Luigi Di Maio ha chiesto scusa a Sergio Mattarella per la vicenda dell’impeachment, la messa in stato di accusa. Lo rivela il Fatto Quotidiano, secondo cui c’è stata una riappacifazione durante un incontro informale tra il capo politico del MoVimento 5 Stelle e il presidente della Repubblica. Non è stato il capo dello Stato a chiederle, ma Di Maio «balbettando per l’evidente imbarazzo» avrebbe ammesso di essere andato oltre, di aver esagerato. Diversi quirinalisti hanno parlato di questo colloquio: pare che sia stato civile, ma non cordiale. Di sicuro Mattarella ha dimostrato grande pazienza e senso delle istituzioni invitando al Quirinale il leader che per lui aveva chiesto il carcere solo un paio di giorni prima. La messa in stato di accusa è infatti un procedimento penale che prevede sanzioni con pene di molti anni se non con la prigione a vita. L’incontro è avvenuto alle cinque di sera: martedì sera Mattarella ha voluto riaprire i canali con i pentastellati per favorire la nascita di un governo politico.
DI MAIO HA CHIESTO SCUSA A MATTARELLA: IL RETROSCENA
Il colloquio precedente, quello prima della rottura che ha provocato poi lo strappo istituzionale, è un vero e proprio giallo. Quando Luigi Di Maio da Fabio Fazio a Che tempo che fa aveva annunciato l’impeachment per Mattarella, aveva detto che anche qualche consigliere del capo dello Stato avrebbe meritato la messa in stato di accusa, salvo poi essere smentito dal Quirinale sul caso Bagnai e Siri. Inoltre, dal Colle era arrivata la chiusura dei rapporti con il MoVimento 5 Stelle, poi riaperti per l’incontro con Di Maio. Secondo il Fatto Quotidiano, se i verbali dei colloqui nello Studio alla Vetrata venissero resi pubblici, il leader pentastellato faticherebbe a spiegare ai suoi come mai fosse stato così mansueto in presenza di Mattarella, con il quale sarebbe stato anche ossequioso e remissivo. «Ci dispiace, Presidente, per questa insistenza su Savona ma sa, purtroppo la Lega si è impuntata in quel modo» avrebbe dichiarato prima, salvo poi attaccarlo duramente lontano dal Colle.