In Tribunale a Genova quest’oggi per essere ascoltato in qualità di testimone nell’ambito del processo per le “spese pazze” presso la Regione Liguria tra il 2010 e 2012 di cui è accusato un esponente della Lega, Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare dopo che ieri è naufragato il tentativo di formare un governo col Movimento 5 Stelle. In particolar modo, il suo nome continua a ricorrere nei retroscena dato che, secondo Radio Colle, sarebbe stato lui il piano B proposto da Sergio Mattarella pur di non ricevere il nome dell’economista Paolo Savona. Salvini e Di Maio avrebbero motivato la loro scelta spiegando che era una questione di principio e che l’82enne professore avrebbe garantito una presenza istituzionale forte nei salotti europei. Tuttavia, Giorgetti ha bollato come improbabile la tesi secondo cui dal Quirinale sia stato proposto il suo nome, aggiungendo chela sua candidatura probabilmente è stata avanzata da altri. E, sul presunto atteggiamento di Salvini che si è impuntato sul nome di Savona per l’Economia senza cedere e lasciare che il dicastero andasse a un suo fedelissimo quale è Giorgetti, il diretto interessato a tagliato corto, invitando i cronisti presenti in tribunale ad andarlo a chiedere direttamente al leader del Carroccio. Infine, Giorgetti ha concesso una battuta anche sul mandato con riserva che oggi Mattarella ha dato a Carlo Cottarelli per formare un esecutivo tecnico con un orizzonte temporale limitato: “Voto di fiducia? Sì, come no: la votiamo due volte la fiducia, a raffica…” ha scherzato, sottolineando ancora una volta il “niet” della Lega a questa soluzione. (agg. di R. G. Flore)



GIORGETTI, “IL COLLE NON HA MAI FATTO IL MIO NOME”

Parla finalmente il diretto interessato “tirato in ballo” dal retroscena svelato da più quotidiani questa mattina, il CorSera su tutti: «Dubito seriamente che il Colle faccia queste cose qua. Lo avrà detto qualcun altro. Sicuramente il mio nome non è stato fatto da Mattarella», ha spiegato Giancarlo Giorgetti, n°2 della Lega di Salvini, prima di entrare a Genova per testimoniare nel processo per le spese pazze del suo partito. «Io non c’era all’incontro con Mattarella e dubito fremente che faccia passar queste voci, sicuramente l’avrà detto qualcun altro, non il Capo dello Stato», ha proseguito quello che era designato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Poi conclude, sempre da Genova: «Mica ci sono solo io, c’è anche Garavaglia…c’è Borghi…no Borghi no», ha spiegato ai cronisti, sottolineando come «La notizia che so è che abbiamo convocato i gruppi domani mattina e poi alle due c’è il consiglio federale lì la Lega deciderà quali decisioni prendere». (agg. di Niccolò Magnani)



TRA VETI E SCONTRI

Sergio Mattarella vs Salvini & Di Maio per Paolo Savona: ad alimentare il fuoco dello scontro l’indiscrezione secondo la quale il presidente della Repubblica avrebbe proposto Giancarlo Giorgetti al posto dell’economista ottantunenne. Intervenuto a Radio 24, Matteo Salvini è tornato sulla vicenda: “Se doveva essere il Governo del Quirinale, dello spread e della Merkel ce lo potevano dire subito: avevamo il mandato per il governo del cambiamento, non del mantenimento”. Continua il leader della Lega, sottolineando il peso di Paolo Savona:“I margini per fare la metà di quello che ci proponevamo da fare, passano attraverso una ricontrattazione dei vincoli di bilancio e delle normative europee. Se non si riesce a contrattare, i margini non ci sono. Se ci togli l’architrave attraverso quale passa questo margine…”. E Savona potrebbe essere candidato alle prossime elezioni? “Non faccio proposte per serietà senza aver parlato con le persone chiamate in causa: non sono uno di quelli che si impaurisce, neanche questo signore 81enne”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI AVVISA BERLUSCONI

Matteo Salvini è stato chiaro: “Se Berlusconi vota Cottarelli addio alleanza”. Il giorno dopo la fumata nera per il Governo M5s-Lega dopo il veto di Sergio Mattarella su Paolo Savona, il leader del Carroccio ha commentato la presa di posizione di Forza Italia e dell’alleato Silvio Berlusconi: “Prendiamo atto con rispetto delle decisioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e osserviamo con preoccupazione l’evolversi della situazione politica. Come sottolineato dal Presidente Mattarella in un momento come questo il primo dovere di tutti difendere il risparmio degli italiani, salvaguardando le famiglie e le imprese del nostro Paese. Il movimento Cinquestelle che parla di impeachment e’ come sempre irresponsabile”, questa la nota pubblicata dagli Azzurri. E Salvini ha tenuto a sottolineare: “Se Berlusconi vota il Governo Cottarelli, addio all’alleanza. La nota pubblicata ieri era la stessa pubblicata da Renzi e dal Partito Democratico”. Continua il segretario del Carroccio all’arrivo alla Camera: “Berlusconi ha sbagliato a difendere Mattarella. Provate a chiedere agli italiani se vogliono un governo per i loro problemi o per altro. Io sono incazzato nero oggi, quindi ora voglio essere arrabbiato: a mente fredda ragioneremo su tutto il resto. L’arbitro non ha fatto l’arbitro”.

SALVINI: “MAI PENSATO ALL’USCITA DALL’EURO”

Il Segretario del Carroccio nel corso di una lunga diretta su Facebook ha parlato ai suoi elettori ed ha sottolineato le motivazioni che hanno portato alla fumata nera per il Governo “del cambiamento”: “Chi ha detto che vogliamo uscire dall’euro? Non è nei nostri progetti, non era nel contratto di Governo e non era nella menta di Paolo Savona. Nel nostro programma c’era la revisione del sistema bancario e della tassazione”. Continua Matteo Salvini, sottolineando il veto su Paolo Savona: “Avremmo potuto mettere chiunque, ma non sarebbe stato accettato senza il gradimento della comunità economica internazionale e di alcune cancellerie europee”. Sottolinea il segretario della Lega: “E’ una cosa fuori dal mondo e dalla democrazia: Savona ci avrebbe garantito che l’Europa sarebbe tornata a darci ascolto, infatti una persona diversa non avrebbe avuto lo stesso ascolto”. Infine, l’accusa a Sergio Mattarella: “Il problema è che Mattarella ha detto no a una idea, non a un nome: Savona avrebbe garantito che l’Italia tornasse a contare”. 

IL RETROSCENA GIORGETTI

Il Corriere della Sera riporta un interessante retroscena sulla trattativa tra Luigi Di Maio, Matteo Salvini e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul ministero dell’Economia. Il quotidiano di via Solferino rivela che il capo dello Stato ha provato a chiedere: “Perché non volete Giorgetti?”. Indicato come sottosegretario nella squadra di ministri di Giuseppe Conte, il numero due del Carroccio è stato indicato per la poltrona del Tesoro da Mattarella ma Lega e M5s sono stati irremovibili, confermando di voler puntare su Paolo Savona. Prospettiva ribaltata, dunque, con i giallo-verdi che hanno posto il veto e non il Quirinale. E, ai microfoni di Radio Capital, ha parlato anche dell’ipotesi Giancarlo Giorgetti all’Economia: “Giorgetti voleva fare le stesse cose di Savona. Perché no Savona? Era il meglio: non leghista, non grillino, un economista che ci garantiva di venire rispettati in Europa. Giorgetti non aveva lo stesso peso di Savona nell’Ue”.