Gli eletti del MoVimento 5 Stelle non devono rilasciare dichiarazioni contro la Lega e far trapelare insinuazioni, come quella sul doppio gioco di Matteo Salvini. Mentre Beppe Grillo prova a “calmare” i pentastellati, parte l’ordine di scuderia. Gli strateghi del M5S, con il via libera di Davide Casaleggio e in attesa di capire cosa ne pensa Beppe Grillo, stanno studiando due ipotesi. La prima, secondo La Stampa, è una coalizione con la Lega, che però allontanerebbe i voti da sinistra, l’altra è andare separati alle urne e unirsi dopo il voto. Ma questi sono scenari che sottintendono una rottura tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Di Maio ha già aperto la discussione su come saldare l’asse. Anche se non saranno alleati, i 5 Stelle vogliono fare una campagna elettorale fianco a fianco alla Lega. Da qui la scelta di mediatizzare il conflitto e portare tutto al livello della propaganda. (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO SEGUE GRILLO SULLA NUOVA LINEA “SOFT”
Un intervento volto a ridimensionare lo scontro istituzionale in corso, quello di Beppe Grillo su Il Fatto Quotidiano. Il teorizzatore del “vaffa” cerca di riportare la “calma” e in un certo senso di “banalizzare” la frattura apertasi tra il Quirinale e il Movimento 5 Stelle dopo la richiesta di impeachment formulata dal capo politico Luigi Di Maio. E proprio il candidato premier M5s, nel post pubblicato oggi su Facebook a proposito di spread e della manifestazione del 2 giugno, sembra voler prendere le distanze dai toni bellicosi che una parte della base ha sfogato sui social contro il presidente Mattarella, alle volte anche trascendendo:”Rinnovo a tutti voi l’invito a venire a Roma sabato 2 giugno, alle 19 in piazza della bocca della verità. Per noi questo sarà un momento pacifico e democratico in cui ci ritroviamo tutti insieme per dire con una sola voce: #IlMioVotoConta. Chi vuole usare questo giorno per scopi violenti o di attacco è lontano dalla nostra idea di Paese”. Dopo gli attacchi frontali i grillini varano la linea soft? (agg. di Dario D’Angelo)
L’INTERVENTO DI GRILLO
Un Beppe Grillo ‘vol.2’: dopo il video di forte denuncia contro il Colle e contro i mercati registrato ieri a mente calda per il fallimento del Governo giallo-verde (naufragato sul nome di Paolo Savona), oggi torna sulla scena pubblica prendendo però carta e penna e scrivendo una lettera-appello sul suo principale organo di “diffusione” ovvero il Fatto Quotidiano. Un testo “calmo”, che invita alla pacificazione dei suoi iscritti e che attacca il Colle “ma neanche troppo”: il Movimento 5 Stelle si trova alla vigilia di forti manifestazioni per contestare quello che Di Maio ha chiamato “un sopruso alla democrazia”, ovvero il comportamento di Mattarella nell’ultima settimana nei confronti del mai nato Governo Conte. «Sento definire quello che è successo come drammatico, incredibile e un gravissimo scontro istituzionale, in un crescendo di allarmati e allarmanti squittii. Era così radicata l’idea che parlare di politica significasse solo inseguire nipoti (da Letta a Ruby) e orchestrare dibattiti sul nulla che assistiamo al disorientamento assoluto di fronte alla ripresa del confronto politico, anche duro», scrive nella parte iniziale della sua lettera al “Fatto” questa mattina. Lamenta l’establishement ma invita a non sollevare le masse: «L’establishment è riuscito a bloccarci? Ok, fa parte del gioco! Non siamo certo affetti dalla sindrome dell’adolescente ribelle che spera che, alla fine, il padre gli dia ragione».
“MATTARELLA HA INTORTATO LE COSE..”
Addirittura Beppe Grillo invita tutti i suoi adepti e seguaci a non rimanere impigliati nelle trame violente, bensì rilanciare su manifestazioni e gesti di dissenso critico “pacifico”: «Mattarella ha intortato le cose oppure ha fatto lo sgambetto alla democrazia? Lo vedremo, ma quello che invece è sicuro riguarda il cuore della contesa: c’è chi vuole vivere inginocchiato alle ragioni della finanza e dei suoi azzardi e chi non lo vuole. C’è chi vorrebbe continuare a consegnarci alla speculazione e chi no». In realtà, la “version-light” di Beppe Grillo riguarda anche un calcolo politico molto semplice: nel momento in cui il M5s potrebbe stravincere le prossime elezioni, si dovrà comunque entrare nelle stanze dei palazzi romani per concordare tempi e nomi del nuovo Governo e non si può più solo “incendiare” le piazze e invitare alla “rivoluzione totale”. Quello che richiama Grillo oggi è la pura e vecchia politica: «il confronto fra interessi diversi combattuto con mezzi diversi dalla violenza. Dopo avere denudato la casta questo era il nostro obiettivo più importante: un paese che tornasse a porsi i temi che contano per il suo futuro. Certo, sarebbe stato meglio non perdere altro tempo a cottarellarci al sole filtrato da un’aria così difficile da respirare, ma il confronto proseguirà: questa è la politica, bellezze! In alto i cuori», conclude sul “Fatto” il fondatore pentastellato.