E’ nato ufficialmente ieri il governo formato dal Movimento 5 Stelle e la Lega, con Giuseppe Conte Premier, ma già si registrano i primi dissensi. Fra le fila dei pentastellati in particolare, vi sarebbe una frangia pronta a schierarsi contro il proprio leader Luigi Di Maio. A riferire la notizia stamane, sono i colleghi del quotidiano La Stampa, secondo cui una cinquantina di parlamentari si direbbe pronto a valutare punto su punto tutte le leggi da votare. Lo strappo era nell’aria già da diversi giorni, e precisamente dalla scorsa assemblea degli esponenti del Movimento 5 Stelle, ed ora si è di fatto palesato. Molti coloro che hanno puntato il dito contro Di Maio, denunciandone la poca collegialità, in particolare, dopo la decisione di destituire il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con l’Impeachment. Situazione simile anche nella gestione del caso Savona, una questione che di fatto è stata presa in carica dal solo Di Maio, senza interpellare le persone a lui vicine.



“NON POSSIAMO SCOPRIRE LE COSE DA BARBARA D’URSO”

«Non possiamo scoprire le cose da Barbara D’Urso, caro Luigi», denuncia la sarda Emanuela Corda, come riporta il quotidiano torinese. Una rivolta senza dubbio negativa per il governo che sta per nascere, visto che i numeri al senato sono già al limite della governabilità, ma in caso di reale dietro front, a quel punto sarebbe a rischio la maggioranza. Nel mirino della rivolta grillina, oltre al leader supremo, anche il braccio destro Davide Casaleggio, nonché il capo della struttura comunicativa, Rocco Casalino, “Due non eletti”. I grillini chiosano: «Non firmeremo fiducie in bianco, ma Luigi non è in discussione al momento. Dobbiamo solo liberarlo dall’abbraccio mortale dello staff. Solo così potrà dimostrare di essere un vero leader».

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