Tra una polemica a mezzo stampa, una diretta social e una ospitata in tv, è oramai Matteo Salvini a dettare l’agenda quotidiana dei mezzi di informazione e l’ultima “querelle” avvenuta in quel di Siena dopo lo scontro verbale con un gruppo di contestatori definiti “sfigati comunisti” non fa che certificarlo, visto anche il bailamme di reazioni che ne sono seguite. E a ruota a dare anche una conferma ufficiale è una ricerca realizzata da Mediamonitor che ha stilato una classifica dei politici più citati dai mass media: ebbene, il leader del Carroccio è in vetta in questa particolare classifica che prende in considerazione il periodo compreso tra il 14 e il 18 maggio. Addirittura, Matteo Salvini risulta il più citato superando non solo Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, ma pure il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: su un campione di 1500 fonti di informazione, il “Capitano” ha ottenuto oltre 13mila menzioni, contro le 12mila di Di Maio. Più staccati, invece, Mattarella e quel Giuseppe Conte che nell’ultima settimana ha “rischiato” di diventare il nuovo Presidente del Consiglio. A sorpresa, ma non troppo visto che è tornato ad apparire con una certa frequenza in tv nonostante le dichiarazioni post voto del 4 marzo, nella top ten c’è anche Matteo Renzi che, non a caso, ha ricevuto più menzioni (2500) del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina. (agg. di R. G. Flore)
PD, “DERIVA ESTREMISTA DI SALVINI”
Bagno di folla nei mercati, dirette Facebook ma anche contestazioni. Il tour elettorale di Matteo Salvini procede spedito e, in un modo o nell’altro, fa notizia: durante infatti il comizio tenuto a Siena, il leader del Carroccio è stato interrotto da un gruppo di contestatori, a dire la verità abbastanza sparuto, ai quali ha risposto dando loro degli “sfigati comunisti”. Parole che nella giornata di oggi sono suonate come benzina sul fuoco in un momento politico, oltre che istituzionale, di grande tensione: e il tour elettorale di Salvini in quella che è stata, storicamente, una delle roccaforti del Partito Democratico ha portato nella giornata di oggi a una replica da parte di alcuni degli esponenti dem, tra cui il segretario locale Simone Vigni che, dal canto suo, ha voluto ricordare al “Capitano” che la città di Siena non ha affatto necessità di essere liberata e ha bollato come “delirio estremista” le sue parole pronunciate nel corso dell’incontro pubblico della sera prima. “No al populismo e alle divisioni: quando Salvini parla così forse si riferisce a qualche periodo storico a lui più congeniale” ha attaccato Vigni, aggiungendo che il progetto del sindaco candidato dal Pd è invece alternativo a quello di una “destra più aggressiva, conservatrice e becera”. (agg. di R. G. Flore)
SALVINI, “SFIGATI COMUNISTI”
Matteo Salvini contestato a Siena, il leader della Lega risponde a tono a un gruppetto di persone che hanno protestato nel corso del comizio a sostegno del sindaco di Centrodestra. Nel corso del suo intervento, il segretario del Carroccio si è rivolto ai contestatori: “Ragazzi, non si sente abbastanza: se volete insultare fatelo bene, non sottovoce. Non ci sono più i compagni di una volta. Che fine hanno fatto i centri sociali di una volta? Quattro ragazzini figli di papà che non hanno il problema di andare a lavorare e quindi hanno tempo da perdere”. Continua Matteo Salvini tra gli applausi della folla presente: “Ci sono il Grande Fratello e la D’Urso questa sera, tutti a casa. E’ il bello della democrazia: va bene la critica se è rispettosa, basta che non rompano le scatole agli uomini e le donne delle forze dell’ordine che fanno semplicemente il proprio lavoro. Quindi urlate, criticate, saltellate, strimpellate ma portate rispetto alle forze dell’ordine”.
MATTEO SALVINI CONTESTATO A SIENA
Il prossimo 10 giugno 2018 a Siena andranno in scena le elezioni amministrative e il Centrodestra potrebbe arrivare a una storica vittoria con il candidato Luigi De Mossi. Il centrosinistra si presenta diviso, mentre è assente il Movimento 5 Stelle. Nel corso del suo intervento, Matteo Salvini ha fatto campagna elettorale per il candidato della coalizione di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: “Il sindaco non può fare tutto, non possiamo promettere tutto, ma un sindaco onesto inizia ad aprire i cassetti e a fare uscire tutti i raccomandati che hanno lavorato per gli enti pubblici e fa lavorare chi merita di lavorare, non gli amici degli amici e i raccomandati. Un sindaco sostenuto dalla Lega può fare quello che fanno altri sindaci sostenuti dal Centrodestra in Toscana: se hanno una casa popolare, chi sceglie la Lega sa che quella casa popolare va a un cittadino senese o a un cittadino italiano. Per qualcuno è razzismo, per me è buonsenso. Un sindaco sostenuto dalla Lega farà di tutto per evitare che vengano fermate delle tradizioni che vengano invidiate da tutto il mondo per regolamenti particolari: Siena è anche il Palio, giù le mani dal Palio”.