PIEPOLI (7 MAGGIO): FIDUCIA NEI LEADER
Osservando i dati prodotti nei sondaggi di Piepoli dello scorso 7 maggio, si scopre come i principali leader italiani dopo due mesi di stallo politico hanno notevoli ricadute e buone “tenute”, in special modo nei primissimi posti della “classifica” stilata dal sondaggio sulla fiducia personale. Mattarella, dopo aver cercato di “forzare la mano” con la proposta del governo neutrale, viene visto con notevole fiducia dagli elettori intervistati che lo premiamo al 67%, seguito a distanza da Paolo Gentiloni, 49% per l’ormai ex premier. Dei due litiganti-attori protagonisti di questo post-voto, Di Maio la spunta di poco con il 38% dei sondaggi contro il 37% del segretario della Lega. Male, molto male l’ex premier del Pd Matteo Renzi che scende fino al 22% in quello che era un tempo sul campo forte, il consenso personale: peggio di lui fa Beppe Grillo, al 21% ma soprattutto notevolmente bocciato dagli italiani intervistati è Silvio Berlusconi, confinato in fondo alla classifica con il 16%. Lega e M5s trionfano anche qui, alle porte di giorni decisivi per capire cosa ne sarà del Governo in Italia.
DEMOPOLIS (3 MAGGIO): GOVERNO O NUOVE ELEZIONI?
Gli ultimi sondaggi prodotti da Demopolis lo scorso 3 maggio chiedono ancora una volta agli italiani elettori cosa preferiscono come “strumento” per uscire dallo stallo sfibrante della politica attuale: ebbene, un ritorno alle urne anticipato (anche se ancora non vi era l’eventualità lanciata da Mattarella ieri) è scelto dal 33% degli intervistati, mentre il 30% opterebbe oggi per un Governo Lega-M5s che possa subito prendere il “posto” del governo neutrale lanciato dal Capo dello Stato. Il 16% invece andrebbe con un Governo del Centrodestra unito assieme al M5s, ma con un ruolo ridimensionato ovviamente di Forza Italia; il 15% invece sceglierebbe un esecutivo inedito tra Pd, Leu e grillini. Solo il 6%, infine, prenderebbe la strada di un Governo di Centrodestra unito assieme all’appoggio esterno del Pd, sebbene finora tanto Salvini quanto Renzi hanno sempre escluso questa eventualità.
TECNÈ (6 MAGGIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Governo non nasce, il voto si avvicina: i sondaggi politici pubblicati ieri da Tecnè provano ad indagare le eventuali intenzioni di voto mentre salgono e di molto le percentuali di Elezioni da qui a qualche mese, specie dopo l’ultimatum dato da Mattarella (voto a gennaio con governo neutrale fino a dicembre, o voto a luglio-autunno). Ebbene, la Lega ad oggi ci guadagnerebbe a tornare alle urne, con Salvini che schizza al 22,3% nazionale, contro il 32,1% del M5s (che non guadagna rispetto alle Politiche del 4 marzo) e soprattutto contro il 17,7% del Pd e il basso 13% di Forza Italia, aumentando e non di poco il divario tra la leadership di Salvini e Berlusconi nel Centrodestra. FdI resta al 4%, Liberi e Uguali non va oltre il 3% su scala nazionale e tutti gli altri partiti politici uniti non arrivano all’8%. Cresce il timore per il ritorno al voto senza cambiare la legge elettorale, come vediamo qui sotto, con gli elettori che piuttosto arrivano a “scegliere” la via conservativa di un governo neutrale o del proseguimento di Gentiloni, piuttosto che il salto nel buio con la stessa legge elettorale.
EMG ACQUA (3 MAGGIO): GOVERNO PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE..
Con i dati prodotti dai sondaggi di Emg Acqua (pubblicati il 4 maggio) si può osservare come gli italiani non abbiamo in forte simpatia un “governo di scopo” come quello ipotizzato ieri dal Capo dello Stato Mattarella, men che meno un cambio della legge elettorale che ritarda di nuovo la formazione di un governo politico o di nuove elezioni anticipate. È però stato chiesto agli elettori intervistati di Emg, cosa sarebbero disposti a scegliere, stante la situazione di stallo attuale, per cambiare la legge elettorale e poi tornare al voto. Per il 33,3% degli intervistati sarebbe meglio un nuovo Governo di scopo, mentre per il 31,2% sarebbe meglio tenersi il Governo Gentiloni per poter portare avanti gli affari correnti con ministri preparati e con un premier che, nei sondaggi, è sempre piaciuto agli italiani. La percentuale dei “non so” è altissima, il 35,5%, a dimostrazione della pochissima comprensione di quanto avvenuto in questi 2 mesi schizofrenici di politica di palazzo. Il 43,9% degli elettori M5s vorrebbero il Governo di scopo, bocciato però dal loro stesso leader Di Maio giusto 24 ore fa; idem la Lega, con gli elettori che al 40% vorrebbero il governo neutrale per cambiare la legge elettorale, mentre Salvini lo esclude nella maniera più categorica. Restano alte, attorno al 30%, le percentuali nei partiti che piuttosto terrebbero Gentiloni per qualche mese, senza andare subito al voto con una legge che ha provocato lo stallo attuale.