Ieri si è riaperto il forno per formare un governo M5s-Lega. Luigi Di Maio si è detto disponibile a spostare Paolo Savona dal ministero dell’Economia con un’inversione a U spiegata dagli ultimi sondaggi che danno il MoVimento 5 Stelle in calo. Secondo una rilevazione di Demopolis, condotta tra il 28 e il 30 maggio, i pentastellati in caso di elezioni otterrebbero il 30%, quindi vedrebbero sfumare il 2,7% dell’elettorato. La Lega è invece in netta crescita: il partito guidato da Matteo Salvini è attestato al 26%, quindi in crescita di 8,6 punti percentuali. Ma per Pietro Vento, direttore di Demopolis, i fatti degli ultimi giorni hanno contribuito a determinare variazioni non solo nel consenso ai partiti. Un altro segno riguarda l’astensione che, se si tornasse alle urne, crescerebbe del 5%. Ma a mettere a freno la voglia di urne di Di Maio e Salvini potrebbe essere anche l’insofferenza degli italiani, stanchi di non avere ancora un governo. (agg. di Silvana Palazzo)



COTTARELLI E MATTARELLA BOCCIATI: SOVRANITÀ NON SI TOCCA

Gli ultimi sviluppi della crisi politica italiana hanno segnato l’opinione degli italiani. Termometro Politico l’ha indagata con nuovi sondaggi. Il primo si è concentrato sulla fiducia nei confronti del premier incaricato Carlo Cottarelli. Il consenso accordato all’ex commissario della spending review non va oltre il 34%. Il totale degli sfavorevoli si aggira invece sul 62,2%. L’incarico conferito a Cottarelli è legato al veto del presidente della Repubblica a Paolo Savona al ministero dell’Economia. La decisione del capo dello Stato è stata condivisa dal 32% del paese, stando ai dati elaborati da TP. Di conseguenza, il 67% boccerebbe la decisione del Colle. Gli elettori non sembrano avere dubbi sulla questione della limitata sovranità nazionale rispetto ai dettami delle istituzioni europee. Solo l’11,3% degli italiani accetterebbe di buon grado la cessione di alcune prerogative in favore delle autorità continentali. Il 64,5% pensa che la sovranità dovrebbe appartenere al popolo italiano. (agg. di Silvana Palazzo)



EUROMEDIA E PIEPOLI: M5S-LEGA E POSIZIONE EUROZONA

Mentre si aprono spiragli per la formazione del governo M5s-Lega, continuano i sondaggi ma non solo sulle intenzioni di voto degli italiani in caso di elezioni. Due sgombrano ogni dubbio sull’opinione in merito alla permanenza o meno dell’Italia nell’eurozona. La grande maggioranza degli intervistati da Euromedia e Piepoli sostiene il mantenimento della valuta unica. Il sì è al 60% per Euromedia, il 72% per Piepoli. A proposito invece di una possibile alleanza elettorale tra Movimento 5 Stelle e Lega, che però vada oltre il patto di governo, il campione si spacca in tre, forse anche perché dentro ci sono elettori che non hanno mai scelto i due movimenti alle elezioni. È favorevole il 38% per Piepoli, il 34,1% per Euromedia. Contrario il 37% per Piepoli, il 35,9% per Euromedia. Una buona fetta però non prende posizione: è il 25% per Piepoli, il 30% per Euromedia. (agg. di Silvana Palazzo)



M5S-LEGA, CHE EFFETTI AVRÀ IL CASO PAOLO SAVONA?

Si farà o non si farà il Governo politico con Movimento 5 Stelle e Lega? E se non si farà, governo balneare di Carlo Cottarelli con elezioni a stretto giro di posta? I sondaggi politici vengono costantemente monitorati dalle forze politiche, con il ritorno alle urne che non è da escludere. La Lega ha avuto una crescita importante, mentre il M5s è rimasto pressochè sulla stessa percentuale dello scorso 4 marzo 2018. E eventuali crescite-decrescite potrebbero arrivare dall’esito del caso Paolo Savona. Difeso a spada tratta dal Carroccio e, seppur in tono minore, dal M5s, dopo il veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, potrebbe fare parte dell’esecutivo giallo-verde anche se non al Ministero dell’Economia. Il destino di Paolo Savona inciderà anche sui sondaggi? L’elettorato infatti potrebbe vedere di buon occhio, o al contrario, un eventuale passo indietro delle due forze politiche, così come del resto una prosecuzione del braccio di ferro con il Quirinale… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DEMOPOLIS (23 MAGGIO): CONTRATTO DI GOVERNO È OK

Mentre è tornato improvvisamente di moda la possibilità della nascita di un governo tra Lega e Movimento 5 Stelle, torna anche di attualità un recente sondaggio effettuato lo scorso 23 maggio quando ancora non si sapeva che il premier Conte deflagrasse per il nome di Paolo Savona nella sua squadra di Governo. Ebbene, il 48% valutava quel contratto di Governo siglato “per il cambiamento” – con dentro flat tax, reddito di cittadinanza, opere pubbliche in diminuzione e addio alla Tav Lione-Torino – in maniera molto positiva e appoggiava la proposta e progetto siglato da Salvini e Di Maio. Il 37% invece non era per nulla d’accordo, sia tra gli elettori anti-populisti che per quelli che alle ultime elezioni hanno votato o Lega o M5s. C’è un 15% però che ancora non conosce quel contratto, quelle proposte e quelle Alla domanda invece sulla possibilità che nasca o no il Governo del Cambiamento, qui gli elettori sono più certi: il 61% è pronto a farlo nascere quel duopolio Salvini-Di Maio, il 39% invece boccia l’alleanza. 

EUMETRA (30 MAGGIO): CONSENSO DEL COLLE AI MINIMI, BOCCIATO DAL 59% DEGLI ITALIANI

Se la Lega fa il botto e tuti gli altri partiti sostanzialmente perdono o quantomeno mantengono a fatica le posizioni di rendita, chi è davvero in crisi è l’istituzione che negli ultimi giorni è stata sotto una vera e propria pioggia di fuoco di critiche da parte dello stesso Carroccio, del Movimento 5 Stelle e anche di Fratelli d’Italia. Infatti, accanto ai sondaggi elettorali in vista della prossima, inevitabile tornata, il Giornale ha pubblicato oggi un sondaggio realizzato da Eumetra e che era teso a misurare la fiducia degli italiani intervistati verso il Colle: ebbene, pare che anche la stella di Sergio Mattarella si sia appannata a causa degli ultimi avvenimenti, col Capo dello Stato bocciato dal 59% per via del suo “niet” che ha portato alla mancata nascita dell’esecutivo giallo-verde. Se si scorpora il dato in base all’appartenenza politica si nota come siano gli elettorati grillini (85%) e leghista (86%) i più critici verso Mattarella, laddove quelli di Forza Italia (54%) e Fratelli d’Italia (54%) sono più cauti. Come era invece prevedibile, il dato si ribalta tra l’elettorato di centrosinistra (Pd), dove quasi l’86% delle persone intervistate approva l’atteggiamento istituzionale tenuto dal Presidente negli ultimi giorni. (agg. di R. G. Flore)

SWG (29 MAGGIO): LEGA VOLA AL 27,5%, MALE GLI ALLEATI DI CENTRODESTRA

Trend confermati e giusto qualche piccola differenza rispetto ai risultati pubblicati da altri istituti di ricerca: il sondaggio realizzato da SWG per il tg di La7 conferma, di fatto, il boom della Lega di Matteo Salvini, per nulla scalfita dal fallimento del tentativo di Governo col Movimento 5 Stelle che, invece, dal canto suo, probabilmente paga dazio tra la parte del suo elettorato “proveniente dalla sinistra” per aver stilato l’oramai famoso contratto di governo alla tedesca con una forza percepita come di estrema destra. Lo strappo con Capo dello Stato a seguito della querelle-Savona non ha insomma intaccato il consenso del Carroccio (forse anche per via del non seguire i grillini sulla richiesta di impeachment) che si attesta su un ottimo 27,5%, con ben tre punti percentuali in più rispetto all’ultima rilevazione: il M5S invece si conferma sì il primo partito ma solo a quota 29,5% perdendo 1,6% dei consensi e in calo netto rispetto ai 32 punti delle recenti elezioni politiche. “Rosso”, anche se contenuto, invece per gli altri due partiti della coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia che sarebbe al 3,8% e Forza Italia addirittura all’8%, dunque sotto la soglia psicologica del 10; infine, è stabile il Pd che fa registrare un incoraggiante 19,4% (+0,3%), in risalita rispetto alle settimane scorse ma sostanzialmente uguale al risultato del 4 marzo. (agg. di R. G. Flore)

IPSOS (29 MAGGIO): IL 42% BOCCIA COTTARELLI PREMIER

I sondaggi pubblicati ieri sera a DiMartedì danno meno fiducia al premier incaricato Carlo Cottarelli e maggiore “fiducia” alla possibilità di andare a votare subito, addirittura in estate, piuttosto che sorbirsi l’ennesimo governo non votato dal popolo. Secondo il sondaggio stilato da Ipsos, il premier ed ex commissario alla Spending Review non piace al 42% degli elettori intervistati, mentre solo il 27% sarebbe pronto a concedergli fiducia per la formazione di una maggioranza “neutrale” (il 31% non sa o non indica, ndr). Fattore ancora più importante, probabilmente, è la risposta degli elettori intervistati alla seconda domanda del sondaggio: quando è meglio andare a votare? Davanti al timore di perdere le ferie (o rinunciare al diritto di voto), gli italiani piuttosto preferiscono al 49% il voto al più presto entro la fine delle estate (luglio, agosto, settembre). Il 39% invece punta alle elezioni dopo l’approvazione della manovra, dunque tra dicembre e gennaio prossimi, tenendosi a quel punto il Governo Cottarelli. 

TERMOMETRO POLITICO (28 MAGGIO): PROGRAMMA LEGA-M5S CONVINCE ANCORA?

Nelle ultime ore cresce la possibilità che si ritorni all’origine ovvero ad un governo Lega-M5s per evitare di portare il Paese alle urne in estate e perché di fatto la probabilità che siano poi ancora quei due partiti a giocarsi di nuovo la partita di Governo dopo le nuove urne sono assai alte: i sondaggi dunque tornano ancora sulla possibilità di un contratto di Governo del cambiamento tra Movimento 5 Stelle e Carroccio, con il giudizio degli italiani che una settimana dopo le “speranze” per la nascita del esecutivo Conte si esprimano più o meno sulla stessa linea di qualche giorno fa. Il 32,5% infatti ritiene nei sondaggi di Termometro Politico che quel programma sia l’unico giusto in questo momento: stando invece al 25,2% degli intervistati elettori, il contratto di Governo Lega-M5s ha alcuni punti ancora nodosi da capire, ma nel complesso nonostante alcune riserve viene accettato. Il 23,5% non condivide invece molti punti del programma, mentre il 17,6% lo rifiuta in toto non volendo avere Di Maio e Salvini come prossimi azionisti della maggioranza esecutiva.

INDEX (28 MAGGIO): SALVINI CONVINCE PIÙ DI DI MAIO

Negli ultimi sondaggi prodotti da Index Research e pubblicati nella giornata del 28 maggio, si evidenzia un punto molto interessante in vista delle imminenti elezioni anticipate: agli elettori sempre più impazienti e imbufaliti contro una politica che in 85 giorni non ha trovato il modo di far partire un governo, Matteo Salvini convince assai più di Luigi Di Maio. Gestione della crisi, rapporti con le altre forze politica, coerenza di programmi e presenza fissa in piazza anche fuori dalle campagne elettorali “tradizionali”. Il leader del Carroccio convince il 35,4% degli elettori intervistati, mentre il capo politico del M5s scende in picchiata verso il 28,6%, non convinto dalla politica dei “2 forni” che lo proietta piuttosto che nella Terza, nella Prima Repubblica. Alle prossime Elezioni anticipate la Lega rischia così di fare il botto, pur rimanendo tra il 22 e il 26% delle intenzioni di voto, ma aumentando e di molto il peso interno al Centrodestra rispetto al 4 marzo: i grillini non crescono e cedono un 2% rispetto alle ultime Politiche, dimostrando la fatica e il peso di 3 mesi condotti in maniera “schizofrenica”. Va detto che nei sondaggi dei prossimi giorni molto probabile sarà la crescita netta dei due movimento populisti dopo l’intervento di Mattarella alquanto discusso e non compreso da tutti nella popolazione votante.