La grave crisi istituzionale apertasi in Italia ha procurato grandi preoccupazioni anche all’estero. La Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha provato a rilanciare dichiarazioni distensive per far comprendere come, per quanto nell’attenzione del rispetto dei trattati europei, la Germania abbia grande considerazione dell’Italia come alleato europeo. “Prendo atto della discussione in Italia sull’articolo di Spiegel On Line su “gli scrocconi di Roma”, ma non darò una valutazione perché questo contraddirebbe il comportamento generale che il governo tedesco ha nei confronti della libertà di stampa in Germania Il nostro linguaggio, quello del governo, della cancelliera e dei ministri, è rispettoso nei confronti dell’Italia. Vogliamo collaborare con tutti i governi, ma ci sono anche dei principi nell’eurozona. Ovviamente ci saranno dei problemi. Anche all’epoca, con la Grecia di Tsipras, ci furono problemi, e poi ci siamo accordati. Vale la pena lavorare per la considerazione che abbiamo per l’Italia come membro fondamentale dell’Unione Europea.” (agg. di Fabio Belli)



TOTOMINISTRI: CANTONE, SEVERINO E TRONCA

Mentre la lotta politica si fa sempre più estrema tra pro-Mattarella e anti-Colle, il lavoro del premier incaricato Carlo Cottarelli si fa sempre più complesso con la quasi certa mancanza di fiducia dell’esecutivo neutrale che sta per nascere. Domani l’ex commissario ai tagli della politica salirà al Colle con la lista assai snella dei Ministri: Repubblica, secondo le prime indiscrezioni raccolte, inizia a fare qualche nome che da giorni in realtà circolavano fin quando ad inizio maggio Mattarella era intenzionato a presentare il “Governo del Presidente”. Raffaele Cantone, presidente attuale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, sarebbe quasi certo assieme al nome alla Giustizia di Paola Severino, già ministro della Giustizia del Governo Monti. Altri nomi che dovrebbero esserci in lista anche Francesco Paolo Tronca (ex commissario del Comune di Roma post Marino) prenderebbe gli Interni, Elisabetta Belloni (segretario generale della Farnesina) andrebbe agli Esteri mentre Alessandro Pajno, attuale Presidente del Consiglio di Stato, potrebbe avere qualche altro grosso incarico nei pochi mesi che vedranno il Governo Cottarelli sulla scena politica. 



BERLUSCONI: “CENTRODESTRA UNITO”, MA SALVINI..

Nonostante poco dopo Matteo Salvini, durante una registrazione della puntata di Matrix in onda stasera su Canale 5, metteva ancora in dubbio la tenuta dell’alleanza con Forza Italia e parlava della possibilità di riproporre l’accordo di Governo tra la lega e il Movimento 5 Stelle anche per la prossima tornata elettorale, Silvio Berlusconi è intervenuto sul tema del giorno, ovvero la fiducia all’esecutivo che dovrebbe costituire il premier incaricato, Carlo Cottarelli. L’ex Cavaliere, smentendo Renato Brunetta e altre voci nel suo partito favorevoli al sì al professore, ha di fatto posto il veto sulla fiducia e ha ribadito che all’orizzonte vede solo un centrodestra unito. “A chi mi chiede quale sarà il futuro del Centrodestra rispondo che alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia” ha detto Berlusconi, sicuro che sarà la formula elettorale che prevarrebbe, grazie anche alla sua possibilità di candidarsi. Inoltre, il leader di Forza Italia ha ribadito a scanso di equivoci che “per quanto riguarda la fiducia al governo tecnico la nostra posizione non può che essere negativa”. (agg. di R. G. Flore)



STEVE BANNON, “ITALIA PAESE NON SOVRANO”

Nel bel mezzo della crisi politica italiana sono arrivate quest’oggi anche le parole del discusso Steve Bannon, il giornalista e produttore cinematografico già capo stratega della campagna presidenziale di Donald Trump negli Stati Uniti e da tempo vicino alle posizioni sovraniste e populiste soprattutto della Lega ma anche del Movimento 5 Stelle. Il 64enne infatti si trovava a Roma e, a margine di un incontro, ha commentato la decisione di ieri sera di Sergio Mattarella di oppure il suo no al nome di Paolo Savona quale Ministro dell’Economia, facendo di fatto fallire il tentativo giallo-verde di formare un Governo: “Quanto successo in Italia a livello politico nelle ultime 48 ore è disgustoso” ha attaccato Bannon che ha rincarato la dose parlando del nostro come un “Paese non sovrano” e in cui i capitali e i media stranieri detengono oramai invece la suddetta sovranità. A proposito invece dell’incarico conferito a Carlo Cottarelli da parte del Colle, Bannon ha ricordato che il professore è “solo un altro burocrate del Fondo Monetario Internazionale” e che sarebbe dunque, né più né meno, una diretta espressione del cosiddetto partito globalista di Davos. (agg. di R. G. Flore)

FIDUCIA, FORZA ITALIA VERSO IL NO MA BRUNETTA…

Il nuovo tentativo di formare un Governo dopo 85 giorni di crisi, a seguito del fallimento di ieri certificato dal drammatico discorso di Sergio Mattarella, potrebbe nascere già monco e segnato nella culla se si confermassero i numeri in Parlamento per una eventuale fiducia. Stando a quanto si apprende, infatti, il premier incaricato con riserva, Carlo Cottarelli, non dovrebbe svolgere alcun giro di consultazioni ma presentare direttamente la sua squadra di ministri al Colle, per poi presentarsi alle due camere e chiederne la fiducia. Tuttavia, a parte il Pd, schieratosi immediatamente dalla parte del Capo dello Stato, fino ad ora c’è stato un coro di no a partire da Lega e Movimento 5 Stelle fino ad arrivare a Fratelli d’Italia: “niet” già sufficienti ad affossare questo nuovo tentativo, al quale si aggiunge anche la posizione di Forza Italia. Nel partito di Silvio Berlusconi però potrebbe verificarsi una spaccatura all’interno, o almeno stando alle dichiarazioni rilasciate da alcuni dei maggiorenti degli azzurri: in mattinata, infatti, Renato Brunetta aveva annunciato il sostegno di Forza Italia a Cottarelli (cosa che aveva mandato su tutte le furie Salvini e ipotizzando la fine del centrodestra), ma nelle ore successive, Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari del partito, ha spiegato che “il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il Governo Cottarelli non avrà mai i numeri per la maggioranza e Forza Italia con tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico”. Sulla stessa linea anche Anna Maria Bernini che quindi smentisce la linea di Brunetta e segnala che ci sono posizioni differenti anche se tutti parlano di un “atteggiamento responsabile” in questo momento di crisi ma segnalano comunque la necessità del ritorno al voto quanto prima. (agg. di R. G. Flore)

FONTI M5S, “NON ESCLUSA ALLEANZA CON LA LEGA”

Carlo Cottarelli non farà consultazioni con i partiti: il che significa da un lato voler mantenere la promessa di tempi “strettissimi” per formare il Governo e andare in Parlamento, ma dall’altro significa che non vi sarebbero margini di trattativa e che dunque l’esito sia al 99% già scontato. Lega, M5s e Fratelli d’Italia hanno già detto che non voteranno un governo “dei poteri forti”, specie dopo quanto successo ieri sera, mentre Forza Italia è tentata a non votare Cottarelli per non dover rompere l’alleanza del Centrodestra consegnando a Salvini l’alibi per formare al voto anticipato un cartello gialloverde “anti-Ue”. Dopo l’incontro con il Presidente della Camera Roberto Fico, il premier incaricato sta già formando la lista dei ministri prima di incontrare la Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati: non sono chiari ancora i termini delle tempistiche ma è probabile che tra questa sera, al più tardi domani, la lista dei ministri sarà presentata e si possa così fissare il giuramento ufficiale. Fonti del Movimento 5 Stelle spiegano che l’alleanza con la Lega alle elezioni anticipate potrebbe essere valutata e non viene per nulla scartata: qui spieghiamo cosa potrebbe succedere in termini di numeri nei collegi uninominali, mentre il tavolo delle trattative tra Parlamento e Quirinale si complica sulla data effettiva delle urne. A settembre o addirittura si vocifera ad ottobre? 

IL DISCORSO DI COTTARELLI

Carlo Cottarelli ha accettato l’incarico di formare un Governo neutrale dopo il vertice concluso con il Capo dello Stato Sergio Mattarella: dopo un’ora di colloquio l’ex commissario della spending review spiega nel dettaglio gli unici due prossimi scenari che restano aperti. «Mi presenterò in Parlamento con un programma che presenti la legge di bilancio e porti il Paese ad Elezioni all’inizio del 2019 (o addirittura in Primavera assieme alle Europee, ndr)»; qualora però non abbia Cottarelli con il suo governo tecnico la fiducia in Parlamento – dunque ipotesi alquanto probabile – la scelta di Mattarella è netta, «con la sfiducia il Governo si dimetterebbe immediatamente e si potrebbe andare al voto dopo l’agosto di questo anno, in tempi molti stretti. Naturalmente ce la metterò tutta». Cottarelli ha poi confermato che presenterà a brevissimo la lista dei ministri del suo Governo con la promessa che tutti, lui compreso, non si candideranno alle prossime Elezioni. Al termine del discorso, il premier incaricato aggiunge «Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, lo spread è aumentato, tuttavia l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici». Ora la parola andrà al Parlamento e la possibilità che si voti già a settembre resta una grande, grandissima possibilità alquanto reale. QUI LA DIRETTA VIDEO DI COTTARELLI AL QUIRINALE

SALVINI, “ALLEANZA CON M5S ALLE URNE? RAGIONARE A MENTE FREDDA..”

È terminato il colloquio tra Carlo Cottarelli, arrivato al Quirinale in trolley, e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: sul tavolo non solo la lista di ministri tecnici da presentare ma soprattutto il calendario delle prossime mosse per arrivare ad Elezioni anticipate qualora non ci fosse la maggioranza in Parlamento (come spieghiamo qui sotto, possibilità alquanto utopica). Lo spread è tornato a correre (210 punti base) e il timore che il Governo del Presidente garantito da Mattarella non riesca ad avere i numeri necessari per arrivare a formare un Governo che possa, come disse il Capo dello Stato il 7 maggio scorso, riformulare la legge elettorale e comporre la Legge Finanziaria del prossimo autunno. Senza questa duplice “promessa” Cottarelli non potrà fare altro che svolgere gli incarichi elettorali e traghettare questo Paese alle urne: il quando lo scopriremo a breve, forse già dalle parole del premier incaricato che a breve lascerà una dichiarazione. Nel frattempo, in ottica di nuove elezioni anticipate a stretto giro, è stato chiesto a Matteo Salvini se intenderà formare una coalizione con il Movimento 5 Stelle: «Mi piace ragionare a mente fredda… sono ancora troppo incazzato per fare questo tipo di ragionamenti. Quando mi passano rabbia e delusione ragiono di tutto il resto».

FORZA ITALIA: “NO FIDUCIA A GOVERNO COTTARELLI”

Forza Italia non voterà la fiducia al Governo tecnico di Carlo Cottarelli: così almeno ha spiegato Giorgio Mulè, uno dei “nuovi colonnelli” di Berlusconi, di fatto seguendo il diktat di Salvini che spieghiamo qui sotto. «Il parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario», chiude la nota di Mulè. L’ex commissario per la spending review sotto il Governo Renzi, Cottarelli, è entrato alle 11.20 al Quirinale per la formazione di un esecutivo neutrale di garanzia che vede la possibilità di una fiducia in parlamento sempre più utopica, specie se anche Forza Italia non arriverà a sostenere il governo del Presidente, al momento appoggiato solo da Pd, forse Leu e micro-partiti (Noi con l’Italia, +Europa e gli altri). Si dovrà dunque decidere sulle Elezioni anticipate e sul quando soprattutto, il vero nodo politico dei prossimi giorni. L’impressione è che Mattarella chiederà a Cottarelli di scendere subito in Parlamento per chiedere la fiducia e scoprire subito le carte, visto che di tempo da perdere non c’è n’è più: lo spread infatti torna sopra quota 200 con il differenziale tra Btp e Bund che segna un progresso a 201,2 punti base, col rendimento al 2,43%, Il tempo scorre, la crisi pure e il futuro si fa ancora più oscuro.. 

IL TERREMOTO POLITICO: ECCO COSA È SUCCESSO

The day after: caduto Conte per la nomina di Paolo Savona e tramontato il Governo Lega-M5s, oggi l’Italia si sveglia senza ancora un Governo, con certe elezioni anticipate (ma senza sapere quando) eppure lo spread cala (a 190 punti base) e le Borse aprono in rialzo. Un terremoto politico nato da un timore di un terremoto economico: chi ad oggi può dire con certezza cosa succederà nelle prossime settimane o ha la palla di cristallo oppure viene da un altro pianeta, perché al momento nessuno dei protagonisti diretti può dire esattamente cosa avverrà. Di Maio e Meloni hanno chiesto l’impeachment per Mattarella, Salvini (più furbo) si tiene al riparo da attacchi istituzionali troppo forti e studia le prossime mosse, mentre intanto alle ore 11.30 il futuro premier incaricato Carlo Cottarelli verrà ricevuto al Quirinale pronto per far partire il Governo del Presidente (neutrale e con ministri tecnici) e andare in Parlamento a chiedere una difficilissima fiducia ed eventualmente, se negata, decidere quando andare alle urne. L’indisponibilità di Mattarella a firmare la lista dei ministri e di Salvini-Di Maio di cambiare il nome (era stato proposto dal Colle il vice del leghista Giorgetti, con “niet” come risposta) ha portato al caos attuale dove ognuno pensa alle proprie mosse e ben in pochi al futuro e al bene di questo Paese da 85 giorni consecutivi.

SALVINI: “SE BERLUSCONI VOTA FIDUCIA COTTARELLI FINE DEL CENTRODESTRA”

«Per sconfiggere chi intende seminare ancora intolleranza e paura, dobbiamo tenere alta la comune sensibilità democratica e restare fedeli ai principi che ispirano la nostra convivenza»: lo ha detto questa mattina Sergio Mattarella dopo che ieri sera nei 7 minuti di dichiarazioni dopo la caduta del (mai nato) Governo Conte aveva di fatto spiegato nel dettaglio i motivi per cui non accettava imposizione sul Colle e non accettava, per motivi costituzionali, la nomina all’Economia di Paolo Savona. Ora però la furia dei Cinque Stelle si riversa contro il Palazzo, seguito da un Salvini che si distingue ancora per maggior tattica e furbizia del giovane ormai ex alleato Luigi Di Maio. Non ha parlato di impeachment, mentre ha comunque rivendicato una divisione netta tra chi pensa al bene degli italiani e chi ai voleri dei palazzi Europei: tradotto, non si è inimicato fino in fondo Mattarella ma ha rivendicato una possibile investitura di piazza per andare come candidato premier dopo le prossime elezioni anticipate. Con un nota bene, lanciato da lui stesso questa mattina a Radio Capital: «Mi interessa capire che fa il Presidente della Repubblica, Cottarelli chi lo vota? Non ha dato l’incarico al centrodestra perche’ non aveva i voti e ora arriva il signor Cottarelli senza i voti? Mi sembra una forzatura. Se Berlusconi vota il governo Cottarelli, addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd». Insomma, una coalizione in pericolo con Salvini che vuole strappare con Berlusconi qualora lui scegliesse la linea “istituzionale” a differenza di una Meloni che ora seguirà Salvini senza se e senza ma.

DIRETTA VIDEO DAL QUIRINALE: CONSULTAZIONI CON CARLO COTTARELLI