“Sono veramente arrabbiato”. Con questo tweet spuntato sul suo profilo ufficiale, il leader della Lega Matteo Salvini mostra tutta la sua irritazione riguardo le difficoltà nello stilare la lista dei ministri del nuovo governo “gialloverde”, a guida del giurista Giuseppe Conte. La scelta di Paolo Savona come Ministro dell’Economia sembra essere stata esclusa dal Colle, e questo irrita soprattutto il leader leghista, che vede in questi veti una volontà di non dare via libera a quello che Lega e Movimento 5 Stelle hanno definito “Governo del Cambiamento”. Dopo gli incontri fra il Presidente della Repubblica Mattarella e Conte, l’accordo di Governo sembrava blindato, ma dietro i contrasti sul nome di Savona potrebbero nascere tensioni in grado di far tornare clamorosamente tutto in bilico. (agg. di Fabio Belli)



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DI MAIO-SALVINI SU SAVONA

Secondo quanto risulta da fonti parlamentari citate dal Sole 24 ore, Paolo Savona resta il candidato “principe” di Lega e M5s per il ruolo di Ministro dell’Economia del prossimo imminente Governo. Proprio per questo motivo il Colle ancora avrebbe qualche “distanza” dalle intenzioni del premier Conte e questa sera non ci sarà, salvo clamorose sorprese, la presentazione della lista di ministri e lo scioglimento della riserva. Il premier incaricato è da poco arrivato alla Camera dopo l’incontro informale durato un’ora e mezza con il Capo dello Stato: giornata intensa per il neo Presidente del Consiglio che per due volte con Di Maio e Salvini e poi con Mattarella ha discusso di temi, di programma ma soprattutto di nomi per la formazione della squadra di Governo. E quello di Paolo Savona è veramente il punto dirimente delle discussioni: con ogni probabilità, dopo che Salvini e Di Maio hanno confermato la loro investitura per l’economista 82enne, il nome di Savona sarà comunque inserito nella lista che forse domani sarà presentata a Mattarella. Probabilmente però il Colle avrà indicato qualche altro nome per “pareggiare” nella squadra il peso “anti-Europeista” del professor Savona.  (agg. di Niccolò Magnani)



“SUPER DICASTERO” LAVORO PER DI MAIO, GIORGETTI SOTTOSEGRETARIO

Ormai lo stiamo scrivendo da ore: lo stallo per la lista dei ministri riguarda il nome di Paolo Savona all’Economia e proprio su questo punto, pare, starebbero discutendo da qualche minuto il Premier Giuseppe Conte e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Se le fonti del M5s hanno rilanciato questo pomeriggio la scarsa possibilità di una chiusura in tempi brevi della squadra – «E’ poco probabile che oggi il premier incaricato Giuseppe Conte salga al Quirinale per chiudere la partita sulla squadra di governo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella» – è ora quantomeno curioso capire se il colloquio al Quirinale di questi minuti sarà un vertice “informale”, come riportano Ansa e Tg Com24, o se invece ci saranno sviluppi ufficiali già da questa sera con la lista completa dei Ministri del Governo gialloverde. Secondo le fonti di “Affari Italiani” l’uomo giusto per l’Economia è sempre Savona, ma il Colle continua a mettere freni e vorrebbe un altro nome in quel Dicastero. Sugli altri invece, pronto il super Dicastero Lavoro-Welfare-Sviluppo Economico per Luigi Di Maio che avrà come vice Armando Siri, il “padre” della flat tax e tra le menti più brillanti della nuova Lega salviniana. Confermato sarebbe lo stesso leader del Carroccio agli Interni, mentre Gianmarco Centinaio sarebbe il Ministro del Made in Italy, nuova formula che raggruppa Agricoltura e Turismo. La veneta Arianna Lazzarini invece, e non la collega Bordonali, sarebbe la scelta per il Ministero di Famiglia e Disabilità, mentre «agli Esteri viene dato per certo l’ambasciatore in Qatar Pasquale Salzano. Alle Infrastrutture resta in corsa l’ex parlamentare leghista Giuseppe Bonomi», riportano i colleghi di Affari Italiani secondo le ultime fonti dal Quirinale. (agg. di Niccolò Magnani)



DOMANI GIURAMENTO AL COLLE?

Importanti aggiornamenti sulla formazione del nuovo esecutivo. Ore decisive per il nuovo esecutivo, con il vertice tra il premier incaricato Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario della Lega Matteo Salvini che si è concluso positivamente. Secondo quanto riporta Rai News, la squadra dei ministri sarebbe pronta e, a dispetto delle indiscrezioni delle ultime ore, potrebbe avvenire domani, sabato 26 maggio 2018, il giuramento al Colle. Non si conosce ancora l’evoluzione della posizione di Paolo Savona, indicato dalle due forze politiche al Ministero all’Economia ma non visto bene dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Confermate, invece, le altre poltrone del nuovo esecutivo, con l’aggiunta del Ministero alla Disabilità che sarà affidato alla leghista Simona Bordonali, ex assessore di Regione Lombardia. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

TEMPI LUNGHI PER I NOMI

Intercettato dai giornalisti al suo arrivo (rigorosamente i taxi) a Montecitorio, il premier incaricato Giuseppe Conte ha concesso un paio di battute lasciando intendere che non è ancora chiusa la lista per la squadra di Governo e che alcune caselle ministeriali andranno ancora concordate non solamente con Di Maio e Salvini ma con lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nutre dei dubbi sul nome di Paolo Savona. “Oggi al Colle? Vedremo, vedremo…” ha detto il professore foggiano ai cronisti dopo che poco prima ha avuto un incontro informare col Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia: insomma, l’autoproclamatosi “avvocato del popolo” potrebbe tornare dal Capo dello Stato con la lista definitiva dei ministri ma non è escluso che servano ancora delle ore ed è probabile che i tempi si allungheranno. Secondo alcuni rumors, infatti, la squadra potrebbe essere pronta solamente nel pomeriggio di domenica e la tabella di marcia quindi verrebbe stravolta, col giuramento dei nuovi ministri che slitterebbe inevitabilmente nella giornata campale di lunedì, quando andrebbe in scena il simbolico passaggio di consegne tra Conte e il premier uscente, Paolo Gentiloni. (agg. di R. G. Flore)

DI MAIO, “I MINISTRI LI DECIDE CONTE…”

Luigi Di Maio, intercettato fuori da Montecitorio dopo il primo vertice di giornata con Giuseppe Conte e Matteo Salvini, ha allontanato eventuali “indiscrezioni” sui ministri, affermando solo «Discutiamo dell’assetto di governo, non di nomi, tocca al premier discuterli con Mattarella». Mentre ancora manca una data certa per la salita al Colle per discutere della squadra di Governo, continua la corsa sfrenata dello spread tra Btp e Bund tedeschi oltre i 210 punti base: la presidenza bulgara di turno del Consiglio Ue (il ministro delle Finanze Vladislav Goranov) ha fatto sapere, esattamente come la Germania, che c’è ottimismo sul rispetto dell’Italia delle regole europee. «I processi politici in Italia sono una cosa normale perché stanno accadendo nel rispetto dell’ordinamento giuridico italiano. Siamo convinti che il nuovo governo italiano manterrà o rispetterà le normative nazionali ed europee», conclude il politico bulgaro. Non si attendono delusioni e sono ottimisti nel ruolo di Conte assieme all’influenza di Mattarella: Salvini e Di Maio invece “spaventano” di più e per questo lo spread, pare, non accenna a diminuire almeno fino a quando non si avrà la squadra di Governo al completo. Poco fa su Twitter, il neo Premier, ha fatto sapere «Mattinata di lavoro molto proficua. Stiamo lavorando per dare il governo del cambiamento a questo Paese». (agg. di Niccolò Magnani)

PREMIER CONTE: “AL COLLE? VEDREMO..”

E’ terminato dopo un’ora e mezza il vertice tra il Premier incaricato Giuseppe Conte e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: “Abbiamo doverosamente parlato dello stato dell’economia italiana, c’è stato un aggiornamento”, queste le parole dell’esponente del Movimento 5 Stelle riportate da Tg Com 24. Giuseppe Conte ha poi raggiunto Montecitorio per incontrare Luigi Di Maio e Matteo Salvini, commentando: “Oggi al Colle? Vedremo, vedremo…”. La formazione della squadra di Governo tiene banco, ovviamente in particolare su Paolo Savona all’Economia, ma come vi abbiamo già sottolineato lo stato economico del Paese interessa i molti. Pier Carlo Padoan ha brevemente commentato: “L’aumento di deficit e debito in questo momento non è nell’interesse degli italiani. Certo che dobbiamo sostenere la crescita, ma se ampliamo il deficit otteniamo soltanto un aumento del debito”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SPREAD A QUOTA 200

Il Premier Conte ha avuto un lungo vertice di un’ora e mezzo con il Governatore della Banca d’Italia, momento chiave per capire dove vorrà puntare fin da subito il nuovo Governo sul sistemare i conti pubblici e le situazioni di fragilità di una parte del sistema bancario. Intanto a Palazzo Chigi Paolo Gentiloni prepara in bagagli e saluta tutti i collaboratori: entro sera o domani al più tardi, la salita di Conte al Colle per iniziare a discutere dei ministri con il Capo dello Stato. Il monito lanciato da premier uscente è però di quelli importanti, lasciato ai dipendenti di Palazzo Chigi: «Risalire una china per cinque lunghi anni come l’Italia ha fatto non è semplice: purtroppo ad andare fuori strada non servono cinque anni ma pochi mesi, a volte poche settimane. Bisogna curare le ferite ancora aperte ma farlo cercando di andare avanti, mantenere qualità, responsabilità e impegni nell’azione di governo. Credo sia molto importante e sia l’unico messaggio che è giusto mandare al governo che nei prossimi giorni sostituirà quello che io ho presieduto», ha annunciato l’ormai ex Presidente del Consiglio. Intanto è in corso in questi minuti il vertice alla Camera con Salvini e Di Maio per l’avvocato-premier: abbastanza prevedibile il contenuto dell’incontro, ovvero la discussione sulla lista dei ministri e il nodo Economia e Difesa-Esteri. Preoccupa, e non poco, la risalta continua dello spread che arriva oggi a sfondare quota 200, ovvero ai massimi raggiunti da giugno 2017. (agg. di Niccolò Magnani)

INCONTRO CON VISCO

Governo M5s-Lega, totoministri del premier Giuseppe Conte: oggi, venerdì 25 maggio 2018, verrà presentata al Colle la lista dei componenti dell’esecutivo. Ieri il giurista pentastellato ha effettuato un giro di consultazioni con i rappresentanti delle forze politiche presenti in Parlamento e oggi sarà un giorno decisivo per il nuovo Governo. Dopo l’incontro in programma con Ignazio Visco, governatore Banca d’Italia, Giuseppe Conte presenterà la lista (forse già in serata la salita al Colle), e ieri ha aggiunto: “ministri politici, persone che condividono obiettivi e programmi del governo del cambiamento e che abbiano dato prova di poter adempire le funzioni pubbliche che saranno loro affidate con disciplina e onore”. Il dilemma delle ultime ore, che ha provocato non poche tensioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riguarda Paolo Savona: Di Maio e Salvini puntano su di lui per il ministero all’Economia, ma Mattarella non è convinto. Nelle prossime ore vedremo chi la spunterà…

IL TOTOMINISTRI

Per quanto riguarda la formazione della squadra di ministri c’è subito una novità: potrebbero essere due i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, parliamo di Giancarlo Giorgetti (Lega) e Vincenzo Spadafora (M5s), con l’esponente pentastellato che potrebbe avere la delega ai Servizi Segreti. Per quanto riguarda gli Esteri, in pole c’è Giampiero Massolo (indipendente, presidente di Fincantieri): una figura filo-europeista e poco politica. Pochi dubbi sul ministero degli Interni, che spetterà al segretario del Carroccio Matteo Salvini, mentre per la difesa sono in ballo due nomi: Elisabetta Trenta (M5s) e Lorenzo Fontana (Lega). Porta a Porta ha rivelato che qualora il ministero dell’Economia non venisse affidato a Paolo Savona, il nome nuovo è quello di Luigi Zingales (indipendente). Alla Giustizia andrà l’avvocato civilista Alfonso Bonafede (M5s), allo Sviluppo Economico e Lavoro ci sarà il leader M5s Luigi Di Maio, mentre l’Agricoltura spetterà alla Lega: due i profili in lizza, Lorenzo Fontana e Nicola Molteni. All’Ambiente il generale Sergio Costa, che si è occupato della Terra dei fuochi, mentre alle Infrastrutture circolano i nomi di Giuseppe Bonomi (Lega) e Mauro Coltorti (Indipendente). Salvatore Giuliano candidato per il ministero dell’Istruzione, mentre alla Cultura potrebbe andare Emilio Carelli (M5s). Infine, Giulia Grillo (M5s) al Ministero della Salute e Riccardo Fraccaro (M5s) ai Rapporti con il Parlamento. Una importante novità: il Ministero per la disabilità, affidato a Simona Bordonali (Lega).