Era solo pochi giorni fa quando un sondaggio Demos dava in continua crescita la fiducia degli italiani nei confronti del Presidente della Repubblica: da dicembre 2017 si era infatti passati dallo 46% al 55%. Dopo quanto successo nelle ultime ore, con il no al ministro Savona, è ancora presto per avere dei numeri, ma i sondaggi in tempo reale che vengono fatti da vari siti con quello che possono valere, danno percentuali impressionanti: in alcuni casi il 90% degli italiani sarebbe oggi contro Mattarella, o quantomeno contro la sua scelta. Per il sondaggista Antonio Noto dell’istituto Noto Sondaggi, Mattarella ha perso su tutto il fronte perché non ha saputo sfruttare l’occasione, “lasciando in mano a Di Maio e Salvini tutta la partita della comunicazione. I due leader politici l’altra sera erano su tutti i canali televisivi, mentre il Capo dello Stato si è limitato a tre minuti di messaggio istituzionale senza comunicare le reali ragioni dietro la sua decisione“.



Dai dati in suo possesso o dal quadro che lei si sta facendo, quanti italiani sono d’accordo con Mattarella sul no all’incarico a Savona?

Possiamo tentare un’analisi di quanto successo. Quello che salta alla ribalta è la forza di comunicazione diversa tra Di Maio e Salvini e Mattarella. La comunicazione dei due leader politici è stata molto più forte di quella di Mattarella. La sera del no del Capo dello Stato abbiamo assistito a qualcosa mai successo prima in Italia, qualcosa di molto grave.



C’è la concreta paura che Lega e 5 Stelle possano infiammare le piazze portando a conseguenze di cui non sappiamo lo sviluppo?

In realtà la sera di domenica 27 in piazza ci saranno state 30 persone, a parte Fiumicino dove era in corso un comizio del candidato sindaco pentastellato che è stato usato per attaccare il Capo dello Stato. Il fatto piuttosto era che Di Maio e Salvini apparivano su tutti i canali televisivi lanciando le loro accuse, mentre Mattarella ha fatto una sola dichiarazione di tipo istituzionale della durata di tre minuti. Questo mentre il presidente è considerato una figura rassicurante per l’opinione pubblica. Ha buttato via un momento importantissimo per spiegare alla nazione il motivo della sua scelta. Avrebbe dovuto apparire su reti unificate come già fatto in precedenza da suoi predecessori in casi particolari. Che poi non doveva difendere se stesso, non si tratta delle sue ragioni, ma di quelle del paese.



Quindi è passato solo il messaggio di Di Maio e Salvini, è così?

Le ragioni dei due hanno avuto una forza maggiore e gli elettori non hanno potuto ragionare ad armi pari, hanno ragionato solamente con le informazioni di Lega e 5 Stelle.

Quanto valgono oggi Lega e M5s?

Dopo quanto successo sicuramente Lega e M5s guadagneranno consensi, che comunque hanno in abbondanza secondo le ultime rilevazioni: Lega al 22,5%; M5s al 30%. 

Se si torna al voto e si realizza la coalizione Lega-M5s, che sarebbe molto forte sui collegi uninominali, quanto potrebbe prendere?

In politica come la storia insegna quando si uniscono due partiti uno più uno non fa due ma uno e mezzo. Anche se oggi superano insieme il 50%, non lo avranno.

Perché?

Gli altri partiti non staranno a guardare, cercheranno di formare delle coalizioni, si riposizioneranno. Magari avremo un fronte europeista contro uno antieuropeista, o un fronte più politico contro uno populista. 

Consideriamo tutta la crisi dal 4 marzo a oggi. chi ha guadagnato e perso di più? Berlusconi, il Pd, Lega, M5s?

A guadagnare solo la Lega che rispetto al 4 marzo ha preso 7 punti percentuali in più arrivando al  23,2. I 5 Stelle hanno perso il 2,5%. Oggi sono al 30,6% rispetto al 32,7%. Gli altri partiti sono in leggero calo ma sostanzialmente stabili: Pd al 18,2 contro il 18,7%; Forza Italia al 12,8 contro il 14%; Fratelli d’Italia al 3,8 rispetto al 4,3%.

Per gli italiani euro ed Europa coincidono? Cosa pensano, hanno cambiato opinione?

No. Il problema è che in Italia da anni ci si è convinti che la crisi economica sia colpa dell’euro e dell’Europa. E’ chiaro che più passa il concetto che Lega e M5s sono per una Europa più libera e senza euro, più acquistano consenso perché la maggior parte degli italiani pensa che la colpa sia tutta dell’Europa.