Contro-smentita di Luigi Di Maio, il quale replica a distanza al Quirinale che in una nota aveva rivelato di non aver ricevuto i nomi di Alberto Bagnai e Armando Siri. Come riportato dal Fatto Quotidiano, il capo politico del MoVimento 5 Stelle conferma invece di aver fatto pervenire al Colle quei nomi per uscire dall’impasse sul ministro dell’Economia. Intervenuto a Matrix, Di Maio ha parlato anche del governo Cottarelli che sta nascendo, seppur (stando alle dichiarazioni attuali) senza fiducia: «Non si deve permettere di nominare i vertici Rai, di partecipate e servizi». Per Di Maio è certo che Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere: «Per la prima volta nella storia avremo un governo che non ha il sostegno del popolo né del Parlamento. È vergognoso: sarà un governo anti-italiano di occupazione delle istituzioni. Voto subito! #IlMioVotoConta» ha scritto su Twitter. (agg. di Silvana Palazzo)
“AVEVO PROPOSTO BAGNAI E SIRI”. QUIRINALE LO SMENTISCE
È un fiume in piena, Luigi Di Maio, nella sua breve ma intensa diretta su Facebook, nella quale è tornato nuovamente sull’affaire-Savona di ieri e ha rincarato anzi la dose, pur facendo un mezzo passo indietro sulla richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tuttavia, il leader del Movimento 5 Stelle, oggi ospite anche a Pomeriggio 5 Da barbara D’Urso, ha comunque lasciato aperta l’ipotesi dell’atto d’accusa ai danni del Collo se anche la Lega dovesse appoggiarlo: le parole più dure però sono state quelle rivolte dal leader grillino ai Consiglieri del Quirinale, definiti senza tanti giri di parole come dei “bugiardi” dato che sarebbero stati loro ad aver diffuso la bufala per la quale Savona era a favore dell’uscita dall’euro. Posizione oggi ribadita dallo stesso Savona in un comunicato nel quale si è difeso dagli attacchi degli ultimi giorni. Inoltre, nella sua diretta Facebook, Di Maio ha difeso l’opinionista evocando il ritorno dei reati di opinione, la motivazione che lui crede essere alla base della bocciatura ricevuta da Mattarella: a proposito invece della grande mobilitazione paventata nelle ultime ore, il capo polito del Movimento ha annunciato che presto rivolgerà a tutti gli attivisti, e non solo, l’invito per una grande manifestazione in quel di Roma il prossimo 2 giugno, data simbolica e scelta non a caso, chiamando a una mobilitazione di massa tutti i cittadini. Tuttavia, praticamente in tempo reale, mentre Di Maio spiegava alla D’Urso come lui e Salvini avessero fatto anche dei nomi alternativi a Savona al Colle quali quelli dei leghisti Bagnai e Siri, proprio dal Quirinale è arrivata una secca e breve smentita. L’Ufficio Stampa di Mattarella scrive infatti che “Non risponde a verità la circostanza riferita dall’on. Luigi Di Maio a Pomeriggio 5 che al Presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come Ministri dell’Economia”. (agg. di R. G. Flore)
DI MAIO SU FACEBOOK, “COLLE ARROGANTE”
In un breve video pubblicato poco fa su Facebook, Luigi Di Maio ha condensato tutta la rabbia e la richiesta ai propri iscritti di reagire al “sopruso avvenuto ieri sera da Mattarella”: «in qualità di capo politico chiedo a tutti gli elettori di pensare alla mobilitazione, prepareremo delle iniziative nelle prossime ore. Smontiamo le bufale e le falsità nei nostri confronti». La situazione per Di Maio è molto grave e le accuse contro Mattarella e l’Unione Europea sono ai limiti del vilipendio: «voto italiano svuotato nel suo valore, questo è inaccettabile e invece il Presidente ha affidato le sorti del nostro Paese a Cottarelli e a Berlino. Mercati preoccupati da instabilità politica, è una bufala lo spread per coprire il fatto che non ci volevano al Governo: siete molto incaz**ati e non possiamo rimanere a guardare, reagiamo subito e con fermezza». Il giovane leader M5s lancia due “iniziative” popolari immediate: «Appenderò bandiera italiana fuori dalla mia finestra: fatelo anche voi, appendete la bandiera italiana, decidiamo sul nostro futuro e nel nostro Governo». Secondo invito agli iscritti: «vi chiedo di scrivere sui social che “il mio voto conta”, non molliamo ora e non rassegniamoci all’arroganza delle istituzioni. Fatevi sentire, organizzeremo nelle principali città italiane delle passeggiate e delle mobilitazioni di protesta, noi non molliamo». (agg. d Niccolò Magnani) QUI IL VIDEO DELL’APPELLO DI DI MAIO AL M5S
L’OMBRA DI DI BATTISTA: “SONO PRONTO A TORNARE”
Il MoVimento 5 Stelle va dritto sulla messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, il cosiddetto “impeachment”. Luigi Di Maio e i fedelissimi, come Alessandro Di Battista, sono pronti ad attaccare. «Presenteremo lo Stato d’accusa appena i tempi tecnici lo consentiranno» assicura il deputato siciliano Manlio Di Stefano arrivando a Montecitorio. Nelle file M5S non mancano dubbi sulla mossa, tant’è che diversi parlamentari – secondo l’AdnKronos – sarebbero pronti a chiedere un cambio di rotta in assemblea. intanto Alessandro Di Battista prepara il ritorno in campo. «Partirò domani, ma tornerò non appena ci dovesse essere bisogno di me. Ieri ho parlato con Luigi e gli ho detto tutto questo», ha annunciato l’ex deputato su Facebook. Il viaggio in America non è in discussione, ma potrebbe tornare prima del previsto: «Difficilmente si voterà prima dell’estate ma non appena ci dovesse essere una data certa tornerò in Italia perché voglio insegnare a mio figlio ad essere libero ma anche a credere e lottare per le proprie idee». (agg. di Silvana Palazzo)
M5S, COSA FARÀ LUIGI DI MAIO?
Cosa farà ora il Movimento 5 Stelle? Clima di altissima tensione al Quirinale il giorno dopo la formazione del “governo del cambiamento” tra M5s e Lega, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha posto il veto sulla nomina a ministro dell’Economia del professore Paolo Savona. Luigi Di Maio, così come Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, ha annunciato che chiederà l’impeachment per il capo dello Stato e la forza politica pentastellata è pronta a vivere una campagna elettorale focosa. Fonti M5s hanno annunciato che non voteranno la fiducia a Carlo Cottarelli, premier incaricato dal presidente della Repubblica, e non parteciperà neanche alle consultazioni. Ma c’è di più: Luigi Di Maio e Matteo Salvini potrebbero stringere una alleanza in vista del voto in programma a settembre-ottobre. La conferma arriva da fonti del Carroccio riportate da You Trend, un asse che non è da escludere data anche la situazione di tensione tra Salvini e Silvio Berlusconi.
DI STEFANO: “GOVERNO NASCE GIA’ MORTO”
Giungono conferme su tutta la linea da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle, con Manlio Di Stefano che ha ribadito la volontà di mettere in stato d’accusa Sergio Mattarella: “Noi applicheremo l’articolo 90 della Costituzione che prevede che si possa mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica perché non ha agito nell’ambito delle sue prerogative, è evidente questo. Non lo dicono Luigi Di Maio o Manlio Di Stefano, ma chi la Costituzione l’ha scritta. Alto tradimento? Mi sembra evidente: non fare partire un governo dopo le elezioni nonostante ci siano le condizioni per farlo partire significa aver tradito i 17 e rotti milioni di persone che hanno votato”. E sottolinea: “Il Presidente ha dei limiti che sono quelli della non ingerenza politica, che ieri ha evidentemente totalmente ignorata”. Infine, una battuta sul nuovo governo “neutrale” a guida Carlo Cottarelli: “Non voteremo la fiducia, non andremo a Consultazioni: secondo Mattarella, Conte non era scelto dagli italiani e poi impone un presidente che ha scelto lui direttamente e guarda caso è esponente del Fondo Monetario Internazionale. E’ un governo che nasce già morto”.