Si sta tenendo in questi istanti a Palazzo Chigi il giuramento dei sei sottosegretari e dei trentanove viceministri che completeranno la squadra del governo guidato da Giuseppe Conte, formato da Movimento 5 Stelle e Lega. Assente il presidente Sergio Mattarella, al tavolo della famosa “firma” presenti il presidente del Consiglio e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti, mentre alcuni ministri sono seduti ad assistere al rito, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. I quarantacinque membri che entrerano a fare parte dell’esecutivo, con un ruolo secondario, stanno firmando il giuramento, poi sottoposto alla firma di Giancarlo Giorgetti. Qui di seguito vi proponiamo il video in diretta live. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
OGGI IL GIURAMENTO
E’ arrivata ieri martedì 12 giugno 2018 in serata la lista completa dei 6 sottosegretari e dei 39 viceministri che completano definitivamente la squadra del Governo guidato da Giuseppe Conte. Come sottolineato dai colleghi di Adnkronos.com, oggi alle ore 13.00 è in programma il giuramento dei quarantacinque nominati di Palazzo Chigi. Discorso diverso invece per quanto riguarda le deleghe: confermate Telecomunicazioni a Luigi Di Maio, già ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, mentre regna ancora l’incertezza sulle restanti: la partita, come sottolineato dal ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, dovrebbe essere chiusa entro venerdì. Qualche sorpresa invece, come vi abbiamo raccontato, per la lista di viceministri: Armando Siri, guru economico del Carroccio, è stato assegnato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre i due big del Movimento 5 Stelle Vito Crimi e Vincenzo Spadafora rispettivamente all’Editoria e alle Pari opportunità e giovani. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SOTTOSEGRETARI E VICEMINISTRI: LISTA COMPLETA
E’ stata ufficializzata la lista dei 45 Sottosegretari di Stato, con il Consiglio dei ministri che ha diramato l’elenco completo. Nessuna sorpresa, confermate le indiscrezioni delle scorse ore. Partiamo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta: Guido Guidesi, Vincenzo Santangelo, Simone Valente; Mattia Fantinati alla Pubblica Amministrazione; Stefano Buffagni agli Affari regionali e autonomie; Giuseppina Castiello al Sud; Vincenzo Zoccano a Famiglia e disabilità; Luciano Barra Caracciolo agli Affari Europei; Vito Crimi all’Editoria; Vincenzo Spadafora a Pari opportunità e giovani. Per quanto riguarda gli Affari esteri e la cooperazione internazionale nominati quattro sottosegretari: Emanuela Claudia Del Re, Manlio Di Stefano, Riccardo Antonio Merlo e Guglielmo Picchi.
Al ministero dell’Interno due esponenti della Lega, Stefano Candiani e Nicola Molteni, e due esponenti dell’M5s, Luigi Gaetti e Carlo Sibilia. Alla Giustizia Vittorio Ferraresi e Jacopo Morrone, mentre alla Difesa la scelta è ricaduta su Angelo Tofalo e Raffaele Volpi. Quattro volti, due per partito, a Economia e finanze: Massimo Bitonci, Laura Castelli, Massimo Garavaglia, Alessio Mattia Villarosa. Quattro sottosegretari anche allo Sviluppo economico in affianco a Luigi Di Maio: Andrea Cioffi, Davide Crippa, Dario Galli e Michele Geraci. Alle Politiche Agricole alimentari e forestali l’onorevole Franco Manzato e la dottoressa Alessandro Pesce, mentre all’Ambiente ci saranno Vannia Gava e Salvatore Micillo. Sottosegretari alle Infrastrutture e Trasporti Michele Dell’Orco e i leghisti Edoardo Rixi e Armando Siri. Al Lavoro Claudio Cominardi e Claudio Durigon, mentre all’Istruzione sono stati scelti Lorenzo Fioramonti e Salvatore Giuliano. Infine, Lucia Borgonzoni e Gianluca Vacca ai Beni Culturali, mentre alla Salute la scelta è ricaduta su Armando Bartolazzi e Maurizio Fugatti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CASTELLI-GARAVAGLIA AL MEF
Nuovi aggiornamenti sulla squadra completa del Governo, con nomine di sottosegretari e viceministri. Confermato Luigi Di Maio a Tlc, mentre giungono interessanti aggiornamenti su altri ministeri. Confermati Laura Castelli e Massimo Garavaglia come viciministri all’Economia, mentre saranno Massimo Bitonci e Alessio Villarosa i sottosegretari. Nessun viceministro all’Interno, ma quattro sottosegretari: Nicola Molteni e Stefano Candiani in quota Lega, Luigi Gaetti e Carlo Sibilia per il Movimento 5 Stelle. Vito Crimi, esponente di rilievo M5s, nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, mentre al pentastellato Vincenzo Spadafora è stata assegnata la delega a Pari Opportunità e Givoani. Per quanto riguarda il ministero della Salute, sono stati nominati sottosegretari il pentastellato Armando Bartolazzi (candidato M5s prima del 4 marzo 2018) e il leghista Maurizio Fugatti. Questo il commento di Riccardo Fraccaro al termine del Cdm: “Oggi abbiamo portato persone competenti e di capacità: questo è il governo del cambiamento. Ora auspichiamo che anche le commissioni partano celermente. Il parlamento inizi a legiferare anche se l’importante non è la quantità delle leggi che produrrà ma la qualità”, le sue parole riportate dall’Ansa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CIPE A GIORGETTI
Il Consiglio dei Ministri di stasera dovrebbe ratificare le nomine dei sottosegretari e viceministri dopo le lunghe trattative tra MoVimento 5 Stelle e Lega. L’equilibrio è stato ottenuto con il bilancino. La delega alle Telecomunicazioni resterà al ministro del Lavoro, come ribadito dallo stesso Luigi Di Maio in un post su Facebook sulla vertenza Tim. Quella ai Servizi resta nelle mani del premier Giuseppe Conte: verrà assegnata in un secondo momento ad un esponente della Lega per dare continuità all’operato di Salvini al Viminale. In questo caso, come riportato dal Corriere della Sera, si parla di Nicola Molteni. Per quanto riguarda gli altri posti nell’esecutivo ci si muove nei meandri delle indiscrezioni. Armando Siri, l’ideologo della flat tax, dovrebbe diventare sottosegretario proprio al mise, mentre il viceministro dell’Interno dovrebbe arrivare dal M5s. All’Economia la grillina Laura Castelli, come vice, e il leghista Massimo Garavaglia. Come sottosegretario il deputato M5s Stefano Buffani. A Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sarebbe invece destinata la delega al Cipe. Emanuela Del Re è in lizza per gli Esteri: l’esperta di geopolitica e sicurezza internazionale era stata inizialmente affiancata alla poltrona più importante del dicastero della Farnesina. (agg. di Silvana Palazzo)
GOVERNO, STASERA SOTTOSEGRETARI E VICEMINISTRI
Sono 43 le nomine tra sottosegretari e viceministri su cui il Cdm discuterà questa sera a Palazzo Chigi, a partire dalle ore 20:30, e che daranno un’idea della composizione del governo M5s-Lega a guida Conte. A dirla tutta il Presidente del Consiglio è forse il meno interessato dalla partita, che vede invece in primissimo piano sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini. Quest’ultimo in particolare, forte del risultato ottenuto nell’ultima tornata di Amministrative 2018, starebbe tentando di strappare condizioni più favorevoli anche in termini numerici per il Carroccio. Inizialmente, infatti, la distribuzione delle cariche prevedeva l’assegnazione di 25 “poltrone” ai grillini (20 sottosegretari e 5 viceministri) e 18 ai leghisti (15 sottosegretari e 3 vice). Dopo il risultato della Lega alle Comunali, Salvini avrebbe alzato la posta reclamando la “parità”. Di Maio accetterà le condizioni dell’altro azionista di maggioranza?
DI MAIO TIENE LA DELEGA ALLE TLC
Resta da comprendere il metodo della spartizione tra Lega e M5s degli incarichi di sottosegretari e viceministri. Vi sono infatti deleghe più “pesanti” di altre, motivo per cui una sproporzione a favore dell’uno o dell’altro partito a livello numerico potrebbe non essere tale a livello politico. Di certo una volta diramata la lista delle nomine il primo sguardo cadrà sulla delega alle Telecomunicazioni. In un primo momento le Tlc sembravano destinate alla Lega, che per il ruolo aveva proposto Armando Siri. Il profilo dell’economista, l’uomo che ha teorizzato la flat tax in Italia secondo il modello leghista, è stato considerato però inaccettabile dai pentastellati soprattutto per il suo passato da giornalista a Mediaset. E non è un mistero che proprio la delega in questione sia da tempo attenzionata da Silvio Berlusconi, ovviamente interessato a conoscere da chi dipenderanno le politiche del governo quando si tratteranno temi sensibili per Mediaset. Retroscena raccontano che il Cavaliere avesse avuto garanzie da Salvini che la delega sarebbe andata alla Lega. Un mancato rispetto degli accordi potrebbe forse rappresentare il casus belli per l’ennesima frattura nel centrodestra).