TERMOMETRO POLITICO (23 MAGGIO): ITALIANI SI FIDANO DEL PREMIER
Gli ultimissimi sondaggi redatti da Termometro Politico dopo la nomina con riserva di Giuseppe Conte a Presidente del Consiglio vedono il volto nuovo della politica italiana superare il primo “giudizio” degli elettori nonostante le polemiche e lo scandalo del curriculum presunto “taroccato”. Il 19,6% degli elettori intervistati si dicono totalmente in fiducia del neo-premier, mentre il 31,8% concede fiducia “normale” a Giuseppe Conte e al suo governo gialloveurde. Il 20,4% invece dice di fidarsi “poco”, mentre il 25,1% si dice “per nulla” d’accordo con la nomina del neo Presidente del Consiglio. Da ultimo, il 13,1% invece ammette di non sapere/non conoscere Giuseppe Conte; se si scende poi nelle pieghe degli elettori dei singoli partiti, allora si scopre che Conte viene avvertito (come è del resto) molto di più come premier “grillino” che non “leghista”. Il 41,2% degli elettori M5s infatti si fida del tutto di Conte, mentre solo il 21,2% ha piena fiducia nel nuovo premier: Forza Italia registra un 10% di fiducia, Fratelli d’Italia un 1,3% e gli elettori del Pd il basso 8,7%.
EMG (17 MAGGIO): GOVERNO CONTE RIUSCIRÀ NEL PROGRAMMA?
A poche ore dalla nascita del Governo Conte (con il presidente che dovrà nei prossimi giorni presentare la squadra di ministri e ottenere la fiducia in Parlamento) è interessante consultare i sondaggi di questi giorni sui punti centrali che il suo Governo sostenuto da Lega e M5s dovrà affrontare. Nei sondaggi prodotti da Emg lo scorso 17 maggio, è stato chiesto agli intervistati elettori se fosse possibile e realizzabile un programma elettorale che preveda sia la flat tax voluta dalla Lega e sia il Reddito di cittadinanza lanciato dal Movimento 5 Stelle. Ebbene, sono gli stessi elettori dei due partiti a non considerare come particolarmente “semplice” il piano che ha davanti il Premier Giuseppe Conte. Il 31,3% degli elettori M5s crede non sia possibile assolvere entrambi i punti del programma, mentre ben il 63,2% degli elettori leghisti non crede sia realizzabile la doppia riforma completata assieme. Per quanto riguarda invece gli elettori a livello generale, il dato scende al 46,6: insomma, il Carroccio sembra più pessimista addirittura degli altri elettori (Forza Italia, Pd e altre liste) che non fanno parte dell’attuale governo in rampa di lancio. Viene ritenuto realizzabile invece dal 43,5% degli elettori M5s intervistati e dal 21,8% dei sostenitori di Matteo Salvini.
EMG (17 MAGGIO): INTENZIONI DI VOTO, SALVINI CALA IN 7 GIORNI
Nei 7 giorni in cui la Lega si è seduta al tavolo con il Movimento 5 Stelle per accorsi sul contratto di Governo, i sondaggi bocciano il leader Matteo Salvini e l’intero Carroccio. Il dato risultante dal trend calcolato tra i sondaggi dell’11 maggio e quelli di 7 giorni dopo è eloquente: la Lega passa da un 23,2% all’attuale 21,8%, perdendo in una sola settimana ben l’1,4% su scala nazionale. Guadagna, anche se pochissimo (0,7%) Forza Italia, mentre rimangono uguali sia FdI (4,8%) che NcI (0,6%): l’intero centrodestra dunque passa da un 40,7% di sette giorni fa all’attuale 40,1% calcolato. gli altri non fanno molto meglio, anche se Di Maio ottiene comunque un inverso trend rispetto all’alleato di Governo: M5s sale al 31,9% guadagnano l’1,1% su scala nazionale. Il Centrosinistra invece resta ancorato al 20,4% prodotto dalla somma di Pd (18,1%), +Europa Bonino (1,5%) e le altre liste (0,8%). Chiude il gruppo la lista di sinistra di Liberi e Uguali che perde in una sola settimana lo 0,6% dal 4,3% di sette giorni fa fino al 3,7% attuale.
IPSOS (5 MAGGIO): FIDUCIA LEADER, CHE BALZO PER SALVINI!
I sondaggi pubblicati da Ipsos lo scorso 5 maggio hanno provato a dare un’occhiata alla situazione riguardo il consenso e la fiducia dei principali leader italiani nella crisi di post-governo tra le più lunghe della storia repubblicana. Ebbene, stando ai dati raccolti e alle interviste agli elettori di tutti gli schieramenti, si può osservare il balzo incredibile fatto da Matteo Salvini prima delle elezioni, appena dopo il voto del 4 marzo e la situazione attuale: il leader del Carroccio passa nel giro di pochi mesi dal 34% al 44% attuale, ottenendo gli ottimi risultati dalla gestione della complessa partita post-elettorale di questi mesi. Segue a ruota Paolo Gentiloni che resta nella fiducia alta degli italiani al 43%, appena dietro a Salvini: Di Maio invece è il leader che perde di più dopo il 4 marzo, passando dal 45% al 37% attuale, accusato da alcuni di aver “sporcato” i voti grillini con l’accordo leghista. Cala Fico al 35% (era al 39% un mese fa dopo l’elezione a Presidente Camera) mentre Giorgia Meloni si attesta ancora ad una buona fiducia personale con il 29% del consenso nazionale. Seguono poi la Presidente del Senato Casellati, al 24%, Silvio Berlusconi al 23% in continua caduta, comunque meglio dei leader Pd che pagano un disastro elettorale (e anche post) difficilmente peggiorative. Martina, segretario reggente, al 21% mentre Matteo Renzi passa da un 29% ad un incredibile e attuale 15%.