Nei prossimi giorni ci saranno sicuramente sviluppi, ma potrebbe durare a lungo il gelo tra Italia e Francia a livello diplomatico, anche perché sul caso dell’Aquarius ancora non si vede la soluzione all’orizzonte. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha chiesto scuse formali da parte di Parigi dopo le esternazioni del Presidente Macron e le feroci critiche espresse verso l’atteggiamento del nuovo Governo italiano in tema di migranti. Ma scuse non sono assolutamente arrivate, anzi nella giornata di mercoledì si è fatto registrare un ulteriore irrigidimento della posizione francese, col presidente Macron che ha sottolineato l’inopportunità da parte di Roma di chiedere scuse, visto l’atteggiamento italiano che è stato definito “provocatorio”. L’impressione è che, a seconda del destino dell’Aquarius, la tensione diplomatica tra i due paesi rischi di salire ancora nel fine settimana. (agg. di Fabio Belli)
VERTICE ANNULLATO
Le notizie che arrivano da Palazzo Chigi sembrano confermare lo stallo (con tendenza negativa, come possiamo vedere qui sotto) dei rapporti fra Parigi e Roma: pare che naufraghi del tutto l’incontro fissato per venerdì tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il primo inquilino della Repubblica francese Emmanuel Macron. Quanto filtra da Palazzo Chigi – riportato dall’Ansa – spiega l’intenzione di far rinviare il viaggio in Francia «perché al momento non sussistono le condizioni». In sintesi, le scuse richieste a livello ufficiale dall’Italia ancora non sono arrivate, anzi, Macron ha confermato di non potersi rivolgere a chi provoca e chiude i propri porti ai barconi di migranti. La giornata di domani sarà decisiva per capire se le rispettive diplomazie riusciranno a far chiudere la crisi nata sul caso Aquarius o se invece la frattura si allargherà ancora di più; quel che è certo è il silenzio del Quirinale, finora, su una vicenda alquanto complessa e che vede l’omologo di Mattarella impegnato a litigare con il Governo italiano. Secondo Rai News24 però proprio il Quirinale sarebbe intenzionato ad appoggiare su tutta la linea Conte e Salvini nel richiedere le scuse ufficiali del Governo francese e dal partito di Macron “La République En Marche”. Palla al centro, i “rigori” ancora non sono arrivati…
ITALIA VS FRANCIA: E NON SONO I MONDIALI..
Sembra che quella partita del 9 luglio 2006 non sia mai finita: la testata di Zidane a Materazzi, il rigore di Grosso e la festa infinita dell’ultima grande gioia italiana a livello nazionale e internazionale prima della profonda crisi, non solo sportiva. Il caso della nave Aquarius ha negli ultimi giorni riacceso una sfida a distanza che forse dai tempi di quella finale dei Mondiali di calcio non si avvertiva: intendiamoci, Roma e Parigi non si sono mai “annusate” granché, con l’eterna lotta campanilistica su chi sia la vera regina culturale e sociale d’Europa. Oggi però, dopo le parole del Governo Macron contro il neo nato esecutivo Conte – con l’accusa di non essere accoglienti all’intero popolo italiano – ha inevitabilmente incendiato gli animi. Nel giro di poche ore una palla di neve, piuttosto grossa, è diventata una valanga diplomatica vera e propria: «atteggiamenti vomitevole per come è stato gestito il caso dei migranti sull’Aquarius» ha detto ieri il portavoce di Macron, con il Presidente francese che ha poi rincarato la dose accusando l’Italia di essere “cinica, irresponsabile e non accogliente”. Il Ministro degli Interni Salvini e del Lavoro Di Maio hanno chiesto ufficialmente le scuse di Parigi sulle indegne e inaccettabili parole ricevute, mentre il ministro degli Esteri Moavero Milanesi tenta di mediare con l’omologo francese. Ma la strada è tutta in salita, specie in vista del vertice bilaterale atteso per venerdì a Parigi (voluto da Macron per provare a convincere Conte ad appoggiarlo “contro” la Merkel sul fronte migranti e bilancio europeo, ndr) messo ora decisamente in dubbio.
SALTA IL VERTICE TRIA-LA MAIRE
Oggi sarebbe dovuto tenersi il vertice tra i Ministri dell’Economia Tria e La Maire ma è saltata, annullato dal Governo italiano proprio per le conseguenze del caso Aquarius: «La visita del ministro è stata annullata su richiesta italiana e noi esprimiamo rammarico, Molti sono i temi importanti da discutere con Tria, in particolare nella prospettiva del consiglio europeo di fine giugno. Tria verrà a Parigi nei prossimi giorni», ha fatto sapere il ministro francese prima di una telefonata cordiale che ha tentato di riannodare i fili stracciati in precedenza. «La cooperazione italo-francese è solida ed è indispensabile per entrambi i Paesi. L’immigrazione è una delle sfide su cui vogliamo lavorare insieme. C’è da collaborare anche sul fronte dell’innovazione che non è solo una sfida ma una opportunità. Italia e Francia hanno sfide comuni che richiedono risposte comuni. Ed è per questo motivo che dobbiamo lavorare insieme», è la smorzata lanciata dall’ambasciatore francese in Italia Christian Masset. Salvini chiede a Conte di non andare a Parigi, «finchè non arriveranno le scuse di Macron», mentre l’Eliseo controreplica, «Nessuna richiesta ufficiale di scuse dall’Italia». A quel punto allora un esausto Moavero ammette «Le parole di Macron compromettono le relazioni tra i due Paesi. Quei toni sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro».
BOTTA E RISPOSTA CONTE-MACRON
A metà pomeriggio giunge il primo commento del Premier Giuseppe Conte (con le fonti governative di Adnkronos): «Nessun dubbio: senza un chiarimento e le scuse di Macron all’Italia io resto a Roma. Non ho il minimo tentennamento, chi sbaglia – chiunque esso sia – deve chiedere scusa, prima che a me all’Italia. Abbiamo salvato milioni di vite umane, l’Europa tutta deve tenerlo a mente». Moavero prova di nuovo a ricucire, «anche uno Stato amico e alleato possa dissentire dalle posizioni di un altro Stato, ma tale dissenso dovrebbe essere espresso in forme e modi coerenti con tale rapporto di amicizia, in particolare tenendo a mente che anche in tempi recenti l’Italia non ha fatto mancare alla Francia il proprio aiuto per fornire la necessaria assistenza a persone migranti». E da Parigi giunge un secondo tentativo di mediazione (ma sempre senza scuse ufficiali), con il portavoce del Ministero degli Esteri che dichiara «Siamo perfettamente coscienti del carico che la pressione migratoria fa pesare sull’Italia e degli sforzi di questo Paese. Nessuna delle parole pronunciate dalle autorità francesi ha ovviamente rimesso in discussione tutto questo, né la necessità di coordinarci strettamente fra europei». E infine Macron con un’uscita che potrebbe portare tutto ai “rigori” finali e rimette in carreggiata la partita (dopo aver rischiato lui l’espulsione con una “testata alla Zidane”): «rapporto buono con l’Italia, non cedere ora a emozione e presto lavoreremo assieme». Il match è apertissimo, gli 11 metri di avvicinano e servirebbero come il pane “due” Fabio Grosso: sia per l’Italia che per la Francia per poter ricominciare a vincere, questa volta insieme.