Ci sono aggiornamenti sul tavolo tecnico in corso tra MoVimento 5 Stelle e Lega per la formazione del nuovo governo. All’incontro stanno partecipando Laura Castelli, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora per il M5s, mentre per il Carroccio ci sono Giancarlo Giorgetti e Claudio Borghi. Con loro i tecnici degli uffici legislativi.La riunione è in corso negli uffici del gruppo pentastellato alla Camera. Duro il commento del Partito democratico, attraverso le parole di Maurizio Martina, il quale ha annunciato opposizione dura a MoVimento 5 Stelle e Lega. «Il Pd e le forze di centrosinistra devono prepararsi e passare presto dalla (giusta) preoccupazione alla sfida. Alla proposta alternativa. Altro che stare a guardare con i pop corn in mano. Non scherziamo. Dobbiamo metterci presto al lavoro nella società, con ascolto e proposta. Tornare a mettere radici forti nei luoghi reali della vita delle persone. Senza accettare il terreno di propaganda, ma costruendo il nostro nuovo progetto per l’Italia», ha scritto Martina su Facebook. Su Twitter invece Matteo Salvini ha fatto chiaro riferimento alle trattative con il M5s: «Stiamo lavorando per voi!», ha scritto in un post con una foto nella quale è ritratto con una ruspa alle sue spalle. A Montecitorio, invece, ha spiegato che «il tema immigrazione, sicurezza e sbarchi sarà parte fondante del programma del governo». (agg. di Silvana Palazzo)
PRIMA RIUNIONE SU CONTRATTO E PROGRAMMA
MoVimento 5 Stelle e Lega hanno chiesto altro tempo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per poter discutere sul contratto di governo. E infatti è in corso la prima riunione sul programma: in questi minuti le parti si stanno confrontando per la stesura del contratto. Una delegazione di tecnici dei due partiti e una piccola rappresentanza parlamentare sta partecipando all’incontro, come anticipato dal capo politico M5S Luigi Di Maio, che questa mattina ha parlato di tavolo tecnici a lavoro ad oltranza. Il nome del presidente del Consiglio di un eventuale governo M5S-Lega potrebbe arrivare domenica. Non è ancora chiaro se sarà un premier politico o tecnico. Forza Italia attende con ottimismo: «La nostra garanzia lì è Matteo Salvini, il leader della Lega che fa parte dell’alleanza a cui teniamo tantissimo», ha dichiarato la senatrice Licia Ronzulli, fedelissima di Berlusconi. Ma ha precisato che Forza Italia avrà le mani libere: «Noi non vogliamo sapere niente, non vogliamo sapere chi saranno i ministri, non vogliamo mettere nessun ministro, non vogliamo nessuna Presidenza di commissione». (agg. di Silvana Palazzo)
CHIESTO TEMPO FINO A LUNEDÌ: GIORGETTI PREMIER?
Lega e M5s hanno chiesto tempo fino a lunedì prossimo, pare dalle indiscrezioni dal Quirinale, per poter formare e presentare a Mattarella la lista di ministri e soprattutto il nome del premier a cui il Colle dovrebbe incaricare il mandato per andare poi in Parlamento. Al lavoro nel pomeriggio i tecnici di Salvini e Di Maio lavorano per il programma e le prime nomine: domani mattina nuovo vertice tra i due giovani leader in cui dovrebbe essere fornita la fase finale per il nome del premier. Tra una staffetta Di Maio-Salvini e un incarico a Giancarlo Giorgetti (vicesegretario della Lega) la seconda opzione sembra convincere di più il Quirinale ma non è detto che soddisfi appieno l’esigenza dei Cinque Stelle che vorrebbero per loro la poltrona più ambita. Di Maio ha detto poco fa uscendo dalla Camera, «non giochiamo al toto premier perché il problema vero ora è il contratto e il programma, su quello dobbiamo lavorare e non sui nomi». Si lavora però parallelamente sull’individuazione di un nome “terzo” che possa mettere d’accordo tutti: cosa non semplice, specie con un ultimatum del Colle che dovrebbe scadere tra qualche ora se non verrà accolta la proroga richiesta da Lega e M5s.
DI MAIO, IL VIDEO-MESSAGGIO SU FACEBOOK
Governo M5s-Lega, è terminato con esito positivo l’incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Dopo la nota congiunta diramata dai due movimenti, il candidato premier pentastellato è intervenuto in diretta su Facebook per fare il punto della situazione sulla formazione del nuovo Governo con il Carroccio: “E’ finito da poco l’incontro con Matteo Salvini qui alla Camera dei Deputati. Come sapete, ieri si sono create le condizioni per iniziare a lavorare a un Governo del cambiamento Movimento 5 Stelle-Lega: io sono molto orgoglioso che siamo arrivati fin qui mantenendo la nostra coerenza e portando avanti in modo lineare la nostra linea politica. Questo è un grande obiettivo che abbiamo raggiunto, ma adesso passiamo il prima possibile a dare un Governo all’Italia”.
Continua Luigi Di Maio: “Stamattina alle 9 ho incontrato Salvini e convenivamo tutti e due sul fatto che bisogna iniziare a parlare di temi e soluzioni per i problemi degli italiani che aspettiamo da tanti anni. Già oggi pomeriggio si riunirà un tavolo con politici e tecnici del Movimento 5 Stelle e della Lega per cominciare finalmente a scrivere un contratto di governo, che possa migliorare la vita degli italiani”. Infine, una battuta sull’incontro con Salvini e le prossime tappe: “Credo che siano stati fatti dei passi in avanti significativi e avremo modo nelle prossime ore per metterci subito al lavoro: il tempo non è tantissimo e dobbiamo ottenere dei risultati come Governo per i cittadini. Non posso nascondere la gioia e la contentezza per il fatto che finalmente possiamo occuparci dei problemi dell’Italia. Sono passati diversi giorni ma la cosa più importante è che adesso siamo al lavoro. Da oggi pomeriggio seguiteci e state con noi, sono momenti importanti non per il Movimento ma per la Repubblica italiana”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NOTA CONGIUNTA LEGA-M5S
E’ giunta l’attesa nota congiunta di Movimento 5 Stelle e Lega al termine dell’incontro a Montecitorio tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Sulla composizione dell’esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese”, questo il comunicato diramato dai due movimenti. Situazione tutta da valutare dunque, senza alcun passo in avanti degno di nota ma neanche una rottura. Al termine del vertice, né i due leader né i loro consiglieri hanno deciso di rilasciare delle dichiarazioni, con Gianmarco Centinaio che ha rifiutato di commentare la situazione ai microfoni dei cronisti presenti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TERMINATO INCONTRO DI MAIO-SALVINI
Governo M5s-Lega, è terminato pochi istanti fa l’incontro a Montecitorio tra i rispettivi leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini. La grande svolta di ieri e la fiducia dei due partiti sembra frenata però dall’uscita dal palazzo romano del segretario del Carroccio che, come sottolineato dai principali cronisti presenti sul posto, era scuro in volto e nervoso. Nei prossimi minuti è attesa una nota congiunta dei due partiti per fare il punto sulla trattativa e da questa dipenderà molto del destino del nuovo esecutivo. E spunta un interessante retroscena su Silvio Berlusconi, che ha fatto l’atteso “passo di lato” e ha dato il via libera all’intesa giallo-verde. Secondo quanto riportato da Repubblica, la decisione sul comunicato ufficiale sulla “astensione benevola” era già giunta da tempo: “Mandiamolo in rete subito. Agita le acque dei grillini, li manda in cortocircuito. E se l’accordo salta noi facciamo un figurone e loro una figuraccia che pagheranno a caro prezzo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“ALLEANZA CENTRODESTRA NON E’ FINITA”
La paura delle urne ha prevalso, quindi è arrivato il passo di lato: Silvio Berlusconi cede e annuncia che non si opporrà ad un governo formato dal MoVimento 5 Stelle e dalla Lega. Forza Italia non voterà la fiducia, ma Matteo Salvini e Luigi Di Maio possono trattare. Il ragionamento di Berlusconi è chiaro: l’ex Cavaliere dà il via libera a un esecutivo giallo-verde con l’astensione responsabile dei suoi parlamentari. Così si stacca l’etichetta di responsabile della stasi politica del Paese. «Se invece questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all’incapacità – o all’impossibilità oggettiva – di trovare accordi fra forze politiche molto diverse. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori». Quello di Berlusconi è a tutti gli effetti un passo di lato: dà il via libera senza il suo sostegno attivo, come chiesto più volte da Di Maio, ma non rompe l’alleanza con la Lega. «Tutto ciò non segna la fine dell’alleanza di centrodestra: rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. Continuiamo a lavorare per tornare a vincere, ma soprattutto perché torni a vincere l’Italia». (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO: “INCONTRO SALVINI, PRIMA I TEMI E POI I NOMI”
Niente appuntamenti domani per Luigi Di Maio, che ha annullato gli impegni a Parma e Imola. Del resto la svolta data da Silvio Berlusconi impone nuovi colloqui tra il MoVimento 5 Stelle e la Lega. Con Salvini c’è una tabella di marcia da rispettare per arrivare alla definizione della squadra dei ministri e soprattutto alla scelta del premier. «Domani ho intenzione di incontrare Matteo Salvini, iniziamo dai temi poi i nomi. La cosa importante è il contratto di governo, ci sono soluzioni che gli italiani aspettano da 30 anni», ha detto Di Maio a margine di una cena in un ristorante nel centro di Roma. Matteo Salvini sulla stessa lunghezza d’onda. Dopo aver ringraziato Silvio Berlusconi, il leader della Lega ha evidenziato che «come promesso, stiamo lavorando fino all’ultima ora per far nascere un governo fedele al voto degli italiani. Tenuta salda per lealtà e coerenza l’unità del centrodestra, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare». Intanto pochi minuti dopo la nota di Forza Italia il Partito democratico si è messo all’opposizione: «Dopo 60 giorni di incredibili balletti, è in vista il governo dei populisti. La “madrina” di Di Maio e Salvini si chiama Berlusconi. E meno male che promettevano l’esecutivo del cambiamento», ha twittato Andrea Marcucci, capogruppo dei dem al Senato. (agg. di Silvana Palazzo)
BERLUSCONI: “NESSUN VETO, MA NON VOTEREMO FIDUCIA”
È durato appena otto minuti l’incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini: la notizia è stata lanciata dall’AdnKronos, secondo cui il faccia a faccia è avvenuto nell’ufficio del capo politico del MoVimento 5 Stelle. Al centro del colloquio il passo di lato di Silvio Berlusconi, non nomi o ministeri, assicurano dal quartier generale M5S. La tabella di marcia prevede il passo di lato del leader di Forza Italia, condicio sine qua non, poi il contratto do governo, quindi la scelta dei nomi e del premier. Poco fa Berlusconi è uscito allo scoperto con una nota che di fatto dà il via libera ad un esecutivo M5S-Lega: Forza Italia non darà un appoggio esterno, ma si limiterà a valutare i singoli provvedimenti. «Non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento 5 Stelle. Se però un’altra forza politica della coalizione di centrodestra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinquestelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali», ha annunciato l’ex premier. «In questo caso non potremo certamente votare la fiducia». (agg. di Silvana Palazzo)
TOTI: “SE VA BENE CI ASTERREMO”
Mentre Berlusconi agita le acque del Centrodestra in attesa della sua decisione che potrebbe portare al Governo Lega-M5s, interviene uno dei colonnelli di Forza Italia da sempre molto vicino – anzi, il più vicino – alla Lega di Salvini, Giovanni Toti. Secondo il Governatore della Liguria, intervistato a CartaBianca su Rai3, «se va bene ci asterremo, se va male voteremo all’opposizione», prova a sintetizzare a poche ore dalla possibile decisione del suo leader da Arcore. I contatti fra Salvini e Di Maio intanto proseguono per provare a capire quale possa essere una figura “comune” per la premiership: se Giorgetti non va bene al M5s – e anche allo stesso Berlusconi – i nomi e i profili individuati saranno comunque all’interno di un alveo politico, come spiega Centinaio, Capogruppo Lega al Senato «sono molto ottimista. L’importante è che ci sia un accordo politico tra Salvini e Berlusconi e che entrambi decidano che posizione devono tenere i gruppi. Un premier tecnico? Per noi sarebbe meglio un politico». IN tutto questo, da Forza Italia avanza anche la possibilità di poter richiedere una figura “alla Casellati” che possa dunque piacere anche al Cav, come “prezzo” per il passo di lato che i due giovani leader di Lega e M5s stanno chiedendo all’anziano leader di Forza Italia.
BOSSI, “CONVIENE AL CAV IL GOVERNO LEGA-M5S”
Sono ore decisive per la formazione del nuovo governo: nel centrodestra starebbero provando a convincere Silvio Berlusconi ad appoggiare l’accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega. Questa mossa potrebbe dare più garanzie a Forza Italia rispetto all’eventualità di un ritorno al voto a luglio, quando il Cav potrebbe perdere voti a vantaggio del Carroccio. Inoltre, così potrebbe tenere in “scacco” i pentastellati. Ne è sicuro Umberto Bossi: «Il leader di Forza Italia non ha l’interesse a dire solo no. Di volta in volta Berlusconi avrà l’occasione di dire la sua su tutti i provvedimenti del governo che vengono portati in Aula», ha dichiarato in un’intervista a Radio Radicale. Per il Senatùr così Berlusconi avrà la certezza di contare: «Ci saranno anche delle leggi sulle quali voterà sì perché questo è nel suo interesse». Bossi è certo anche del fatto che la Lega non tradirà Forza Italia: «metta al lavoro i suoi parlamentari. E in quel modo potrà contare per le scelte del governo. La Lega non lo tradirà. LDeve portare a casa le competenze per l’autonomia della Lombardia dopo il referendum». (agg. di Silvana Palazzo)
SI CERCA NOME PREMIER TERZO
Dopo un vertice avuto oggi a ora di pranzo, continuano serrate le trattative tra Movimento 5 Stelle e Lega per trovare in extremis una soluzione al rebus Governo (nome del premier, ruolo di Forza Italia nell’appoggio al nuovo esecutivo, programma e ministri) prima che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, indichi il nome di quel Presidente del Consiglio “di tregua” che dovrebbe poi però andarsi a cercare una non scontata fiducia in Parlamento. Le 24 ore aggiuntive, l’ultima proroga oramai, chieste al Capo dello Stato serviranno ai due leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per sbloccare l’impasse anche se al momento continuano a persistere dubbi che l’operazione vada in porto: il numero uno della Lega ha spiegato che si sono fatti passi in avanti ma che non verrà certo rotto il fronte del centrodestra, mentre un Di Maio già in clima elettorale ha spiegato che tutto dipende ora dalla coalizione che fa capo a Salvini e che lui non resterà a Roma, dato che l’attende la campagna a Parma, chiaro monito al fatto che non si fida più dei proclami. Intanto, secondo una indiscrezione lanciata da La Stampa, il nome terzo attorno a cui far partire un Governo giallo-verde non potrebbe essere più Giancarlo Giorgetti, come era emerso nelle scorse settimane, a causa del secco “niet” del capo politico dei pentastellati che, nonostante gli ultimi sviluppi e scottato dai precedenti fallimenti, non intende darla vinta facile a Salvini e avrebbe spiegato che adesso “il Movimento alzerà il prezzo”. (agg. R. G. Flore)
ROMANI (FI), “OK GOVERNO M5S-LEGA”
Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno chiesto una proroga: come abbiamo più volte raccontato in questo nostro speciale della mattina, il Governo neutrale “minacciato” da Mattarella avrebbe avuto un possibile esito “positivo” (e diremmo anche sperato dal Colle). Di Maio e Salvini hanno ripreso i contatti, con Giorgetti come autentico-ponte tra i due giovani leader e soprattutto Forza Italia ha cominciato a fare qualche valutazione decisiva per poter far emergere una maggioranza “giallo-verde” superando l’ultimo grande veto rimasto: Silvio Berlusconi. Di Maio attenuta i toni e non parla più di «impresentabile»; Salvini assicura che «Non si rompe l’alleanza” di centrodestra per formare un governo, è un pre-requisito»; Berlusconi, per la prima volta, ragiona sulla possibilità di fare un passo di lato momentaneo per evitare l’arrivo del Governo neutrale che avrebbe significato, stante i veti di quasi tutti i partiti, l’anticamera del voto anticipato a luglio. «Io non ho disdetto la campagna elettorale. Salvini mi ha chiesto altre 24 ore e insieme le abbiamo chieste al Colle, ma io resto in campagna elettorale», spiega Di Maio, che però viene dato in stretto contatto con il leader leghista in pratica ogni ora. «Le prossime ore saranno cruciali, abbiamo dato mandato al presidente Berlusconi di seguire questa trattativa, quindi la situazione si svilupperà nelle prossime ore», fa sapere poco fa la capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini.
SI VALUTA L’ASTENSIONE CRITICA
Berlusconi ha valutato assieme ai suoi consiglieri – su tutti Gianni Letta, tornato di nuovo in auge quando il gioco si fa duro – di poter optare una “astensione critica” come mossa per uscire dallo stallo e far formare il governo a Di Maio e Salvini. Dietro vi sono ragioni plurime: in primis, Letta ha spiegato al Cav di evitare l’appoggio esterno, dato che comunque avrebbe dovuto votare una fiducia che Di Maio non avrebbe mai accettato. In secundis, il voto in luglio sarebbe nefasto per tutti gli italiani tra vacanze e una legge elettorale che rimarrebbe uguale, tanto da ripresentare poi dopo il voto la stesa situazione attuale con Lega e M5s “costretti” a trattare per un Governo di maggioranza. Da ultimi, Forza Italia potrebbe andare ai minimi storici con il voto di luglio e molti parlamentari non sarebbero più eletti ma “spazzati via” dall’ondata ancora più ingente di leghisti in Parlamento. Per tutto questo, si cerca nelle prossime ore di mettere a punto l’astensione critica e il voto contrario a seconda dei provvedimenti da votare, una sorta di riedizione di quanto l’allora Lega nord fece durante il governo Monti: Forza Italia nel governo, Bossi-Maroni all’opposizione senza però rompere il sodalizio delle Regioni governate al Nord, il vero punto di forza anche odierno del Centrodestra. «Forse vale la pena che si sperimenti un governo giallo-verde, vediamo cosa può offrire…di sicuro ci sono precedenti illustri come col governo Letta e Monti, quando all’interno del centrodestra si erano assunte posizioni diverse senza rompere la coalizione. Aspettiamo che ci sia un accordo politico tra Di Maio e Salvini, penso che sia questo il problema, hanno appena chiesto 24 ore in più», spiega Paolo Romani, tra i più autorevoli senatori in Forza Italia. Nelle prossime parlerà Berlusconi, come invocato da Salvini, e chiarirà una volta per tutte se “l’inghippo” sarà svelato o ulteriormente complicato.