Due giorni dopo un altro video-show pubblicato su Facebook sul caso Aquarius, Alessandro Di Battista ha deciso di tornare a parlare direttamente con i suoi followers per uno sfogo lungo 11 minuti sui motivi reali che lo hanno spinto al tanto chiacchierato viaggio in Usa (dove l’ex parlamentare M5s sta intraprendendo un lungo reportage su Silicon Valley e senza-tetto). Dibba ne ha per tutti, da Berlusconi a Salvini, passando per i giornali, i giornalisti e le “falsità” che vengono dette sul suo conto. In particolare, è il direttore del Giornale Alessandro Sallusti ad esser messo alla gogna dal membro grillino più importante dopo Luigi Di Maio. Di fronte alle critiche per le spese dell’ex deputato del Movimento Cinque Stelle in viaggio in Usa, ha deciso di smentire alcune “stupidaggini e bugie”. «Il Giornale di Sallusti – vassallo del Berlusca – mi dedica addirittura la prima pagina. Che onore! Ovviamente scrive le solite menzogne giornaliere: “Il moralista Di Battista in USA con i soldi di Berlusconi”». Il politico pentastellato chiarisce che i soldi di questo viaggio derivano da un altro progetto, un contratto finanziato dal Fatto Quotidiano e IlLoft, la tv del gruppo editoriale di Marco Travaglio: «Proprio adesso (1.54 del mattino) sto lavorando ad un reportage sulla Silicon Valley e sui senza tetto. Basta informarsi. Se invece, come credo, è la malafede a guidare la sua penna evidentemente deduco che il suo padrone quella mia sortita di qualche mese fa sotto la sua dimora proprio non riesce a mandarla giù», avanza ancora con eloquio “caldissimo”, come suo solito.



LO SFOGO-SHOW SU FACEBOOK

Di Battista fa riferimento alla lettura della sentenza Dell’Utri (ex collaboratore stretto di Berlusconi) sotto casa ad Arcore del presidente di Forza Italia e se ne rallegra addirittura: «Sapevo che leggere la sentenza Dell’Utri ad Arcore non mi avrebbe procurato le simpatie del morente mondo berlusconiano ma non pensavo ad una tale attenzione anche oggi che non sono più un parlamentare e che mi trovo a migliaia di km dalla sua Milano, quella stessa Milano da cui partivano i pagamenti a Cosa Nostra da parte del suo padrone (a proposito, non mi ha mica querelato per questa cosa, cortesemente glielo rammenti, non vorrei che non mi considerasse più)». Accuse forti che reagiscono ai commenti fatto a suo conto, che Di Battista non ha voluto smentire fino ad oggi seguendo la “legge di Andreotti”, secondo cui «una smentita è una notizia data due volte». «Ma visto che leggo un po’ di commenti di cittadini che scrivono delle banalità e delle falsità – aggiunge l’ex parlamentare M5s – è giusto pure spiegare, smentire e dare delle informazioni che io non sarei minimamente tenuto a dare. Il modo in cui io campo con la mia famiglia, lo dico in maniera molto istituzionale, non essendo più un pubblico ufficiale, sono ca… miei. Non so se è chiaro. Sono ca.. miei il modo in cui mi guadagno da vivere». E niente, 11 minuti di puro show con annesse “sparate” a rischio querela, ancora una volta..



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