preoccupa di varare un governo. E’ quello che ha avallato la legge elettorale che impedisce di varare un governo. Poveretto, quanto lo capisco. In più ci si mettono le fianate sul cv di Giuseppe Conte, le perdite in Borsa e la irresistibile ascesa dello spread. Poveretto, quanto lo capisco. Lo capisco e per questo, mi permetto di dargli un consiglio, un consiglio a costo zero”, esordisce Vittorio Di Battista, che prosegue: “Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumuli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia. Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue, se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni. Arricchirebbe di democrazia questo povero paese e ridarebbe fiato alle finanze stremate”. Arrivate le prime repliche, a partire dall’esponente Pd Alessia Morani: “Padre e figlio #DiBattista che hanno la stessa cultura fascista provano ad intimidire il Presidente della Repubblica #Mattarella. Mi auguro che gli altri esponenti del #M5s si dissocino da questa follia #vergogna”.