E’ stata drammatica la seduta del Consiglio Comunale a Genova: la polemica per l’omaggio ai caduti di Salò ha infiammato l’opposizione, che ha ricordato come Genova sia città medaglia d’oro della Resistenza. E i consiglieri hanno lasciato i banchi dell’aula del Consiglio Comunale, dove è rimasta solamente la maggioranza. Da tempo non si assisteva a uno scontro così duro nel Consiglio Comunale di una grande città: di fatto, nonostante le scuse del Sindaco, non è stato accolto il documento delle opposizioni che chiedevano una presa di posizione antifascista da parte di Bucci, in contrapposizione all’omaggio a Salò. E la questione sembra non essere risolta, e potrebbe avere nuove implicazioni anche nei prossimi giorni, anche se la maggioranza sembra pronta a far quadrato attorno a Bucci. (agg. di Fabio Belli)
DURO BOTTA E RISPOSTA TRA IL SINDACO BUCCI E IL PD
Dopo le parole in consiglio comunale del sindaco di Genova Marco Bucci, ad intervenire sul caso Salò è il Partito Democratico, che con una nota durissima nei confronti del primo cittadino conferma la sensazione che l’episodio che ha visto protagonista il consigliere Gambino sia tutto tranne che archiviato. Come riportato da La Repubblica, il Pd tuona:”Dopo il gesto provocatorio del consigliere Gambino, che ha portato la fascia del Comune a commemorare i caduti di Salò, ci saremmo aspettati dal sindaco e dalla sua maggioranza una presa di posizione chiara e la riconferma dei valori antifascisti di Genova, città medaglia d’oro della Resistenza. Bastava poco, bastava ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per donare a tutti noi la libertà e dire con chiarezza che la fascia tricolore del Comune di Genova lì non doveva andare”.
Il Partito Democratico risponde punto per punto alle parole in consiglio comunale del primo cittadino: “Non si tratta della pietà per i morti, che va riconosciuta a tutti, ma di riaffermare che alcuni lottavano per la libertà e altri per affossarla nel sangue. Bastava prendere le distanze dal gesto del consigliere Gambino, censurando il suo comportamento che umilia l’intera città. Purtroppo, ancora una volta, il sindaco e la sua maggioranza balbettano di fronte al tema della Resistenza. Purtroppo, ancora una volta, non si dimostrano all’altezza dei valori antifascisti della città di Genova. Chi indossa la fascia ha il dovere di fedeltà alla Repubblica, nata dalla Resistenza, e deve partecipare al mantenimento dei valori che caratterizzano e fondano lo Stato italiano. Inoltre, chi rappresenta le istituzioni, secondo la Costituzione, deve farlo con dignità e onore. Chi commemora i repubblichini e gli autori di una dittatura sanguinaria dimostra di non avere né dignità né onore. E dimostra di aver dimenticato i danni prodotti dall’autoritarismo, che per venti lunghi anni ha negato la libertà e i diritti dei cittadini italiani”.
La nota conclude:”Al sindaco Bucci, che non perde occasione per dire che vuole rappresentare tutta la comunità dei genovesi e che nega il patrocinio al gaypride, giudicandolo divisivo, vogliamo dire che non è con l’ambiguità e il travisamento della nostra storia che si tiene unita una comunità. Gli chiediamo anche, infine, di non strumentalizzare più il comandante Bisagno. Lui, a differenza del sindaco Bucci, avrebbe saputo da che parte stare”. (agg. di Dario D’Angelo)
BUCCI STRINGE LA MANO A GAMBINO
Il caso Salò continua a tenere banco a Genova, anche dopo il consiglio comunale che per molti avrebbe dovuto porre la parola fine alla scia di polemiche iniziata dopo che il consigliere delegato Gambino si è presentato con la fascia tricolore ad una commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana tenutasi il 29 aprile a Staglieno. Nel civico consesso non è passato inosservato il fatto che il sindaco, Marco Bucci, abbia sì chiesto “scusa se qualcuno si è sentito offeso”, ma allo stesso tempo abbia evitato di pronunciare quelle forti parole di condanna che le opposizioni avevano auspicato. Anzi, il consigliere delegato Gambino – come riportato da Genova 24 – durante i lavori ha fatto un giro dei banchi stringendo la mano di tutti i componenti della maggioranza, sindaco Bucci compreso. Il caso Salò, anziché chiudersi, rischia di ingigantirsi ulteriormente…(agg. di Dario D’Angelo)
OPPOSIZIONE ABBANDONA L’AULA
Non sono bastate le parole del sindaco di Genova Marco Bucci ad evitare delle aspre polemiche in Consiglio comunale sul caso Salò, scoppiato dopo che il 29 aprile il consigliere delegato Gambino ha omaggiato i caduti presentandosi con tanto di fascia tricolore. Come riportato da Il Secolo XIX, pur ammettendo che “la fascia tricolore era fuori luogo” Bucci non ha chiarito se fosse al corrente del gesto del suo consigliere, né se n’è dissociato. Il primo cittadino ha sottolineato come “il dovere del sindaco sia quello di lenire i dolori di chi ha perso qualcuno in maniera violenta, fossero dalla parte del giusto oppure no”. Dichiarazioni ritenute insoddisfacenti dall’opposizione, che ha lasciato l’aula in massa. I consiglieri di sinistra, oltre che i rappresentanti di Fiom, Cgil e Anpi presenti alla seduta del civico consesso, sono usciti cantando “Bella Ciao”. Duro il commento del M5s, che uscendo dall’aula per bocca del capogruppo ha attaccato:”Non vi prendete mai una responsabilità, non ci date mai una risposta chiara”.
IL CASO SALÒ
Il tanto atteso consiglio comunale di Genova dopo le polemiche scoppiate nei giorni scorsi per il “caso Salò” è finalmente arrivato. Una resa dei conti politica vera e propria, quella in corso attualmente a Palazzo Tursi, presidiato tra le altre cose da decine di agenti e mezzi blindati che stanno faticando non poco a gestire la ressa di persone che ha deciso di partecipare o manifestare. Tutto ha avuto origine dopo la presenza del consigliere delegato Sergio Gambino, il 29 aprile scorso, ad una commemorazione dei caduti della repubblica di Salò. Il consigliere di Fratelli d’Italia, però, non si è presentato alla cerimonia a titolo personale, bensì mettendo in mostra la fascia tricolore, quasi a voler rappresentare l’intero comune di Genova. Un’iniziativa che non è andata giù a tutto il mondo dell’opposizione, sinistre in primis, oltre che alle associazioni dei partigiani e ai sindacati, che da giorni chiedono una presa di posizione da parte del sindaco Bucci.
BUCCI, “CHIEDO SCUSA”
Il sindaco di Genova, Marco Bucci, in consiglio comunale ha voluto utilizzare dei toni distensivi per cercare di placare una polemica che sta letteralmente infiammando il dibattito cittadino ormai da giorni, da quando cioè il 29 aprile scorso Sergio Gambino ha deciso di omaggiare i caduti della Repubblica di Salò indossando pure la fascia tricolore. Come riportato da Il Secolo XIX, Bucci ha dichiarato:”Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso. Forse la fascia tricolore era fuori luogo, lo decideremo tutti insieme con il nuovo regolamento riguardante patrocini, fascia tricolore e gonfalone. Io sono qui per unire e non dividere”. Evidentemente, però, le scuse del sindaco Bucci non sono bastate alle altre forze politiche se è vero che Pd, Lista Crivello, M5S e Putti hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.