Matteo Salvini è il nuovo ministro dell’Interno e il segretario della Lega ha esordito al Viminale. Circondato da giornalisti, leader del Carroccio ha brevemente commentato: “Immigrazione, sicurezza, contrasto alle mafie, i minori, la presenza delle forze dell’ordine, i vigili del fuoco, le assunzioni in Polizia di Stato: non ci annoieremo sicuramente. Incontri già questa sera? Assolutamente sì, c’è una struttura efficiente, presente ed efficace, cerchiamo di come migliorare l’eccellente lavoro con le forze dell’ordine migliori al mondo. Tutti confermati? Arrivo in punta di piedi per studiare e per capire, c’è una macchina che funziona e che corre: cercherò di renderla ancora meglio in funzione. Il problema è che ogni anno vanno in pensione 3500 agenti e ne reintroduciamo solo una piccola parte. Al Viminale per 5 anni? Ci abbiamo messo tanto impegno. Ci sono diversi dossier aperti, i primi giorni ascolterò e capirò: ci sono alcune regioni italiane che soffrono più di altre, il tema immigrazione per la Sicilia in apertura di stagione turistica può essere pesante”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



TRIA: “MAI FUORI DALL’EURO”

“In Italia non esiste nessuna forza politica che dica di voler uscire dall’euro.” Sono state perentorie le parole del neo Ministro dell’Economia, il professor Tria, che ha voluto ulteriormente rassicurare i mercati dopo quella che è stata la buona reazione della mattinata di venerdì. D’altronde, dopo la grande polemica che aveva accompagnato la nomina di Savona, è stato scelto un nome coerente con quelle che sono le prerogative del Governo gialloverde, ma che al tempo stesso abbia l’autorevolezza per far credere a Bruxelles di non essere di fronte al pericolo di un'”uscita dalla finestra” dall’euro. E Tria potrebbe essere uno degli uomini chiave del Governo-Conte, visto che proprio assieme a Savona si troverà ad essere un interlocutore privilegiato nei rapporti con l’Europa. (agg. di Fabio Belli)



I MINISTRI HANNO GIURATO

Hanno giurato tutti i 18 ministri (e un sottosegretario) del Governo Conte davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella: nessun cambio di programma o “gaffe” particolare, anche il look è stato sobrio per tutti i presenti, con le uniche note di “colore” il vestito bianco di Barbara Lezzi (Ministro per il Sud), la cravatta gialla di Paolo Savona (Ministro per gli Affari Ue) e quella verde di Matteo Salvini (vicepremier e Ministro degli Interni). Sono in particolare tre le figure “centrali” di questo Governo, esclusi ovviamente Salvini e Di Maio che rappresentano i “principali azionisti” della maggioranza ma comunque presenti nel CdM: si tratta ovviamente del Ministro dell’Economia Tria, degli Esteri di Moavero Milanesi e gli Affari Ue del prof Savona. Con loro tre si forma la “triade” che è chiamata a rinegoziare trattati e rapporti con l’Unione Europea e a cercare di mantenere una linea da un lato “di protesta” contro questo sistema di gestione Ue e dall’altro di “dialogo” responsabile e competente in una Europa che vede il Governo Lega-M5s non proprio come il più auspicabile possibile. (agg. di Niccolò Magnani)



DI MAIO IL PIÙ GIOVANE, SAVONA IL PIÙ ANZIANO

Inizierà in questi istanti il giuramento dei ministri dinanzi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il penultimo step prima della fiducia, e dell’inizio dei lavori. La squadra è ormai formata, è stata annunciata ieri sera dopo le 21:00 dal premier Conte, ed è un gruppo interessante, composto da molti giovani, ma anche da qualche figura più anziana ed esperta. Evidente ad esempio la netta contrapposizone fra Luigi Di Maio, vice-premier nonché Ministro dello Sviluppo Economico, classe 1986, quindi giovanissimo, e Paolo Savona, ministro degli Politiche Comunitarie, classe 1931, 87 anni da compiere. Altri due giovanotti sono Fraccaro (37 anni), ministro dei Rapporti con il Parlamento, e Fontana, classe 1980, alla Famiglia e Disabilità. Di mezzo, una schiera di ministri nati negli anni ’70, quindi non ancora cinquantenni, come la Grillo alla Salute, la Lezzi per il Sud, la Stefani alle Regioni, Toninelli alle infrastrutture, e Centinaio al Mipaaf. Insomma, una squadra senza dubbio più tendente alle nuove leve, e in netta contrapposizione con i governi precedenti. Il famoso governo del cambiamento, del resto, non poteva che fare altrimenti… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL RUOLO DI GIORGIETTI

Giancarlo Giorgetti sarà il vero asse su cui muoveranno i ministri del nuovo Governo Conte: se infatti il Presidente del Consiglio è stato “occupato” da un nome, seppur tecnico, scelto dal Movimento 5 Stelle, colui che dovrà guidare trame, rapporti e tessere i fili della maggioranza è certamente il n.2 della Lega e fedelissimo di Matteo Salvini. Assai più moderato del segretario, stimato da tutti i gruppi politici – anche Pd e Forza Italia – ma notevole uomo strategico che ha ben imparato dalla “classe d’oro” del primo Carroccio dei Castelli, Maroni e Calderoli autentici “maestri delle logiche in Parlamento”. Su Giorgetti graverà il peso di tenere “equiparato” il peso tra M5s e Lega all’interno del Consiglio dei Ministri, con in più la presenza assai ingombrante di Salvini e Di Maio come Ministri oltre che leader dei partiti di maggioranza. Un incarico assai delicato, forse il più difficile di tutti anche perché rimarrà più nascosto e dovrà, in silenzio, provare a non far rompere l’equilibrio non esattamente “sereno” tra i grillini e i leghisti. 

5 DONNE, LA RIPARTIZIONE LEGA-M5S

Il governo Conte è pronto a partire. I numeri sono chiari: diciotto ministri, di cui solo cinque donne, tre delle quali senza portafoglio. Nove ministeri portano la casacca del MoVimento 5 Stelle, sette della Lega se si arruola Paolo Savona visto che è tra gli uomini vicini a Matteo Salvini. Due “tecnici” di garanzia all’Economia e agli Esteri. La suddivisione dei ministeri tra le due forze politiche vede il Carroccio assicurarsi dicasteri pesanti come Interni e Istruzione, mentre lo schieramento pentastellato è più articolato. Spicca ad esempio l’accorpamento nelle mani di Luigi Di Maio di due ministeri di grande peso come lo Sviluppo e il Lavoro. Se il ministro sarà solo uno, non è ancora chiaro se invece ci sarà un accorpamento anche delle strutture burocratiche. L’eventuale unificazione sarebbe infatti un’operazione molto complicata. Nel carniere M5s ci sono anche due dicasteri strategici come Infrastrutture, Giustizia e Beni Culturali. (agg. di Silvana Palazzo)

ECCO I 6 SENZA PORTAFOGLIO

Come noto, è stata diramata nella serata di ieri, fra le ore 21:00 e le 22:00, la lista dei 19 ministri che comporranno la squadra del governo MS5-Lega. Scopriamo più nel dettaglio questo elenco, analizzando quei ministri cosiddetti senza portafoglio, ovvero, che non appartengono ad alcun dicastero. Si tratta precisamente del deputato Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti col parlamento e la democrazia diretta, della senatrice Giulia Bongiorno, Ministro per la pubblica amministrazione, della senatrice Erika Stefani, Ministro per gli affari regionali e le autonomie, della senatrice Barbara Lezzi, Ministro per il sud, del deputato Lorenzo Fontana, Ministro per le famiglie e la disabilità, e infine, del professor Paolo Savona, Ministro per gli affari europei. Questi 6 componenti del nuovo governo, anche se non riconosciuti a livello costituzionale, svolgeranno le stesse funzioni degli altri 13 ministri componenti la squadra giallo-verde, ma senza, come detto in apertura, appartenere ad alcun dicastero. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL CASO TONINELLI

Tra i vari protagonisti del nuovo Governo Conte, l’unico nome a sorpresa rispetto alle indiscrezioni degli ultimi giorni è quello di Danilo Toninelli. Capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato ed esponente di punta tra i grillini, ha vissuto una parabola politica davvero particolare a partire dalle elezioni del 4 marzo ad oggi. Toninelli infatti aveva perso il suo collegio all’Uninominale per entrare in Parlamento – battuto al Senato da Daniela Santanché per il centrodestra (49,8%) finita davanti a Toninelli (22,4%) e Valentina Lombardi del centrosinistra (21,6%) – pur essendo come detto uno dei nomi più conosciuti del M5S. Grazie al proporzionale è stato “ripescato” e riportato poi tra gli uomini più in vista al fianco di Luigi Di Maio, per trattare la nascita del nuovo Governo. Ed ora Toninelli è Ministro delle Infrastrutture, un ruolo peraltro particolarmente delicato visto che ci sarà da trattare sul completamento di grandi opere, come la TAV, non viste di buon occhio dai Cinque Stelle ma dalle quali gli esponenti leghisti del Governo Conte non vorrebbero prescindere. (agg. di Fabio Belli)

LA LISTA UFFICIALE

E’ stata ufficialmente annunciata la lista dei ministri che andranno a comporre la squadra del nuovo governo formato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. Poco fa ha parlato il neo Premier, Giuseppe Conte, che dal Quirinale ha diramato il famoso elenco. Non si tratta ovviamente di una lista a sorpresa, essendo di fatto conosciuta da una decina di giorni circa, prima che si bloccasse tutto per la questione Savona. Come previsto, quest’ultimo è stato spostato alle Politiche comunitarie, mentre all’Economica è stato messo Giovanni Tria della Lega. Di Maio e Salvini saranno entrambi vicepresidenti del consiglio, come annunciato da Conte, con il leader dei 5 Stelle che sarà anche il titolare dello Sviluppo economico, lavoro e politiche sociali, mentre Salvini andrà come previsto all’Interno. Ma eccoli i componenti della nuova squadra di governo: Economia: Giovanni Tria (Lega). Esteri: Moavero Milanesi. Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S). Politiche comunitarie: Paolo Savona. Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S). Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega). Affari regionali: Erika Stefani(Lega). Sud: Barbara Lezzi (M5S). Famiglia e disabili: Lorenzo Fontana(Lega). Difesa: Elisabetta Trenta (M5S). Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega). Infrastrutture: Danilo Toninelli (M5S). Istruzione: Marco Bussetti (Lega). Beni culturali: Alberto Bonisoli (M5S). Salute: Giulia Grillo(M5S). All’ambiente Sergio Costa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TUTTO PRONTO PER LA NUOVA LISTA DI MINISTRI

Nel vertice di Luigi Di Maio e Matteo Salvini a Montecitorio è stata stilata la nuova lista dei ministri del governo M5s-Lega. I due leader saranno vice presidente del Consiglio, incarico che sarà affidato a Giuseppe Conte. Il leader pentastellato sarà anche ministro del Lavoro e Sviluppo, quello del Carroccio invece dell’Interno. Il ministero dell’Economia sarà Giovanni Tria, visto che alle Politiche comunitarie è stato spostato Paolo Savona. Enzo Moavero Milanesi è stato scelto per il dicastero degli Esteri. Queste le principali novità rispetto alla precedente squadra di governo, mentre Alfonso Bonafede è stato confermato alla Giustizia e Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta. Giulia Bongiorno sarà ministro della Pubblica amministrazione, Erika Stefani degli Affari regionali, Barbara Lezzi per il Sud. Confermata l’introduzione del ministero per la Disabilità, affidato a Lorenzo Fontana. Elisabetta Trenta sarà ministro della Difesa, Gian Marco Centinaio delle Politiche agricole, Mauro Coltorti alle Infrastrutture, Marco Bussetti all’Istruzione, quindi Alberto Bonisoli ai Beni culturali e Giulia Grillo della Salute.

NOMI MINISTRI GOVERNO CONTE M5S-LEGA

Giancarlo Giorgetti, numero due di via Bellerio, dovrebbe essere sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport. Dopo aver completato il risiko ministeriale, si aprirà un’altra partita, quella dei viceministri e dei sottosegretari. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari in quota Lega ci sarebbero 15 posti di sottosegretario e tre viceministeri. Una delle principali novità di oggi è comunque la scelta di Enzo Moavero Milanesi come ministro degli Esteri. Già ministro senza portafoglio per gli Affari europei nel governo Monti, è stato ministro anche nell’esecutivo di Letta. Ha ricoperto l’incarico di giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo. La sua specializzazione è l’antitrust, ma nel suo trascorso politico è stato consigliere dei governi Amato e Ciampi. Intanto emergono indiscrezioni sulla scelta di Tria all’Economia: secondo Sky il suo nome è stato fatto proprio da Paolo Savona.