Il sondaggio commissionato dal Corriere della Sera all’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli fotografa una realtà elettorale in movimento ma che, di fatto, conferma i trend emersi lo scorso 4 marzo. La Lega continua a cresce e tocca percentuali del 21,2%, come pure il Movimento 5 Stelle, accreditato di un 33,7% e dunque superiore al risultato delle ultime Politiche, anche se in questo caso va segnalato il dato in controtendenza per il leader Luigi Di Maio, la cui popolarità è in crollo rispetto all’omologo leghista. E, tuttavia, commentando gli esiti di questo sondaggio pare che lo stesso Salvini non sia (ancora) intenzionato a capitalizzare questo aumento di consensi che porterebbe la sua Lega non solo a “stracciare” Forza Italia all’interno della coalizione ma pure a togliere a un Pd in costante emorragia il secondo posto quale forza politica dietro i grillini. Infatti, pare che Salvini non abbia ancora perso la speranza di dare vita a un esecutivo, seppure a tempo, con Di Maio, un altro che avrebbe solo da guadagnarci da un immediato ritorno alle urne: infatti, alcune fonti interne alla Lega spiegano che continuano imperterriti i contatti con alcuni esponenti di peso del Movimento e che nessuno vuol mettere la mano sul fuoco sulla tenuta della coalizione di centrodestra. (agg. R. G. Flore)



LA LEGA ACCRESCE I SUOI CONSENSI

Il sondaggio di Nando Pagnoncelli sull’indice di gradimento dei leader e sulle intenzioni di voto degli italiani pubblicato sul Corriere della Sera non è passato inosservato dallo stesso Matteo Salvini, che risulta essere il leader preferito dagli italiani e alla guida di un partito che secondo Ipsos ha aumentato i suoi consensi. Sulla sua pagina Facebook Salvini commenta la notizia con queste parole: “Grazie. Non credo mai ai sondaggi, ma sento in giro tanta fiducia e tanto affetto, conto di meritarli”. Il leader del Carroccio fa capire quindi che per lui è più importante tastare il polso degli italiani che incontra piuttosto che affidarsi ai freddi numeri dei sondaggi. E non si può certo dire che Salvini non stia nelle piazze, come tutta la Lega che in questo fine settimana raccoglie le iscrizioni al partito in oltre mille piazze in tutta Italia. Insomma, Salvini si gode il bel momento, in attesa di salire lunedì al Colle per le consultazioni del Presidente Mattarella. (aggiornamento di Bruno Zampetti)



SALVINI VOLA NEI SONDAGGI

A due mesi dal voto prosegue lo stallo nelle trattative di governo ma chi pensa che tornando alle urne oggi si produrrebbe lo stesso risultato del 4 marzo forse si sbaglia, almeno stando ai sondaggi. Indicativo in questo senso è l’indice di gradimento dei leader riportato da Nando Pagnoncelli (Ipsos) su Il Corriere della Sera. Stando all’ultimo rilevamento il capo del Carroccio è il leader preferito dagli italiani con il 44% di gradimento (+1%). Ma la vera novità è il crollo di Luigi Di Maio: il capo politico del MoVimento 5 Stelle passa inesorabilmente dal 45% del mese di aprile al 37% odierno. Otto punti percentuale persi per strada, frutto probabilmente delle trattative prima con la Lega ma soprattutto con il Partito Democratico, che evidentemente non hanno giovato alla sua popolarità. Il leader del M5s è addirittura terzo sul podio: davanti a lui, oltre a Matteo Salvini, anche Paolo Gentiloni, abbastanza a sorpresa in ascesa (dal 41 al 43%). 



SWG, ELETTORI BOCCIANO ACCORDO PD-M5S

Matteo Salvini ha in mente un nome per il premier dell’eventuale Governo di tregua con il M5s, ma ovviamente non lo dice anche se lo proporrà a Mattarella: «Un’idea ce l’ho e non vado a proporre al presidente Mattarella un Monti bis. L’identikit è di una persona che riscriva completamente il rapporto fra Italia e Ue». Salvini, proprio come Di Maio, prova ad osare “nasando” un possibile ritorno alle urne: del resto i sondaggi per ora gli danno ragione con una crescita netta della Lega che viene data tra il 20 e il 22% dai principali istituti di sondaggistica. Non solo direttamente ma anche “indirettamente”, bocciando i rivali, Salvini e il Centrodestra guadagnano terreno: prendiamo i sondaggi condotti da Swg il 27 aprile scorso, dove è stato chiesto agli elettori di M5s e Partito Democratico cosa ne pensassero di un possibile accoro di Governo tra Di Maio e Martina. Ebbene, il risultato vede solo l’11% dei votanti grillini in accordo completo con la proposta, mentre il 38% sarebbe disposto a provare: il 29% è in disaccordo mentre il 22% è del tutto in disaccordo. Passando agli elettori dem, calano ancora di più i dati dei favorevoli ad un Governo M5s-Pd: il 9%, mentre i “forse” sarebbero il 31%. Completamente in disaccordo invece il 60% dei votanti del Pd: in tutto questo ne guadagna Salvini che viene visto come il principale “alleato” di un Governo di scopo per grillini e ovviamente per gli elettori del Centrodestra. 

EUROMEDIA, BOOM LEGA. SWG SU PD-M5S

L’elettorato si muove e cerca nuove strade per orientarsi in questo stallo istituzionale: lo dimostrano gli ultimi sondaggi. Per quanto riguarda le intenzioni di voto, il dato eclatante è la crescita della Lega di Matteo Salvini. Non sono si rafforza la leadership del centrodestra, ma il Carroccio supera quota 20%. Se per Piepoli la Lega è al 21%, per Euromedia Research invece è al 21,8%. Intanto il leader fa il punto della situazione. «Si può chiedere al presidente Mattarella per evitare l’ennesimo governo tecnico irrispettoso per gli italiani, che escludo, un governo che si faccia carico di fare in fretta e bene poche cose: una legge elettorale che mandi al governo chi prende un voto in più, come le regionali, bloccare iva e accise rispettando parametri europei, andare a Bruxelles a dire che prima viene l’interesse nazionale, iniziando a respingere il nuovo bilancio Ue», ha dichiarato Salvini. Nello stallo c’è chi è più fermo: il Partito democratico. In questi due mesi di sospensione gli elettori hanno riflettuto: secondo Swg il 9% sarebbe del tutto d’accordo ad un patto con il MoVimento 5 Stelle, il 31% è d’accordo, il 27% in disaccordo, mentre il 33% è in totale disaccordo. Vincono i contrari, ma non è un plebiscito. Come può uscire il Pd dalla crisi? Emg ha chiesto chi dovrebbe essere il nuovo leader dem: Gentiloni è in testa con il 24,1%, ma perde il 3,1% rispetto al 16 aprile; segue Renzi con il 23,4%, in calo dello 0,5%, poi Martina con il 16,5%, in crescita del 2,3%, e Nicola Zingaretti con il 7%, quindi +1,2%. (agg. di Silvana Palazzo)

TECNÈ, COSA FAREBBERO GLI ELETTORI DI LEGA E M5S

Matteo Salvini intervenendo in conferenza stampa ha bocciato su tutta la linea l’ipotesi di un Governo tecnico o del Presidente per attuare le principali riforme prima dl voto anticipato di gennaio 2019: nello stesso tempo, ha di nuovo invitato Luigi Di Maio a formare un Governo di “tregua” Centrodestra-Lega da qui a fine 2018 per poter cambiare la legge elettorale e compiere 2-3 riforme importanti per rilanciare lo stallo del Paese. «Se di governo tecnico, di scopo o istituzionale, l’incarico va dato partendo da chi ha vinto le elezioni, escludo qualsiasi tecnico alla Monti. E ribadisco l’invito a M5S come fare insieme un governo a tempo per fare poche cose e bene»: se Salvini guardasse i sondaggi prodotti da Tecnè li scorso 30 aprile si renderebbe conto che solo il 35% dei suoi elettori vorrebbe formare un Governo provvisorio per rifare la legge elettorale e solo dopo tornare al voto. Il 58% degli elettori leghisti invece vorrebbe rivoltare subito anche con il Rosatellum che così tanto “stallo” ha generato nella politica dopo il 4 marzo. Gli elettori di Di Maio invece preferirebbero le urne al 60%, mentre solo il 27% sarebbe pronto ad un governo di scopo proprio per rifare la legge: decisamente diverso il risultato per gli elettori di Berlusconi che invece vorrebbero al 50% un governo di scopo e solo al 38% un ritorno alle urne, che in effetti porterebbe Forza Italia a perdere probabilmente ancora altri voti. Chiudiamo i sondaggi di Tecnè con il Pd che vede al 62% un possibile governo di tregua istituzionale e solo al 28% il ritorno alle Elezioni Politiche a breve. 

PIEPOLI, INTENZIONI DI VOTO: CRESCE LA LEGA

Le ultime analisi condotte dai sondaggi di Piepoli il 30 aprile scorso (pubblicati l’1 maggio su Repubblica) mostrano una crescita netta e sorprendente della Lega che addirittura sale oltre il 20% e si proietta verso un possibile nuovo voto con il 21% delle preferenze, lasciando a Forza Italia ancora meno voti (ad oggi Berlusconi prenderebbe 13%). In totale, il Centrodestra raggiunge un importante 39%, davanti al Movimento 5 Stelle che resta fermo al 32% e che non vede “pagare” la politica dei due forni di questi primi due mesi post-Elezioni. Tiene botta il Pd, al 18%, mentre crollano tutti i partiti di Centrosinistra e Centrodestra sotto il 10%: male infatti FdI che resta al 4%, Noi con l’Italia sotto il 2%, +Europa al 2% e tutti gli altri della coalizione Csx all’1,5%. Liberi e Uguali resta ad un basso 2,5%, mentre tutte le altre liste sommate danno un 4%, ben peggio del 5,1% dopo le Elezioni del 4 marzo. Crescita netta per Salvini che risulta dunque essere il leader che ha convinto maggiormente gli elettori a riporre eventuali speranze qualora si dovesse ritornare alle urne, come del resto esemplifica l’altro sondaggio di Piepoli che vi riportiamo qui sotto.

PIEPOLI, IPOTESI DI GOVERNO: IL 21% SCEGLIE SALVINI-DI MAIO

Sempre osservando i dati raccolti dall’istituto di sondaggistica di Nicola Piepoli, si può ben intuire come il primo desiderio degli italiani (nella politica, of course) è avere un governo stabile e che possa funzionare: dunque, a due mesi dalle Elezioni, gli elettori non intendono più vedere consultazioni, mandati, incarichi e soprattutto veti: per questo motivo il 31% ritiene sia meglio tornare alle urne come principale scelta di fronte allo stallo politico. A seguire invece un Governo immediato tra Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle, anche se entrambi i leader non condividono l’uscita di scena di Forza Italia dalla coalizione eventuale di governo. Il 21% opta per un esecutivo Lega-M5s, mentre il 18% sceglierebbe ad oggi un Governo di Centrodestra “di minoranza” che possa cercare i voti in Parlamento di volta in volta. Solo il 10% invece opta per un accordo tra Pd e M5s, mentre addirittura il 3% pensa sia meglio un Governo di Centrodestra e Di Maio assieme, e come si può ben osservare gli elettori sono i primi a non credere a questa opzione politica.