Nonostante le sue convinzioni personali e i suo background culturale e religioso, Lorenzo Fontana ha già annunciato che il Governo che rappresenta nel Dicastero Famiglia e disabilità non potrà e non dovrà modificare la legge sulle Unioni Civili approvata durante il Governo Renzi. «Il governo non cambierà la legge sulle unioni civili. Non c’è scritto nel contratto e non è all’ordine del giorno», ha spiegato Fontana ai microfoni di Sky Tg24 dopo il giuramento al Quirinale di questo pomeriggio. Questo non è detto che magari proverà a modificare alcuni punti della legge da lui stesso criticata in Parlamento 2 anni fa, nel corso degli anni che rimarrà al Governo: «il mio primo obiettivo sarà quello di tornare a far aumentare la nascite», in maniera ben più netta e convinta delle ultime legislature. Una nota di colore: quando fuori dal Colle è uscito Fontana, ad attenderlo c’erano la moglie e la piccola figlia che, una volta visti i plotoni di telecamere che si avvicinavano al ministro per intervistarlo, è scoppiata a piangere pensando che volessero far male al suo papà.



CONTRO ABORTO, UNIONI GAY E TEORIA “GENDER”

Lorenzo Fontana è il ministro per la Famiglia, ma di un solo tipo, quella «composta da uomo, donna e figli». Il leghista ha preso posizioni nette su diritti LGBT e aborto, e ha parlato di questi aspetti come di una battaglia per la nostra civiltà, come ha ricostruito Vanity Fair. «Quella per la vita è la battaglia finale». Dell’aborto diceva: «È la prima causa di femminicidio nel mondo». In merito all’eutanasia: «Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale, si arriva ad aberrazioni». La teoria di Fontana è semplice: il popolo è sotto attacco. «Da un lato l’indebolimento della famiglia e la lotta per i matrimoni gay e la teoria del gender nelle scuole, dall’altro l’immigrazione di massa che subiamo e la contestuale emigrazione dei nostri giovani all’estero». Queste per Fontana sono «questioni legate e interdipendenti, perché questi fattori mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni. Il rischio è la cancellazione del nostro popolo». (agg. di Silvana Palazzo)



LORENZO FONTANA MINISTRO ALLA FAMIGLIA E DISABILITÀ

Tra i ministri più leghisti del nuovo Governo Conte c’è sicuramente da annoverare Lorenzo Fontana, nominato Ministro alla Famiglia e alle disabilità: Dicastero voluto fortemente da Salvini, Fontana non rappresenta solo l’istituzione della Lega in Consiglio dei Ministri – è infatti vicesegretario federale del Carroccio – ma è anche considerato lo stratega moderato del leader milanese. Nato a Verona il 10 aprile 1980, dipendente dell’Ente Fiera, laureato in Scienze politiche e in Storia della civiltà cristiana, dopo essere stato consigliere comunale di Verona, nel 2009 Fontana è stato eletto per la prima volta al Parlamento Europeo, diventando capodelegazione del gruppo della Lega, riporta l’Ansa nel breve profilo “carrieristico” del neo Ministro. A lui è andato il “ballottaggio” tutto interno alla Lega con Simona Bordonali per il Ministero che dovrà farsi carico non solo delle forti problematiche delle famiglie, dai incentivi fino ai vari bonus, ma anche occuparsi del fronte “disabilità” voluto fortemente da Salvini sul quale ha incentrato una buona parte di campagna elettorale di sostegno e aiuti per le famiglie di malati disabili temporanei o permanenti. «Nel giugno dello scorso anno, con l’elezione di Federico Sboarina a primo cittadino di Verona, è stato nominato vicesindaco, con le deleghe alle politiche per la casa, relazioni internazionali, fondi Ue, veronesi nel mondo, smart city, mantenendo l’incarico al Parlamento Europeo», spiega ancora l’Ansa.



LA DIFESA DELLA VITA FIN DAL SUO CONCEPIMENTO

Fontana dopo l’elezione a vicepresidente della Camera ha scelto di dimettersi da vicesindaco di Verona proseguendo dunque il progetto istituzionale all’interno della nuova Lega non più “nord” ma allargata a tutto il Paese. Sposato, una figlia, cattolico e continuamente pro-Life, le sue posizioni di profonda tradizione del centrodestra radicato e popolare potrebbe portarlo a scontrarsi non in poche situazioni con l’eredità del Governo Renzi-Gentiloni che sul fronte “diritti e famiglie” ha perso non pochi voti dei cattolici dopo le leggi su Unioni Civili e sul testamento biologico. «Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni come quelle di cui siamo stati e siamo testimoni. E’ tipico delle dittature: il nazismo omologava per razza, il comunismo per classe sociale e oggi si tenta di omologare per interessi economici o per concezioni di vita. L’anziano non autosufficiente? ‘Un peso per la sanità, dunque un peso per lo Stato… che muoia’ dicono»: lo spiegava il neo-Ministro alla Famiglia in una recente intervista a “Vita” durante la campagna elettorale delle Politiche. Sul fronte delle disabilita, in accordo con Salvini, Lorenzo Fontana aggiungeva «Sappiamo quanti anziani ci sono che hanno bisogno di aiuto, sappiamo quanti disabili hanno problemi con le barriere architettoniche, sappiamo quanti problemi ci sono all’interno delle famiglie causati ad esempio dalla ludopatia. In Europa intanto stiamo cercando di intercettare i fondi destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche».