Proseguono le speculazioni verbali della Germania. Dopo il commissario Oettinger, è il turno del deputato europeo della Csu tedesca, Markus Ferber. Non ricopre alcuna carica rilevante, ma le sue parole indignano in un momento a dir poco delicato. Il deputato tedesco ha evocato la possibilità di un’invasione di Roma da parte della Troika in caso di salvataggio finanziario dell’Italia. «Lo scenario peggiore sarebbe quello dell’insolvenza dell’Italia. Poi la troika dovrebbe invadere Roma e prendere in mano il ministero delle Finanze. Nel caso dell’Italia si parla di duemila miliardi di debiti, il che farebbe saltare in aria le nostre possibilità in Europa. Dobbiamo riflettere su cosa fare» ha detto l’eurodeputato del partito cristiano sociale bavarese Csu ai microfoni di Zdf. Segnali di attenzione per l’Italia arrivano anche dal Tesoro americano. Steven Mnuchin, segretario al Tesoro americano, presto si riunirà in Canada con i colleghi del G7 per un incontro che avrà in agenda, come riportato da Il Giornale, anche la crisi italiana. L’amministrazione americana ha fatto sapere che auspica la permanenza dell’Italia in Europa. «Credo che sarebbe meglio se risolvessero le cose dall’interno della zona Euro senza compiere cambiamenti significativi e certamente gli italiani hanno la possibilità di farlo» ha affermato un portavoce del Tesoro Usa.



“TROIKA DOVREBBE INVADERE ROMA”: DEPUTATO TEDESCO CHOC

Se Ferber infiamma il dibattito in Italia sull’Europa e la moneta unica, il ministro tedesco per l’Economia Olaf Scholz non si prefigura il rischio che eventuali prossime elezioni si trasformino in una sorta di referendum sulla permanenza di Roma all’interno della valuta unica. «No, non mi preoccupa» ha risposto alla Reuters. Scholz ha ricordato che l’Italia è tra i paesi fondatori dell’Unione europea e giudica la maggioranza dei cittadini italiani a favore della moneta unica. Inoltre, ha colto l’occasione per chiedere alla zona euro uno sforzo per consolidare l’unione monetaria a dispetto della situazione politica italiana. Anche il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, si è detto sicuro che «l’Italia è parte dell’Europa e dell’euro e resterà così». Ma nell’Outlook dell’Organizzazione di Parigi diffuso ieri si legge che la nostra instabilità politica e la Brexit «potrebbero aggiungere pressioni all’espansione nell’area dell’euro». Ieri comunque da Bruxelles sono arrivati solo segnali distensivi verso Roma e rassicurazioni sul fatto che nessuno nei palazzi europei vuole influenzare le vicende italiane.

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