Elisabetta Trenta, esponente del Movimento 5 Stelle, è il nuovo ministro della Difesa. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della lista ministri pentastellata di fine febbraio, la Trenta ha tracciato le linee guida dei suoi progetti: “Per essere pronti ad affrontare le sfide del 21esimo secolo, le nostre forze armate devono adattarsi al nuovo ambiente operativo e in continuità con gli indirizzi del libro bianco e a integrazione di quelli,sarà necessario investire in primo luogo nel capitale umano, il personale della Difesa. In secondo luogo nella ricerca e nell’innovazione anche nell’ambito di Pesco per migliorare l’equipaggiamento per la sicurezza del personale e sviluppare tecnologie in grado di soddisfare le esigenze di un duplice uso sistemico civile e militare, e sviluppare tecnologie per l’intelligence. Per raggiungere questi obiettivi svolgeremo una attenta opera di razionalizzazione delle spese e ottimizzazione dei costi, per la gestione del patrimonio della Difesa renderemo più efficiente l’operazione di valorizzazione anche attraverso la realizzazione di iniziative di democrazia partecipata. Il nostro Governo assicurerà al Paese forze armate più efficaci ed efficienti, capaci di rispondere alle nuove minacce rimanendo economicamente sostenibili”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“9 MESI A NASSIRIYA ESPERIENZA CHE PIU MI HA SEGNATA”

Il ministro della Difesa del Governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte è Elisabetta Trenta. Esponente del Movimento 5 Stelle, la Trenta si era presentata così al popolo pentastellato: “I nove mesi trascorsi a Nassiriya come consigliere politico del comandante italiano e della missione Antica Babilonia sono stati l’esperienza che più ha segnato la mia vita. In quel periodo ho compreso l’impossibilità di slegare lo sviluppo di un paese dalla sicurezza e dalla pace. Forse per la prima volta mi sono sentita fiera di essere italiana: ho ammirato la professionalità, l’impegno e il cuore dei nostri soldati, donne e uomini impegnati nelle missioni e sono stata orgogliosa di condividere con loro anche il rischio della vita. Lavorando con il ministero degli Esteri e a stretto contatto con la Difesa, ho compreso l’importanza del sistema Italia, che in queste occasioni si esprime ai massimi livelli. Il Ministero della Difesa unisce il Paese da Sud a Nord, dando lavoro a 306 mila unità: oltre alla primaria difesa dello stato e dello spazio euroatlantici e euromediterranei, le nostre forze armate forniscono un contributo essenziale alla realizzazione della pace e della sicurezza internazionale”, le sue parole nel giorno della presentazione della squadra di governo M5s di fine febbraio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ECCO I SUOI OBIETTIVI

Il nuovo Ministro della Difesa è Elisabetta Trenta del Movimento 5 Stelle. L’analista è stata scelta da Luigi Di Maio e di sicuro è una donna brillante e di grande valore. Il Giornale, nella sua versione online, ci offre anche una scaletta di tutti i suoi obiettivi che la donna ha messo in piedi per cercare di rialzare il paese anche nel suo settore. Tra questi ha specificato lei stessa: “Punto ad investire nel personale e sulla tecnologia per assicurare all’Italia forze armate più moderne e capaci di fronteggiare nuove minacce”. Sicuramente è un momento particolare per il mondo e il ruolo del Ministro della Difesa Elisabetta Trento è più importante che in altri specifici periodi storici. Anche il fratello è impegnato in politica e il prossimo 10 giugno sempre con il Movimento 5 Stelle si candiderà come sindaco di Velletri nel Lazio. Staremo a vedere se riuscirà ad avere lo stesso successo della donna. (agg. di Matteo Fantozzi)



ANALISTA SCELTA DA DI MAIO

Elisabetta Trenta è stata tra le primissime nomine scelte già da Luigi Di Maio durante la campagna elettorale nella sua “primitiva” squadra di Governo M5s che avrebbero dovuto insediarsi una volta conquistata la maggioranza: la storia è andata diversamente, ma il neo Governo gialloverde che giura oggi al Quirinale ha comunque confermato la Trenta come Ministro della Difesa, con Di Maio che è riuscito a convincere Salvini di tenersi il Dicastero dall’alto valore simbolico diplomatico da un lato, e politico-strategico dall’altro specie sulle importanti missioni all’Estero del nostro esercito. La neo-Ministro di forze militari se ne intende visto che la laureata in Scienze Politiche (con master in intelligence & sicurezza e cooperazione internazionale) è stata Political Advisor dei Comandanti della Itjtf in Iraq e ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell’Unità di assistenza alla Ricostruzione di Thi Qar. Tra il 2005 e il 2006 è stata sia consigliere per la missione ‘Antica Babilonia 9’ per il ministero della Difesa ed è stata nominata anche “esperto senior” nella Task Force Iraq a Nassirya sempre per la Farnesina. Non solo, Elisabetta Trenta è stata anche nel 2009 «richiamata in servizio come capitano della Riserva nella missione Unifil in Libano e nel 2012 ha coordinato un progetto in Libia per la riduzione degli armamenti illegali», spiega l’Ansa in un breve profilo della carriera. È stata candidata dal M5s (di cui fa parte ufficialmente dal 2013) nel collegio plurinominale Lazio2 al Senato.

I PRIMI PROVVEDIMENTI POST-PINOTTI

«Le sfide nel settore della sicurezza oggi chiamano in causa il ruolo contemporaneo di attori sia civili, pubblici e privati, sia militari, ed è sempre più necessario creare sinergie operative e collaborazioni istituzionali al servizio dello Stato. Dalla sistematizzazione di tali collaborazioni, oggi frammentarie, possono derivare sinergie operative, riduzione delle duplicazioni di ruoli e, quindi, risparmi per il bilancio statale, a vantaggio di migliori e più efficienti servizi per la collettività», ha scritto la stessa Elisabetta Trenta nella ricerca ‘L’utilizzo duale delle capacità della Difesa per scopi non militari pubblicata sul sito della Difesa”. Dopo essere stata nominata da Di Maio come “Ministro ombra della Difesa” la Trenta aveva dichiarato alla stampa in una intervista i suoi primi propostiti di provvedimento nell’immediato post-Pinotti: «punterebbe a investire nel personale e nella tecnologia per assicurare al paese forze armate più moderne e più capaci di fronteggiare le nuove minacce». È sposata con un colonnello dell’Arma ai vertici di SegreDifesa (ufficio accorpato alla direzione nazionale armamenti, si occupa di tutti i contratti delle forze armate) ed è come si può ben vedere da una vita professionale che dedica i suoi sforzi e i suoi riconoscimenti nell’ambito del vasto mondo della Difesa. Da ultimo, come riporta Adnkronos, «E’ stata inoltre “Country Advisor per la Missione Leonte” in ambito Unifil in Libano nel 2009 e ha partecipato ad attività militari e civili, in Italia e all’estero, su incarico del Ministero della Difesa».