Oggi, forse domani, o persino tra qualche giorno. Dopo le chiare parole espresse dal Presidente della Repubblica tutto appariva accelerare verso un incarico per il “Governo di servizio” e, soprattutto, verso le elezioni.
Ed invece tutto appare fermo, senza tempo, imbalsamato, cristallizzato. Il silenzio che segue il lancio di una bomba per udire meglio l’esplosione e capire se ha colpito il bersaglio grosso!
Il soldato Mattarella, stavolta, sembra aver mirato bene. La bomba del “governo di servizio” sembra esplodere in molte mani. Soprattutto a destra! Anzi soprattutto per il Cav. Ma non solo!
Del resto Berlusconi è finito in un vicolo cieco. Da un lato non intende — e c’è da capirlo — accettare le piccinerie dei grillini ed il loro non possumus anche per difendere l’onorabilità del 14% raggiunto il 4 marzo e tutt’altro che disprezzabile. Dall’altro, però, non può neppure votare la fiducia alla proposta Mattarella, pena la rottura della coalizione e la liberazione della Lega per l’accordo con i 5 Stelle con tutti i rischi che ciò comporterebbe anche sul fronte “privato”.
Ma c’è di più. Senza l’appoggio di Forza Italia il Governo “bomba” di Mattarella altro non sarebbe che un monocolore Pd (unico grande partito a votare la fiducia) mascherato il quale, per la fedeltà tributata al Colle, spetterebbero molte (se non tutte) le nomine pesantissime che vanno a scadenza entro giugno. A partire dalla stessa Rai. Insomma per il Cav la situazione appare complicata e le pressioni sembrano suggerire la soluzione meno cruenta e assai più redditizia (aspetto che per un imprenditore è sempre importante): il passo di lato. Un passo pesante per tutti: per Salvini che beneficerebbe della compattezza della coalizione per sedersi al tavolo con Di Maio da “prima donna”, ma che dovrebbe onorare tale “privilegio” con una lauta ricompensa in termini di incarichi (anche extra governativi).
Ma un passo di lato del Cav risulterebbe pesantissimo anche per il leder grillino che, per il solo appoggio esterno, dovrebbe “piegarsi” alla presenza di un Cavaliere divenuto “responsabile” (il salvatore della Patria) a cui neppure il M5s potrà dire molti altri no per non rischiare di passare per gli “sfasciacarrozze” di turno e dichiarare apertamente la loro inaffidabilità.
Insomma la “bomba” (anche dal punto di vista istituzionale, ce lo consenta Presidente) del Governo di servizio sembra funzionare per stanare B. e per incastrare Di Maio. Le acque chete…