E’ ufficialmente nato il Governo Conte: M5s e Lega al lavoro per mettere in pratica il contratto di Governo imbastito in settimane di trattative. Tra i principali provvedimenti in programma c’è sicuramente quello dell’abolizione della Legge Fornero, con la professoressa che ha commentato il tentativo di scardinare la sua riforma come “ingenuo e fuorviante. Modifichiamo quello che è modificabile, ma tornare indietro solo per issare una bandiera che si è fin troppo sventolata, anche impropriamente, in campagna elettorale è un rischio per il Paese”. Continua l’ex ministro come riportato da Il Giornale: “Già sono molto elevati 15 miliardi per la sola quota 100 e il ripristino delle pensioni di anzianità per il primo anno che poi salgono a 20 miliardi”. E infine: “Ai cittadini dico: siete veramente convinti che vogliamo ripristinare le pensioni di anzianità con questo stanziamento di risorse? Siete convinti che non ci sono altri settori che abbiamo bisogno d quelle risorse? Non basta amare il popolo per trovare le risorse. Bisogna amare il popolo ma bisogna anche rispettare i vincoli di bilancio”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MARTINA: “NON FAREMO SCONTI”
Il Governo del premier Giuseppe Conte con Lega e Movimento 5 Stelle è partito. Oggi il giuramento al Quirinale, con l’opposizione che promette di non fare sconti. Presente a Roma per una manifestazione del Pd, il segretario reggente dei dem Maurizio Martina ha parlato così: “Questa piazza è l’inizio del nostro lavoro per il Paese in alternativa, un’alternativa popolare e concreta: non faremo sconti a questo Governo. Un esempio concreto: Trump mette i dazi sull’acciaio e sull’alluminio europeo, il rischio negativo di ricadute concrete su imprese italiane è evidentissimo, cosa fa il governo italiano? Difende i dazi di Trump o i lavoratori di Terni”. Continua l’ex ministro dell’agricoltura: “Noi dobbiamo chiedere a tutti i cittadini che hanno voglia di darci una mano di stare con noi, dobbiamo chiedere a tanti elettori di centrosinistra di tornare a casa: questa casa è aperta e si rinnova, è molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto per l’Italia. Quando governi e hai valori saldi, puoi anche sbagliare”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BERLUSCONI: “NON VOTEREMO FIDUCIA”
Silvio Berlusconi, in un messaggio registrato per la Festa della Repubblica, ha confermato quanto già annunciato nei giorni precedenti della crisi di Governo: «Per quanto ci riguarda noi rimaniamo coerenti e fedeli al voto del popolo di centro-destra e saremo, perciò molto rigorosi nell’opporci a tutto quello che giudicheremo non positivo per l’Italia e per gli italiani. Per questo noi non possiamo che votare “no” alla fiducia a questo Governo». Come lui dovrebbe fare anche Giorgia Meloni che però si è detta più possibilista, specie nei primi mesi, ad un appoggio “con astensione” al governo gialloverde, specie al Senato dove i numeri sono alquanto risicati. Mentre si preparano i primi interventi in Parlamento lunedì e martedì prossimo, quando si voterà la fiducia del Governo Conte in aula, si prova anche a capire quali siano le reali forze in campo per la tenuta della maggioranza: di certo la notizia positiva del giorno è la chiusura in positivo della Borsa (+1,49% a Piazza Affari) e lo spread calato a 226 in netto calo rispetto ai giorni di massima tensione della scorsa settimana. Di certo, ad aiutare questa “discesa” le prime parole del ministro dell’Economia Giovanni Tria che uscendo dal Quirinale ha spiegato «In Italia non esiste nessuna forza politica che dica di voler uscire dall’Euro». (agg. di Niccolò Magnani)
LA CERIMONIA DELLA CAMPANELLA
Il governo Conte è entrato nella pienezza dei suoi poteri: il giuramento si è chiuso con l’applauso dei parenti e dello staff della comunicazione di M5s e Lega. Dopo un breve brindisi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier si è recato a Palazzo Chigi per la cerimonia della campanella e lo scambio di consegne con il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni, e per riunire il primo Consiglio dei ministri. «È ora di far ripartire il paese, di mettere da parte la Fornero, di istituire il reddito di cittadinanza e il salario minimo orario. E lo faremo» ha scritto su Facebook il capo politico pentastellato Luigi Di Maio prima della cerimonia di insediamento. «Nessun passo indietro, abbiamo fatto due passi avanti: al governo c’è Savona ma c’è anche un ministro dell’economia in perfetta sintonia con Savona» il commento di Matteo Salvini su Rainews 24, all’uscita dal Quirinale. (agg. di Silvana Palazzo)
SAVONA INCONTRA MATTARELLA
Hanno giurato tutti i ministri del nuovo Governo di Giuseppe Conte sostenuto dalla maggioranza di Lega e Movimento 5 Stelle: in diretta dal Quirinale, dal Presidente del Consiglio fino al Ministro dei Beni Culturarli, il primo e l’ultimo che hanno letto la formula tradizionale e firmato il proprio impegno davanti al Presidente della Repubblica. Tutto svolto in poco tempo e senza inconvenienti o “gaffe”, particolarmente significativa la stretta di mano tra il neo-Ministro agli Affarri Ue Paolo Savona e il Capo dello Stato, appena 10 giorni dopo la sonora bocciatura di Mattarella al prof “no Euro”. Tutto si è risolto grazie all’accettazione di Savona di essere “spostato” in un altro Dicastero lasciando libero il Mef a Giovanni Tria: è nato il 65esimo Governo della Repubblica ma già domani Di Maio ha annunciato una manifestazione del M5s alla Bocca della Verità con tutti i ministri grillini per festeggiare la salita ai Palazzi della Politica. Primo a giurare, dopo Conte, è stato Matteo Salvini subito seguito da Di Maio: saranno proprio loro due ad essere i vicepremier incaricati di “guidare” le azioni del neo Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. (agg. di Niccolò Magnani)
COMINCIA LA “TERZA REPUBBLICA”
Il governo Conte nasce oggi dopo 88 giorni di gestazione complessa. Con il giuramento al Quirinale del neo presidente del Consiglio e dei suoi 18 ministri decolla il governo M5s-Lega. Il primo esecutivo della Terza Repubblica è a battesimo oggi. «Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi politici anticipati nel contratto di governo, lavoreremo con determinazione per migliorare la qualità della vita di tutti gli italiani» le prime parole del premier Giuseppe Conte, che è arrivato al Quirinale con la sua squadra di governo. In mattinata ha avuto invece un colloquio con i presidenti di Camera e Senato, ma non prima di fermarsi a parlare con un presidio di lavoratori. Il giuramento di oggi è solo il primo passo: il governo diventerà operativo a partire dalla prossima settimana, con il voto di fiducia che sarà votata prima dall’aula di palazzo Madama e che potrebbe tenersi alle 12 di martedì 5 giugno. Clicca qui per seguire il giuramento in diretta streaming video. (agg. di Silvana Palazzo)
È TUTTO PRONTO AL QUIRINALE
Scorrono inesorabili le lancette, e si avvicinano le ore 16:00, quando si terrà il giuramento del nuovo governo. La squadra è pronta, oggi giurerà davanti al presidente della Repubblica, quindi martedì chiederà la fiducia in Parlamento, dopo di che l’iter sarà completato e potrà iniziare a lavorare. Intanto proseguono i battibecchi a distanza. Questa volta a prendersi di mira, il neo ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e l’uscente Graziano Delrio. Quest’ultimo ha accusato il leghista di essere vicino ai neofascisti, e lo ha fatto parlando ai microfoni di Agorà: «E’ un governo del cambiamento – dice il capogruppo Pd alla Camera – il problema è che si può cambiare in peggio. Anche il governo fascista era un governo del cambiamento in Italia. Questo governo ha politiche di destra, impostate dalla Lega di Salvini che appartiene culturalmente alla nuova destra europea, protezionista, nazionalista, una cosa pericolosa». Puntuale è arrivata la replica del leader del Carroccio, che attraverso Facebook ha scritto: «A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio». Qui sotto il video con la diretta dal Quirinale del giuramento (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“VI DOVETE FIDARE DI NOI”
In un fuoriprogramma fuori dalla Camera, il neo Premier Giuseppe Conte ha incontrato un gruppo di lavoratori di Fedex-Tnt che protestavano per il piano licenziamenti che li ha sbattuti fuori dalla azienda: poco prima di entrare a Montecitorio per il colloquio, ora terminato, con Roberto Fico, il Presidente del Consiglio ha spiegato ai lavoratori che comunque manifestavano la loro speranza nell’operato di Conte «Vi dovete fidare di tutti questi ministri, abbiamo messo su una bella squadra, il ministro dello Sviluppo economico è Luigi Di Maio». Il leader “movimentista” del M5s, Alessandro Di Battista, mentre si trova negli Usa per un reportage ha scritto su Facebook il suo commento sull’esito positivo di queste trattative durate 88 giorni: «Il Movimento 5 Stelle è al governo del Paese. Qualunque sia il vostro pensiero è una cosa enorme. Un movimento nato grazie alla follia di un comico e di un imprenditore che detestava le ingiustizie che, senza controllare giornali o TV, senza avere una sede e rifiutando 42 milioni di euro di rimborsi elettorali arriva, in poco tempo, al governo del Paese. Io ho fatto la mia parte e ne sono orgoglioso». Curioso invece il non-commento lasciato da Paolo Savona, arrivato a Fiumicino poco fa per andare poi con il resto della squadra al Colle per giurare alle ore 16: il neo Ministro agli Affari Ue è stato il vero pomo della discordia tra il Colle e Lega-M5s e all’ultimo si è visto sfilare il dicastero del Mef per “risolvere” la disputa: «Cosa volete che vi dica ora? Non ho niente da dire». (agg. di Niccolò Magnani)
COTTARELLI: “IMPOSSIBILI LE LORO PROMESSE”
«Sarà impossibile realizzare tutto quello che è stato promesso. Non sono d’accordo con questa idea che si possano risolvere i problemi in Italia facendo più deficit pubblico. È invece necessario mettere i conti pubblici in sicurezza e non danneggiare la crescita». Così ha parlato nelle scorse ore Carlo Cottarelli, l’ex presidente del consiglio incaricato pochi giorni fa dal presidente Sergio Mattarella per formare un governo tecnico. Lo ha detto a Circo Massimo, trasmissione di Massimo Giannini, esternando il proprio scetticismo circa le manovre economiche che il nuovo governo formato da Movimento 5 Stelle e Lega ha stilato per i prossimi anni. Sarà un problema che si verificherà quando bisognerà presentare la nota di aggiornamento del Def e la legge di stabilità, ma per ora i due leader, Di Maio e Salvini, non ci pensano. Oggi, appuntamento con il giuramento dalle ore 16:00, poi piano piano la macchina organizzativa italiana politica si rimetterà in moto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RIVOLTA GRILLINA
Mentre i paramenti vengono preparati per il giuramento ufficiale e solenne del Governo Conte, emergono già non pochi problemi non solo sulla scelta dei ministri ma sulla tenuta stessa di parte della maggioranza: per ora sono solo voci e “minacce” a mezzo stampa, ma nelle prime settimane di governo potrebbero essere il perno centrale di problemi ai quali il premier Conte dovrà provvedere. Non sono infatti pochi i grillini della base storica che lamentano la conduzione politica e comunicativa di Di Maio in questi 88 giorni di attesa per il Governo, specie nelle ultime settimane dove si è decisa la partita del contratto gialloverde. «Tanti hanno denunciato poca collegialità, soprattutto dopo il passo falso sull’impeachment del Capo dello Stato», riporta la deputata sarda Emanuela Corda dalle pagine de La Stampa. Secondo la grillina che si fa portavoce di tanti altri parlamentari – almeno una cinquantina sostiene Tg Com24 – la gestione Di Maio è tutt’altro che piaciuta nell’intera crisi istituzionale: «Non possiamo scoprire le cose da Barbara D’Urso, caro Luigi». A rischiare sarebbe il Senato dove già il Governo ha ben pochi voti di maggioranza, se escludiamo l’astensione (tutta da verificare) di Fratelli d’Italia. A non convincere poi la gestione intera del M5s di due non eletti come Davide Casaleggio e Rocco Casalino: «Non firmeremo fiducie in bianco ma Luigi non è in discussione al momento. Dobbiamo solo liberarlo dall’abbraccio mortale dello staff. Solo così potrà dimostrare di essere un vero leader», spiega ancora la Corda. (agg. di Niccolò Magnani)
GIURAMENTO E FIDUCIA
E’ finalmente nato il governo MS5-Lega. L’intesa fra le parti in gioco è stata raggiunta nella giornata di ieri, dopo 88 giorni dal voto dello scorso 4 marzo, e dopo la più lunga crisi della storia della nostra Repubblica. Alla fine Di Maio, Salvini e il presidente Mattarella hanno trovato l’intesa dopo che Paolo Savona è stato spostato dall’Economia agli Affari Europei. A quel punto è ripartita veloce la macchina organizzativa, e in poche ore è arrivata la fatidica fumata bianca: Cottarelli ha lasciato l’incarico, Giuseppe Conte poco prima delle 22 è tornato a ricoprire il ruolo di Premier, e il governo gialloverde ha preso il via. «Lavoreremo con determinazione per migliorare le condizioni di vita di tutti gli italiani – ha detto il professore di Firenze al Quirinale, dopo la lettura dei Ministri – si è concluso un itinerario complesso, buon lavoro a tutti». Significativo anche il discorso di congedo di Cottarelli: «È stato un onore, per me, lavorare al servizio del Paese. Non è più necessario un esecutivo tecnico. La soluzione di un governo politico è di gran lunga la migliore». L’economista si è quindi scusato con i giornalisti per il silenzio delle ultime ore, frase accolta dagli applausi.
LA LISTA DEI MINISTRI
Già presentata la lista dei ministri, 18 professionisti di cui 5 donne, leggasi la Grillo alla Salute, l’avvocato Bongiorno alla Pubblica Amministrazione, la Trenta alla Difesa, la Stefani agli Affari regionali e le Autonomie, e infine, la Lezzi come Ministro per il Sud. Matteo Salvini e Luigi Di Maio oltre ad aver ottenuto la titolarità rispettivamente dell’Interno e dello Sviluppo Economico, anche i vice-Premier. Che qualcosa stesse cambiando lo si era capito da giovedì mattina, momento in cui il leader della Lega ha fatto un passo indietro su Savona per il bene generale, e per far ripartire l’Italia. A quel punto è stato tutto un percorso in discesa, anche perché le due coalizioni avevano pronta da giorni la lista dei Ministri. Oggi alle ore 16:00 ci sarà il giuramento. QUI LA LISTA COMPLETA DEI MINISTRI DEL GOVERNO CONTE