È in atto un braccio di ferro per la nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia. Anche di lui ha parlato il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Questo pomeriggio si sono incontrati al Quirinale per fare il punto della situazione sulla trattativa per la formazione del nuovo governo. Il colloquio è durato oltre un’ora, seppure sia stato interlocutorio e informativo. Non sono stati infatti forniti tempi per la presentazione della lista dei ministri. Sul dicastero dell’Economia si sta consumando una dura battaglia politica: la Lega, come riportato dal direttore del Tg La7 che cita fonti autorevoli all’interno del Carroccio, «non intende cedere di un millimetro», consapevole che su questo incarico si gioca tutta la sua credibilità di fronte alla sua base. Se dovesse venir meno questa “casella”, Matteo Salvini potrebbe rimettere in discussione non solo la composizione del futuro governo ma addirittura gli accordi con il MoVimento 5 Stelle. (agg. di Silvana Palazzo)
PREMI E RICONOSCIMENTI DEL PROF
Paolo Savona, professore ed esperto di Economia candidato per il Ministero più discusso del governo Giuseppe Conte. Matteo Salvini e Luigi Di Maio lo hanno blindato per le sue competenze e per la sua esperienza, con Savona che ha raccolto numerosi premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera: Premio Premio dell’Associazione per il Progresso Economico 1976; Premio Premio Capalbio per l’economia 1988; Premio Premio IDI per la piccola e media impresa 1999; Premio Premio Pisa per la saggistica con il libro Che cos’è l’economia 1999; Premio Premio speciale del settore Economia nell’ambito dei Premi della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri 2000; Premio Premio per l’economia internazionale della Camera di Commercio di Genova 2008; Premio Premio Scanno 2009 economia; Premio VII Premio Donato Menichella per gli studi socio-economici 2009; Premio Premio Fata Morgana per l’economia e finanza 2010; Premio Premio Elefantino d’argento della Città di Cagliari 2011 categoria; Premio Candeliere d’oro della città di Sassari; Premio Premio Sabaudia 2012; Premio Premio Canova 2012. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DUBBI DEL QUIRINALE
Una collega della trasmissione Rai Agorà, ha raggiunto poche ore fa per una brevissima intervista il candidato Ministro dell’Economia sul quale si annidano le ombre e gli scontri istituzionali tra il Quirinale e Matteo Salvini. Gli è stato chiesto a Paolo Savona se secondo lui vi siano particolari veti sul suo nome per la poltrona di Via XX Settembre, e con netta schiettezza l’economista professore ha risposto: «sì che lo penso, direi proprio di sì». Alla seconda domanda sul perché secondo lui l’Europa potrebbe essere preoccupata dal suo nome come Ministro del Tesoro nel governo Lega-M5s, ha replicato un altrettanto secco e infastidito, «non lo so..». Lo scontro istituzionale però prosegue e potrebbe esserne lo specchio la “forzata” e simile dichiarazione di Di Maio e Salvini fuori dalle consultazioni con Conte, quando hanno dovuto spiegare che «a proporre i nomi a Mattarella dovrà essere il Premier». Ma è una tautologia che ben tutti sanno: Conte non ha una propria forza politica e deve per forza “ascoltare” i gruppi politici che lo sostengono per la formazione della squadra di Governo..
SI TRATTA SUL SUO NOME: TUTTI I TIMORI DEL COLLE
Sono ore decisive per la formazione della squadra dei ministri del Governo Giuseppe Conte, con Movimento 5 Stelle e soprattutto Lega che sono al lavoro per la nomina di Paolo Savono come nuovo ministro dell’Economia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato preoccupazione per le pressioni che potrebbero derivare dall’insistenza delle due forze politiche nei confronti di premier e Capo dello Stato, interpretato come un “diktat”. In queste ore, come sottolinea l’Ansa, si tratta sul suo nome: Savona è lo scoglio su cui si continua ad infrangere la formazione del governo politico tra Lega e Movimento 5 Stelle. La tensione al Quirinale è altissima e, dopo aver inviato una lettera a Il Sole 24 Ore per fare chiarezza sulle ultime indiscrezioni giornalistiche, Paolo Savona sta trascorrendo questi istanti a passeggio a Villa Borghese… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“ECCO PERCHE’ HO LASCIATO FONDO EUKLID”
E infin Paolo Savona torna a parlare e lo fa nel giorno in cui potrebbe essere nominato ministro dell’Economia: è di fatto diventato, dopo la scelta di Conte, il nuovo “uomo-polemica” all’interno e all’esterno dei palazzi della Politica per le sue idee e per i suoi possibili rapporti con l’Europa. Oggi però ha deciso di rispondere almeno ad una delle tante polemiche sollevate contro la sua candidatura nel Governo Lega-M5s: ha preso carta e penna figurative e ha scritto al Sole 24 ore rispondendo a quell’irritazione che il Capo dello Stato avrebbe manifestato (secondo proprio il quotidiano economico) rispetto all’addio lanciato da Savona per il suo Fondo Euklid. «Caro Direttore, leggo sul tuo illustre quotidiano che il Presidente Mattarella sarebbe irritato per le motivazioni alle mie dimissioni da Euklid LTD, l’ innovativa società di gestione del risparmio creata da miei giovani allievi, alla quale ho dedicato gli ultimi due anni della mia attività di studio e professionale», scrive il possibile Ministro dell’Economia che tra le righe dice anche la sua non certa candidatura ufficiale. «La polemica scomposta che si è svolta intorno alla mia candidatura mi ha convinto che, venissi o meno nominato Ministro dell’ economia e della finanza, sarebbe stato meglio che mi ritirassi dalla presidenza di Euklid potendo rappresentare un ostacolo al decollo dell’iniziativa. Forse sono troppo coscienzioso per i tempi che corrono». Insomma, una risposta piccata che forse al Colle non piacerà e che potrebbe essere anche rivelante di una non certa presenza di Savona nel prossimo Consiglio dei Ministri. «Spero e penso che il Presidente Mattarella sia all’ oscuro di quanto affermato da ambienti a lui vicini. Non ho affermato che le dimissioni fossero dovute a impegni di governo, ma impegni pubblici; se esiste un altro modo per definire il mio coinvolgimento nelle vicende politiche in corso ho avuto torto e me ne scuso “pubblicamente”», si chiude la lettera al Sole 24 ore. (agg. di Niccolò Magnani)
QUANDO DISSE: “L’EURO CAPPIO AL COLLO PER L’ITALIA”
Nella prima giornata di consultazioni del premier incaricato Giuseppe Conte, tiene banco anche l’insistenza di MoVimento 5 Stelle e Lega nel puntare su Paolo Savona per il Mef, al punto tale da costringere il Quirinale a ribadire il suo no ai diktat che limitano le prerogative costituzionali del Capo dello Stato e del premier in materia di ministri. «Noi non facciamo diktat, ma proponiamo idee. C’è un economista famoso in tutto il mondo che rappresenta il 90 per cento delle aspirazioni degli italiani. Credo che il suo mettersi a disposizione sia una dimostrazione di generosità. Andiamo da Conte a consigliare e suggerire con la massima umiltà». Così Salvini ha commentato le indiscrezioni sull’irritazione del Quirinale per le sue dichiarazioni e quelle del leader M5s Luigi Di Maio sull’indicazione di Savona come ministro dell’Economia del governo giallo-verde. La posizione di Savona su Ue e moneta unica preoccupa però il Colle: «Anche se si fa finta che il problema non esista, il cappio europeo si va stringendo attorno al collo dell’Italia», dichiarò nel 2010 al Foglio. (agg. di Silvana Palazzo)
“IN EUROPA SERVONO RIFORME”: ECCO PERCHÉ FA PAURA ALL’UE
Lega e MoVimento 5 Stelle continuano a puntare su Paolo Savona per il ministero dell’Economia. Il profilo dell’economista però agita l’Unione europea per le posizioni che molti definiscono “euroscettiche”. Il Colle preferirebbe un altro nome per un dicastero così importante, anche per non far “innervosire” i mercati. Cosa ha detto Savona sull’Europa? Nel suo ultimo articolo comparso su le Sfide, il trimestrale della Fondazione Craxi, ha scritto: «Vi sono pochi dubbi sul fatto che l’Unione europea poggi su una gamba sola, quella della stabilità, mentre manca quella della crescita economica e sociale, a causa del sospetto che quest’ultima sarebbe il veicolo dell’instabilità temuta dalla Germania». Il problema per Savona è che in Europa non c’è crescita perché si pensa solo alla stabilità, ma questa diventa per lui una zavorra per gli Stati membri. «Occorre intraprendere la strada delle riforme» e «ampliare lo statuto della Banca centrale europea assegnando a essa obiettivi di crescita». Ma Paola Savona ha parlato di Europa, moneta unica e crisi economica anche per IlSussidiario.net. Clicca qui per leggere le nostre interviste a Paolo Savona. (agg. di Silvana Palazzo)
LE DIMISSIONI DA FONDO EUKLID IRRITANO IL COLLE
Dopo aver sciolto il nodo premier, bisogna sciogliere quello del ministero dell’Economia. Paolo Savona è in pole: MoVimento 5 Stelle e Lega insistono sul professore che potrebbe non trovare però gradimento per le sue posizioni critiche sull’euro. Intanto Matteo Salvini è tornato a rilanciare con forza la candidatura dell’economista per il posto di via XX settembre: «Savona è la figura in grado di rimettere l’Italia al centro del dibattito in Europa», ha dichiarato in una diretta video su Facebook. Poi si è rivolto direttamente a chi non lo vuole ministro dell’Economia: «È uno apprezzato, che ha già fatto il ministro per l’Industria, ha lavorato con imprese e banche. Qual è il difetto? Pare che Savona in passato abbia avuto dubbi sull’efficacia sull’euro». Luigi Di Maio si allinea al leader della Lega: «Stiamo cercando i migliori profili per riuscire a portare questo Paese al cambiamento. Tra i nomi c’è certamente anche quello del professore Savona». Il diretto interessato si è dimesso da presidente del fondo Euklid, una mossa che ha irritato il Colle, soprattutto per il comunicato, nel quale si parla di «sopravvenuti importanti impegni pubblici in Italia». Questa scelta è stata vista come un tentativo di forzare la mano al capo dello Stato Sergio Mattarella, quindi come uno sgarbo istituzionale.
PAOLO SAVONA MINISTRO DELL’ECONOMIA? M5S E LEGA INSISTONO
Non è chiaro cosa abbia indotto Paolo Savona ad anticipare le dimissioni dal fondo inglese Euklid, intanto il MoVimento 5 Stelle appoggia la scelta dell’economista. Il M5s, come riportato da Il Giornale, starebbe pensando anche ad una exit strategy accettabile per il professore: dargli l’incarico di sottosegretario alle Politiche comunitarie. Questa soluzione però sarebbe stata respinta da Matteo Salvini il quale punta fortemente su Savona ministro dell’Economia. Una scelta ribadita da Giorgietti: «Il ministro dell’Economia sarà Savona». Ieri è rispuntato il nome di Luigi Zingales, economista di estrazione liberista che sarebbe stato sentito per un colloquio dal MoVimento. L’incontro sarebbe andato molto bene, ma si parla anche di Geminello Alvi, già membro del Consiglio degli esperti del Mef. La sensazione però è che la scelta ricadrà su Savona: «Io e Salvini siamo d’accordo su tutto. Il punto non è se l’incarico a Savona faccia saltare l’accordo. Per me e per Salvini, Savona è una persona all’altezza della situazione. Capiamo anche che c’è una interlocuzione istituzionale da fare». Dalla Lega traspare la convinzione che «con Savona noi non andiamo a sfasciare niente, andiamo a ricostruire una posizione dell’Italia in Europa, con orgoglio e dignità, senza essere subalterni. Ne parlerò con Conte ma la figura di Savona sarebbe una garanzia per 60 milioni di italiani che finalmente avrebbero a Bruxelles uno che tratta».