“Chiedere aiuto a Renzi per formare un Governo? Manco morto”: ed è nuovamente polemica. Dopo gli attacchi portati avanti a Luigi Di Maio e Matteo Salvini nel corso della puntata di ieri sera di Otto e Mezzo su La7, l’ex segretario del Pd torna ad attaccare il leader della Lega per via di alcune parole pronunciate nel corso di un suo comizio a Pisa e andato in onda nel corso di una diretta Facebook. Pare che il numero uno del Carroccio abbia poi chiarito ancora meglio il concetto, sottolineando che non andrebbe al Governo con Renzi manco se lo pagassero e il neo-senatore dem, molto attivo sui social in quest’ultimo periodo, non ha perso l’occasione per ribattere con un tweet al veleno, caratterizzato da uno degli hashtag che dovrebbero diventare uno dei suoi cavalli di battaglia nella prossima campagna elettorale, #neuro: “Ha detto Salvini che non farà mai un Governo con me neanche a pagamento. Matteo, tranquillo: io con te nemmeno gratis” è stato il cinguettio dell’ex segretario del Pd. In attesa di una nuova puntata con la controreplica dell’altro Matteo, attualmente il politico “più citato” dai mass media. (agg. di R. G. Flore)
PRIMO GIORNO DA SENATORE PER RENZI
Primo voto da senatore per Matteo Renzi che, nelle ultime ore, è tornato a dettare l’agenda politica italiana grazie alla crisi istituzionale e di Governo in corso e ad alcune apparizioni sui media nelle quali ha parlato da leader del Partito Democratico e, senza citarsi direttamente, da ispiratore di quel Fronte Repubblicano che lui e l’oramai ex Ministro Carlo Calenda hanno vagheggiato per fermare il fronte degli “sfascisti” formato da Movimento 5 Stella e Lega. L’ex segretario dem ha infatti voluto enfatizzare questo momento della vita di Palazzo Madama con una foto postata sui suoi canali social, sottolineando come si sia trattato del primo voto a ben 87 giorni dal voto del 4 marzo: “Ma rischia di essere anche uno degli ultimi” ha ricordato Renzi, spiegando che quella che sta prendendo forma è una situazione da lui ampiamente prevista dopo la mancata riforma costituzionale. “Caos politico, instabilità finanziaria, Italia debole in Europa” scrive il neo-senatore che non manca di riservare in chiusura anche una stoccata a Salvini e Di Maio: “Vediamo quante volte cambieranno idea stamattina” aggiungendo gli hashtag #neuro #vergogna e #teatrino. (agg. di R. G. Flore)
USA CALENDA PER FRONTE REPUBBLICANO ANTI LEGA-M5S
Lo avevamo scritto giusto settimana scorsa e ora le cose potrebbero cambiare notevolmente, ma non per questo verrebbe meno il “progetto” nascosto: Matteo Renzi e il Pd non avranno vita lunghissima (proviamo a spiegarlo in questo approfondimento, ndr) ma per ancora qualche mese dovranno “sopportarsi” a vicenda. Con le elezioni anticipate che si avvicinano a grandi passi, l’ex premier non avrebbe il tempo, i modi e la possibilità di staccarsi dai dem e fondare quel partito “alla Macron” che gli consentirebbe di interpretare quell’elettorato moderato liberale deluso dal caos attuale tra populisti e Pd. Oggi i dem, con Renzi in testa, si schierano affianco a Mattarella dopo l’evoluzione inattesa giunta con la crisi istituzionale post-bocciatura del Governo Conte-Savona. Proprio questo sarà il cavallo di battaglia su cui insistere in campagna elettorale per la sinistra, contro chi verrà tacciato di essere un pericoloso anti-Euro (Salvini e Di Maio): per questo motivo però quel “partito personale” ancora dovrà essere rimandato, con una postilla. Carlo Calenda, ex Ministro del MISE e tra i maggiori consiglieri di Renzi, ha proposto nei giorni scorsi una interessante iniziativa a tutto il campo del centrosinistra: «Va fatto un Fronte repubblicano che unisca chi si riconosce nelle istituzioni repubblicane e nella nostra collocazione europea e occidentale. Lista unica e un solo obiettivo: non vedere distruggere quello che è stato costruito da tre generazioni di italiani». Ebbene, se Gentiloni sarà il candidato ufficiale del Pd degli antirenziani, l’ex segretario fiorentino potrebbe puntare sul “soldato” Calenda per testare il terreno su eventuale movimento politico separato per il 2019, proprio sfruttando il cavallo del Fronte “anti sfascisti” di Lega e Movimento 5 Stelle. (agg. di Niccolò Magnani)
EX PREMIER: “GOVERNO PAGLIACCIATA PER COLPA DI SALVINI-DI MAIO”
Matteo Renzi protagonista dell’ultima puntata di Otto e mezzo: l’ex segretario del Partito Democratico ha fatto il punto della situazione sul governo italiano, attaccando Lega e M5s. “Credo solo che tutti gli italiani si siano resi conto dopo 86 giorni che stiamo assistendo ad una pagliacciata che ha due colpevoli: Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Stanno prendendo in giro gli italiani e da qualche giorno con la crisi finanziaria stanno bruciando i risparmi degli italiani. Non c’è discussione da fare, nessuno può negare questa realtà”, il commento del senatore di Rignano, che ha commentato così l’ipotesi di elezioni il 29 luglio: “Io penso che il problema non è il Pd. Il Pd è pronto certo, è prontissimo. Cosa sta accadendo sui mercati? Sta aumentando lo spread, che vuol dire che i mutui costeranno di più: chi ha il mutuo a tasso variabile, pagherà di più nei prossimi mesi. L’azienda che ha difficoltà con le banche, farà più fatica ad avere accesso alle banche. Questa cosa dello spread non è una invenzione dei mercati cattivi, è la dimostrazione della cialtroneria di chi ha provato a fare un governo e non ci è riuscito. Il 29 luglio molti italiani hanno la testa altrove rispetto alle elezioni, è da 86 giorni che dicono di fare e invece sono esplosi i mercati. Se non sono in grado di fare il governo, il presidente della Repubblica è naturale che dovrà sciogliere le camere”.
RENZI: “PD CON FORZA ITALIA? NO!”
L’ex presidente del Consiglio ha sottolineato inoltre che non si presenterà come candidato premier alle prossime elezioni, agendo in un ruolo di “mediano” e puntando su altri esponenti autorevoli dei dem, da Minniti a Gentiloni, passando per Calenda e Del Rio. Matteo Renzi ha poi parlato della possibile intesa elettorale Salvini-Di Maio: “Facciano questa coalizione se sono in grado: dicano agli italiani quello che vogliono fare. Non ci prendiamo in giro però: sostenere che si esce dall’euro in un fine settimana, come sostengono i consiglieri di Salvini e Paolo Savona, è allucinante. Vi rendete conto di cosa significa questo? Significa minare la fiducia dei mercati ma soprattutto mettere in difficoltà i pensionati, i poveretti e chi non arriva alla fine del mese”. Infine, una battuta su come il Partito Democratico si presenterà alle prossime elezioni: “Io penso che il Pd dovrebbe farsi promotore di una grande e ampia coalizione senza limiti, con gente che sta con l’Europa, che non sfascia i conti pubblici. Dentro anche Forza Italia? Non sono d’accordo su questo, non credo e penso che non accadrà mai che il Pd vada con Forza Italia alle elezioni”.