Caro Presidente Mattarella, in queste ore convulse di polemiche sul nome di Paolo Savona come prossimo ministro dell’Economia vorrei offrirle con grande umiltà, per la distanza e l’ignoranza, una testimonianza e una riflessione a favore di Savona stesso.

Non credo che Savona sia l’uomo che porterà l’Italia fuori dall’euro. Savona è un polemista, e come tale nei suoi scritti ha preso posizioni pubbliche forti, ma è anche un uomo di Stato. Ha scritto un libro agli amici tedeschi di riflessioni sulla riforma dell’apparato della Ue, ha cercato per anni un colloquio con l’Europa e ha lanciato per primo un piano radicale di riforma del debito pubblico italiano per portarlo dal 130 al 100 per cento del Pil.



Savona vuole poter contribuire a una riforma complessiva dell’Unione e chiedere condizioni migliori per l’Italia, ma è un europeista convinto, e sa che il futuro dell’Italia nel mondo è in un’Europa più forte, non più debole. Cioè Savona usa la bandiera polemica antieuropea per poi poter dire all’Italia che cosa bisogna fare sul serio, e quindi chiedere un rafforzamento anche politico della Ue in cui l’Italia possa essere protagonista.



Da uomo di Stato, e persona coriacea, a Savona non piace difendere o giustificare se stesso, ma lui crede che questa posizione filoeuropea e filoitaliana sia ovvia. Temo però che nel frullato impazzito della disinformazione italiana la sua integrità possa essere stata macinata e cancellata a favore solo di titoli fittizi.

C’è poi un altro aspetto forse più importante, quello del populismo. Matteo Salvini con Savona e con le polemiche oggi in corso è già il vero padrone dell’Italia. Cioè se Savona viene bocciato, Salvini può agitare a piacimento lo spettro antieuropeo e populista e su questo sbancare alle prossime elezioni.



In altri termini una bocciatura di Savona sarebbe una grande vittoria politica di Salvini. Avrebbe buon gioco nel far vedere che il vecchio potere è ingordo, pazzo e va davvero cacciato dalla finestra. Anche se si arrivasse a un altro nome, di compromesso, la Lega potrebbe sempre dire “non avete voluto Savona”. Avere cioè esasperato le polemiche su questo nome dà ai populisti più radicali della Lega un’arma invincibile di pressione elettorale per chiedere davvero politiche economiche folli. E a quel punto davvero l’Italia si infilerebbe in un tunnel.

Se invece Savona fosse scelto come ministro ci sarebbero due scenari. O Savona salva effettivamente l’Italia e l’euro, e allora tutti sono felici. Oppure sbaglia, e a quel punto la Lega e Salvini sono sconfitti. 

Ergo, da un punto di vista europeo avere Savona al governo non ha controindicazioni, invece non averlo ha fortissime conseguenze.

Lei, presidente, in questo periodo ha giustamente voluto il M5s sempre nelle ipotesi di governo perché ha vinto e per non dare ai 5 Stelle la scusa e l’opportunità di una ulteriore crescita con un governo altrui. La stessa cosa oggi credo si debba fare con Savona per motivi analoghi e più forti.

La ringraziamo della pazienza, chiedendole scusa per essere stati forse inopportuni. Molto cordialmente, L.X.