Matteo Salvini, cartelli Pd di protesta al Senato. Bagarre in aula nel corso dell’intervento del ministro dell’Interno per riferire sulla vicenda Aquarius. Esordio per il leader della Lega, che ha sottolineato: “Confesso la mia emozione, mai nella vita quando ho cominciato con la mia attività politica avrei pensato di sedere non solo sui banchi del Governo ma su quelli del Parlamento. Sento forte l’onere e l’onore, la responsabilità, è il mio primo intervento: sentirò tutti, mi sono fatto dare una documentazione puntuale sui fatti , mi permetterò di introdurre e concludere con due riflessioni”. Poco dopo però i primi ululati dell’opposizione per il commento di Salvini: “L’Italia è il secondo paese per accoglienza in tutta Europa, stiamo verificando costi e tempi: chi mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro e non siamo qua per smontare niente, se non fare un lavoro migliore. Non siamo particolarmente intelligenti, ma prendiamo atto di quanto di positivo è stato fatto: quello che non ha funzionato, chi mi ha preceduto non è stato abbastanza fortunato ed efficace, sono i tempi di identificazione, con tempi che arrivano a tre anni, lasso di tempo inaccettabile e inammissibile”.



“NON MI DA’ FASTIDIO MACRON, FIGURIAMOCI I CARTELLI”

Poco dopo è scoppiato il caos. Matteo Salvini sottolinea che gli risulta doveroso riferire attraverso una documentazione dello staff sulla vicenda, con l’area del Partito Democratico che ha contestato: “Mi spiace se lei non lo ritiene doveroso, io sono qui come ministro e come uomo, la cosa che non accetto è pensare che al governo ci sia qualcuno che vuole il male dei bambini. Voglio che questi bambini non vengano messi su un gommone in condizione di morire come bestie in mezzo al mar Mediterraneo, sono stufo che i bambini muoiano in mezzo al mar Mediterraneo. Sono stufo di questi morti di stato”. Necessario l’intervento del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Senatrice Malpezzi, la invito a tacere”. Poi la stoccata del ministro dell’interno: “Se qualcuno preferisce il business accomodatevi in una cooperativa, non in aula del Senato”. Ancora Alberti Casellati: “Cartelli non se ne mettono in aula, butti giù i cartelli”. Dal Pd infatti vengono esposti dei cartelli contro Salvini, che replica con ironia: “Ma non mi danno fastidio i cartelli, non mi dà fastidio Macron, figuriamoci se mi dà fastidio un cartello. Collega senatore tiri su il cartello che ritiene di tirare su, non ho il minimo problema”.



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